Tre giorni per innamorarsi di Buenos Aires

Redazione Lonely Planet
6 minuti di lettura

Buenos Aires, fondata nel 1580 da Juan de Garay, è riuscita a conservare le antiche tradizioni e gli incantevoli scorci di un tempo. Il porto ha sempre rappresentato il principale punto di accesso per merci e persone provenienti da ogni angolo del mondo. Scoprite la capitale argentina lasciandovi sedurre dalla sua vivacità inebriante, anche se avete solo tre giorni a disposizione.

Nella strada del Caminito, a La Boca, Buenos Aires ©Maurizio Bersanelli  /Shutterstock
Nella strada del Caminito, a La Boca, Buenos Aires ©Maurizio Bersanelli /Shutterstock
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Tango, cibo, e cultura: la ricetta del fascino di Bueno Aires

Una delle principali attrazioni è il tango, che ogni anno incanta milioni di turisti. Questa affascinante forma d’arte, nata dalla fusione di diverse culture, è molto viva nelle strade della città e nelle milongas, locali dedicati al ballo del tango. Qui si possono ammirare le esibizioni professionali dei grandi ballerini e godersi i concerti di una nuova generazione di musicisti desiderosi di innovare. Durante il soggiorno, seguite un corso di tango e visitate il Caminito, un famoso vicolo colorato a pochi metri dal porto, nel quartiere di La Boca.

Ad ogni modo, il tango e il mix di culture sono soltanto alcune delle sfaccettature della vivacissima Buenos Aires. La città vanta più di 380 librerie, 287 teatri, 160 musei e una serie di meraviglie architettoniche caratterizzate perlopiù dalla commistione degli stili neoclassico, art nouveau e art déco, segno dell’influenza europea. Negli ultimi anni si è imposta un’interessante scena gastronomica, soprattutto nei quartieri di Palermo e Puerto Madero. Sebbene non manchino le parrillas, dove è possibile assaporare i rinomati piatti a base di carne, molti locali propongono i prodotti classici argentini contaminandoli con le influenze culinarie internazionali.

A Buenos Aires è inoltre possibile visitare la tomba di Eva Perón, situata nel famoso Cementerio de la Recoleta, immergersi nell’entusiasmo del calcio (stadio del Boca Juniors) ed esplorare i mercati e i caffè storici del centro. Nonostante sia una metropoli dinamica, offre anche spazi verdi da percorrere a piedi o in bicicletta. La Reserva Ecológica Costanera Sur e il Parque Tres de Febrero sono luoghi ideali per respirare aria fresca e godersi rilassanti picnic. Magnetica e vibrante, Buenos Aires lascia un segno indelebile. È difficile non innamorarsene.

Plaza de Mayo ©Gianfranco Vivi   /Shutterstock
Plaza de Mayo ©Gianfranco Vivi /Shutterstock

Cosa vedere in tre giorni a Buenos Aires

Iniziate la giornata in un vecchio caffè prima di visitare i viali più belli. In serata, godetevi le proposte di una città nota per la sua vivace scena culturale.

 

Giorno 1

Iniziate la giornata a Plaza de Mayo, dove si sono verificati gli eventi storici più importanti del paese. Qui troverete la Pirámide de Mayo e il Monumento al General Manuel Belgrano: sono i due punti di partenza per visitare il centro cittadino. La piramide prende il nome dalla Revolución de Mayo del 1810, evento che si svolse proprio qui. Gli edifici che circondano la piazza sono tra i più significativi della città. Di giovedì, alle 15.30, è possibile assistere alla marcia delle Madres de Plaza de Mayo, riconoscibili dal fazzoletto bianco sulla testa, simbolo di lotta e resistenza. Continuano a chiedere verità e giustizia per i loro figli desaparecidos, fatti scomparire durante l’ultima dittatura militare.

Visitate la Casa Rosada: l’edificio, caratterizzato da una fusione di stili architettonici, ha subìto diverse modifiche nel tempo. È aperto al pubblico gratuitamente nei fine settimana e nei giorni festivi dalle 10 alle 18. Il tour dura all’incirca un’ora e offre la possibilità di esplorare i cortili, le sale, l’ufficio del presidente e il famoso balcone da cui Eva Perón pronunciava i suoi discorsi più significativi.

