Latinoamericana, viaggio sulle orme di Che Guevara

Redazione Lonely Planet
5 minuti di lettura

Ernesto ‘Che’ Guevara fu un viaggiatore intrepido e instancabile. Il suo libro autobiografico latinoamericana documenta un viaggio di 8000 km in Sud America compiuto con una sgangherata motocicletta Norton e animato da fervore rivoluzionario.

Il viaggio di Ernesto Guevara de la Serna e Alberto Granada ha attraversato tutto il Sud America©The Visual Explorer/Shutterstock
Il viaggio di Ernesto Guevara de la Serna e Alberto Granada ha attraversato tutto il Sud America©The Visual Explorer/Shutterstock
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Ernesto Guevara de la Serna – il ‘Che’ per gli amici – ha diviso l’opinione pubblica più di qualunque altra figura del XX secolo. Esistono vari ‘Che’: l’eroe del Terzo Mondo e della Sierra Maestra, l’uomo più ricercato dalla CIA, l’affascinante e spesso incompresa icona popolare. La sua immagine è ancora visibile a Cuba (e non solo) su oggetti di ogni tipo, dai portachiavi ai tabelloni pubblicitari. 

Il Che si laureò in medicina all’Università di Buenos Aires nel 1953, e l’anno prima intraprese un viaggio transcontinentale in motocicletta con l’amico Alberto Granada. Le peregrinazioni dei due furono documentate in Latinoamericana, pubblicato nel 1996 dalla casa editrice angloamericana Verso con l’irriverente ma appropriato slogan ‘Il Capitale incontra Easy Rider’. Si trattò di un viaggio fondamentale, perché piantò il seme che avrebbe cambiato irrevocabilmente il corso della storia latinoamericana. Al suo ritorno, il Che era ormai persuaso che l’America Latina dovesse formare un unico super-stato, convinzione che lo spinse a giocare un ruolo chiave nella rivoluzione cubana. 

Sulla strada per El Chalten, Argentina ©Migel/Shutterstock
Sulla strada per El Chalten, Argentina ©Migel/Shutterstock

Il Che e Alberto attraversarono Argentina, Cile, Perú, Ecuador, Colombia, Venezuela, Panamá e Miami prima di rientrare a Buenos Aires, e il viaggio fece conoscere al futuro rivoluzionario la drammatica povertà e le ingiustizie politiche dell’America Latina. Nel 1954, quando si recò in Guatemala alla vigilia di un colpo di stato appoggiato dagli USA contro il governo progressista di Jacobo Arbenz, divorò entusiasticamente le opere di Marx e iniziò a nutrire un profondo odio verso gli Stati Uniti. Nel 1955 fu deportato in Messico a causa della sua militanza in favore di Arbenz, e incontrò un gruppo di cubani; tra questi figurava il veterano di Moncada Raúl Castro, membro di lungo corso del partito comunista, che rimase impressionato dall’acuta intelligenza e dalle salde convinzioni politiche del Che e gli presentò il suo carismatico fratello Fidel. Il resto, come si dice, è storia. 

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Il viaggio oggi

Siete arrivati in Cile dall’Argentina attraverso il Parque Nacional Vicente Perez Rosales, una zona di laghi idilliaci e maestosi vulcani. State seguendo l’itinerario del Che e di Alberto, che passavano da un lago all’altro a bordo di chiatte, svuotando l’acqua imbarcata con una pompa di sentina. 

L’idilliaco paesaggio attorno al Volcán Osorno, Cile ©SL_Photography/Getty Images
L’idilliaco paesaggio attorno al Volcán Osorno, Cile ©SL_Photography/Getty Images
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Con la vostra motocicletta a noleggio giungerete a Petrohué, città dallo splendido paesaggio lacustre e dall’atmosfera serena, poi imboccherete la strada che costeggia il vasto Lago Llanquihue e supera il Volcán Osorno, meta ideale per scalatori e sciatori con il suo picco perfettamente conico che sovrasta laghi glaciali azzurri. Fate una pausa per ammirarne la forma incantevole, dovuta ai 40 crateri situati alla base, grazie ai quali le eruzioni non sono mai avvenute sulla sommità. Immaginate il Che perso nei suoi pensieri, che forse interpretava la peculiare struttura del vulcano come una metafora delle nazioni unite dell’America Latina, una sovrastruttura destinata a preservare l’insieme.

