In viaggio per dormire: è tempo di sleep tourism

Redazione Lonely Planet
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In viaggio in cerca di adrenalina? Macché! Il nuovo trend di quest'anno è lo sleep tourism, il turismo del sonno, che porta viaggiatori stanchi e stressati alla ricerca di esperienze e occasioni per riconnettersi al proprio equilibrio psicofisico, ricaricare le batterie e dormire di più e meglio. Moda? Trovata di marketing? Oppure sensibilità in grado di agganciarsi ai nuovi bisogni emersi negli ultimi anni, complice anche la pandemia, dopo la quale un'altissima percentuale di persone ha cominciato a faticare a dormire serenamente? Chissà. Quel che è certo, è che sempre più destinazioni propongono vacanze all'insegna del silenzio, del relax e del recupero del sonno perduto.

sleep tourism
Il trend del 2023 è lo sleep tourism, il turismo del sonno - Foto di Dan Gold su Unsplash
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Cos’è lo sleep tourism e perché se ne parla

Letteralmente, con “sleep tourism” si intende il “turismo del sonno”, cioè una serie di esperienze, attività e proposte che destinazioni anche molto diverse tra loro e strutture ricettive hanno iniziato a proporre ai proprio ospiti, con un obiettivo comune: restituire al viaggiatore o al turista il proprio benessere psicofisico, aiutarlo a recuperare un buon ritmo di sonno e facilitare il relax e la ricarica delle batterie all’insegna non di adrenalina e attività mozzafiato, ma di cibo che favorisca il riposo, stanze insonorizzate o esperienze di full immersion nella natura.  

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Il trend dello sleep tourism ha subito un’impennata negli ultimi anni, a causa degli stili di vita sempre più frenetici e degli strascichi della pandemia, dopo la quale molte persone hanno iniziato ad accusare difficoltà nel riposo notturno. L’attenzione alla salute, le riflessioni su quanto la privazione del sonno sia deleteria per psiche e organismo e la consapevolezza che la costanze interazione con schermi e tecnologia alteri il sonno sono state così l’occasione per immaginare un nuovo modo di viaggiare: non solo girovagare e riempirsi gli occhi di bellezza esotica, non solo riempirsi le vacanze di attività insolite ed emozionanti, ma anche creare un’occasione di “vero) relax e di benessere. A cominciare proprio dal sonno.  

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turismo del sonno
Al centro dello sleep tourism c’è la ricerca del proprio equilibrio psicofisico con esperienze immersive - Foto di Robson Hatsukami Morgan su Unsplash

Che cosa fare nel “turismo del sonno”?

Le attività che vengono offerte all’interno di questo trend sono molteplici, spesso immaginate da strutture ricettive che vogliono proporre un servizio in più ai proprio ospiti.

Alcuni esempi? Si va dalle stanze e suite insonorizzate alle sedute di meditazione con ipnoterapeuti, dalle sessioni di aromaterapia al riposo sui materassi ad acqua, dalle amache in seta aerea immersi nei suoni della natura tropicale alle docce all’eucalipto. E ancora, alcune strutture stanno iniziando a offrire veri e propri pacchetti terapeutici di più giorni, per studiare clinicamente il quadro del sonno dei propri ospiti e proporre soluzioni personalizzate di miglioramento della qualità del riposo.

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