La chiesa di San Giorgio a Kaneo, sul Lago Ohrid outcast85/Shutterstock

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Repubblica della Macedonia del Nord Europa

Una civiltà piena di fascino e un paese dai tratti unici sono il risultato di un singolare intreccio fra le culture greca, serba, bulgara e albanese, e fra le religioni cristiano-ortodossa e islamica. Questa terra merita ben più di una visita di passaggio. La Macedonia: monasteri medievali, bazar turchi logorati dal tempo, chiese ortodosse e centri commerciali dell’era spaziale. E ancora: il mormorio delle cornamuse locali, gli spiedi di carne alla turca e il balcanico burek (una torta salata ripiena di formaggio o di carne). Un paese verdeggiante fino all’inverosimile e di una bellezza che toglie il respiro; un popolo ospitale, accogliente verso i visitatori. Si direbbe un unico immenso parco di amenità, se non fosse per la sua posizione all’estremo sud di quella che un tempo era la Iugoslavia, e per la povertà che lo attanaglia. La penisola balcanica è stata spesso un territorio travagliato e la Macedonia, che occupa una regione centrale fra Albania, Bulgaria, Serbia e Grecia, rappresenta una sorta di polveriera geopolitica. Gli scontri fra ribelli albanesi e forze armate macedoni, verificatesi nel marzo 2001 nelle zone settentrionali, hanno minacciato di disgregare la nazione, in precedenza pacifica, lungo il crinale delle differenze etniche. Nell’agosto dello stesso anno è stato raggiunto l’accordo: tanto i ribelli dell’UCK quanto le forze regolari macedoni si sono impegnati a consegnare le loro armi pesanti (il numero di queste è stato concordato) al contingente NATO, nell’ambito dell’operazione di pace in Macedonia. Il 6 settembre il parlamento macedone ha approvato le norme della costituzione che garantirà maggiori diritti alla minoranza albanese.
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