Da Osorno, il Che e Alberto raggiunsero il grazioso e vivace porto di Valdivia, la città più suggestiva della Regione dei Laghi cilena, caratterizzata da frequenti nebbie e piogge e meta di numerosi emigrati tedeschi. Dopo una sosta rilassante e rigenerante, partite per Temuco, dove i due amici resero omaggio al poeta Pablo Neruda e la loro vecchia motocicletta giunse al termine della sua vita. Il Che e Alberto, allora, si recarono in camion nella splendida città coloniale di Valparaíso, e voi potrete imitarli, fatta eccezione per il camion, prima di dirigervi ancora più a nord per ammirare la straordinaria miniera di rame

di Chuquicamata ed esplorare le città fantasma intorno a Iquique. Questi centri erano ancora in attività all’epoca della visita del Che, e il loro ricordo aleggia ovunque nell’aria, così come il suo. 

La località di Arica, sul mare, segna la fine della vostra avventura cilena. Qui, osservando il cielo e la sabbia, potrete rilassarvi un poco, pregustando la successiva tappa prevista dalla vostra avventura. 

Rilassatevi tra le strade colorate di Valparaíso©Diego Grandi/Shutterstock
Rilassatevi tra le strade colorate di Valparaíso©Diego Grandi/Shutterstock

Un’alternativa più breve

Se non avete tempo di completare tutto l’itinerario descritto in Latinoamericana, in una o due settimane potrete fare il giro del Cile illustrato nella sezione precedente. 

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Una deviazione

Una visita a Cuba, pur non compresa nel tragitto originario del viaggio, è quasi irrinunciabile, considerando che vi trovate già in America Latina. Cuba è invasa dal culto delle immagini del Che e ospita il Monumento a Ernesto Che Guevara di Santa Clara, che comprende un mausoleo e un museo in una vasta piazza sorvegliata da una statua di bronzo del rivoluzionario. Il mausoleo racchiude 38 nicchie scolpite nella pietra e dedicate ai guerriglieri uccisi nel fallito tentativo di insurrezione in Bolivia che costò la vita al Che, oltre alle spoglie di 17 di essi, compreso Guevara. Il museo adiacente custodisce cimeli legati alla sua figura. 

Il fiume Paraná a Rosario, la città natale del Che ©Flavia Morlachetti/Getty Images
Il fiume Paraná a Rosario, la città natale del Che ©Flavia Morlachetti/Getty Images

Esperienze fondamentali

  • Rendere omaggio al condominio di Entre Ríos 480 a Rosario, in Argentina, dove nacque il Che nel 1928.
  • Recarsi a Cuba – ogni commento è superfluo.
  • Visitare il Museo Casa Ernesto ‘Che’ Guevara ad Alto Gracia, in Argentina, dedicato alla giovinezza del Che.
  • Attraversare la Cruce de Lagos, come fece il Che, nel Parque Nacional Vicente Perez Rosales.
  • Ripercorrere l’itinerario del Che nella Regione dei Laghi, in Cile.
  • Trovare il punto esatto in cui il Che fu ucciso nel villaggio boliviano di La Higuera. 
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Prepararsi al viaggio in poltrona

Latinoamericana (Che Guevara) Ispirò l’acclamato film I diari della motocicletta (2004) di Walter Salles. 

In viaggio con Che Guevara (2003) Il compagno di avventure del Che, Alberto Granado, e il regista Salles collaborano a questo interessante documentario di Gianni Minà rivivendo lo storico viaggio del 1952. 

Che - L’argentino e Che - Guerriglia (2008) Il film in due parti di Steven Soderbergh è un resoconto della vita del Che, dal primo incontro con Fidel alla morte in Bolivia. Questo arco di tempo era stato narrato anche nel film del 1969 Che! (con Omar Sharif nel ruolo del protagonista), poco apprezzato dalla critica. 

Sulle orme del Che: un viaggio in moto alla ricerca del giovane Guevara (Patrick Symmes) Racconta il tentativo dell’autore di seguire l’itinerario del Che a bordo di una BMW R80 G/S. 


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