 Camminate lungo Av de Mayo in direzione ovest. Pranzate e godetevi un drink allo storico Café Tortoni. Poi andate ad ammirare Buenos Aires dall’alto con un tour di Palacio Barolo, edificio ispirato alla Divina Commedia. Esplorate il Palacio del Congreso de la Nación Argentina e sorseggiate un caffè in Av Corrientes, il quartiere dei teatri, che raggiunge il suo apice nel tratto tra Callao e Maipú.

Concludete la giornata con una cena-spettacolo al Tango Porteño, vicino al Teatro Colón e dall’Obelisco, emblematico monumento storico della città.

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Giorno 2

Visitate l’Ateneo Grand Splendid, ex teatro attualmente considerato una delle più belle librerie del mondo, nella zona della Recoleta. Passeggiate lungo la maestosa Av Alvear, progettata nel 1885 dal sindaco Torcuato de Alvear. È uno dei più eleganti di Buenos Aires e vi si affacciano alcune residenze aristocratiche, come il Palazzo Ortiz Basualdo (ambasciata di Francia).

Pranzate a La Biela, dove erano soliti recarsi gli scrittori Jorge Luis Borges e Adolfo Bioy Casares. Proseguite al Cementerio de la Recoleta, dove riposano alcune grandi personalità del paese, come Eva Perón. Passeggiate in Plaza Francia godendovi il mercatino dell’artigianato e visitate il Museo Nacional de Bellas Artes, che possiede la più vasta collezione di arte argentina ed è uno dei più importanti dell’America Latina.

Concludete la giornata con una cena e una passeggiata a Puerto Madero costruito alla fine del XIX secolo, durante l’espansione, quando divenne il secondo porto di Buenos Aires, subito dopo quello di La Boca. In seguito l’area fu abbandonata, a favore delle nuove navi da carico, ma alla fine degli anni ’80, ha cambiato aspetto ed è stata rinnovata diventando il quartiere più nuovo e costoso della città. Oggi è un vivace centro gastronomico, il luogo ideale per passeggiare e godersi i tramonti in riva al fiume.

El Ateneo Grand Splendid, una delle più belle librerie del mondo, ©Yingna Cai    /Shutterstock
El Ateneo Grand Splendid, una delle più belle librerie del mondo, ©Yingna Cai /Shutterstock
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Giorno 3

Iniziate dal Caminito, la strada colorata più famosa di Buenos Aires. L’artista Quinquela Martín ha preso l’iniziativa di trasformare una stradina dimenticata di La Boca in un luogo gioioso che raccontasse la storia del quartiere. È diventata una delle mete più suggestive della città per via dei caratteristici edifici colorati. Queste case dallo spirito vivace, una volta abitate dagli immigrati, con cortili, bagni e cucine comuni, sono state riconvertite in ristoranti, gallerie d’arte e negozi di souvenir. La Feria de Caminito raduna cantanti, ballerini di tango e artisti che lavorano con il cuoio, il legno, il metallo, le stoffe, la ceramica e propongono disegni in fileteado, stile artistico nato a Buenos Aires alla fine del XIX secolo.

Pranzate in uno dei ristorantini osservando le coppie che ballano il tango. Visitate il Museo Benito Quinquela Martín e poi proseguite lungo via Dr. Del Valle Ibarlucea fino a raggiungere La Bombonera, lo stadio del Boca Juniors. Potete visitare il Museo de la Pasión Boquense: c’è anche una sezione speciale dedicata a Diego Armando Maradona, uno dei simboli della storia del calcio.

Nel pomeriggio visitate El Zanjón de Granados a San Telmo, un viaggio nel passato di Buenos Aires, in una delle zone più antiche della città con cunicoli di tunnel sotterranei.

Concludete la giornata il quartiere più grande e popolato. Dagli anni ’90, l’ambiente e il paesaggio urbano sono cambiati in modo significativo. La vita notturna, i caffè e i ristoranti hanno iniziato ad attirare migliaia di persone. Turisti e locali lo hanno scelto per trascorrere il tempo libero: unitevi a loro per godervi qualche bicchiere dell’ottimo vino argentino.

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