Dormire in capsula, a Torino parte la rivoluzione del sonno smart
I capsule hotel sono una filosofia di vita, oltre che un business che muove tantissime persone nel mondo a caccia di soluzioni smart, low-cost e veloci, soprattutto in ambito professionale. In Italia gli esperimenti fioccano e a Torino nel 2020 aprirà un caspule hotel che ha l'ambizione di diventare l'alternativa agli ostelli tradizionali. Iper-connessi e tecnologici, dormire in serie diventerà anche nel nostro paese una soluzione valida per chi viaggia (famiglie comprese)?
Si dorme bene in una capsula dove si ha a malapena lo spazio per girarsi e rigirarsi tra le lenzuola? Chi ha passato la notte in uno dei capsule hotel sparsi in tutto il mondo (con una concentrazione incredibile in Giappone, dove sono nati negli anni '80) dice di sì. Tanto che il modello di business e accoglienza che è esploso ormai 30 anni fa è approdato anche in Italia con un discreto successo. Ma guai a chiamarli loculi: strutturalmente potranno anche sembrarlo, ma di macabro non hanno nulla, anzi. I capsule hotel di oggi sono soluzioni smart e iper-tecnologiche per trascorrere una notte di riposo a cavallo di un viaggio e infatti i più battuti nascono vicino agli aeroporti e diventano una culla - più che un letto angusto - tra un transfer e l'altro.
Ma se fossero qualcosa di più? A Torino nel 2020 l'azienda Ostelzzz lancerà un Capsule Hotel con un target tutto nuovo: i backpackers e perché no, anche le famiglie. Se diventerà l'alternativa al classico ostello, lo dirà solo il tempo: intanto da Milano a Napoli l'avventura delle "sleeping pod" sta raccogliendo i primi consensi perché essere smart vuol dire anche ottimizzare e adattarsi a ogni situazione. Anche mentre si dorme.
Il Capsule Hotel a Torino, l'avventura del sonno smart
Dormire in posti particolari per piacere è un ambizione che non conosce pause, ma cercare soluzioni per trascorrere una notte comoda e senza scossoni durante un viaggio di lavoro è più un bisogno, una necessità a cui non si può dire di no. Questa è la mentalità che il progetto in arrivo a Torino firmato da Ostelzzz ("figlia" della start up ZZZleepandGo che è già presente all'aeroporto di Caselle con una serie di lounge extra comfort e in centro a Milano) sta cercando di capovolgere: e se i Capsule Hotel, anziché nido per manager e viaggiatori seriali, diventasse un'alternativa ai soliti soggiorni in hotel e in ostello?
La sfida è quella di capovolgere i pregiudizi: si dorme male, si dorme stretti, si sta scomodi, la claustrofobia. Le sleeping pods sparse in tutto il mondo sono piccole celle larghe comunemente 1 metro per 2, ma sono più tech di un ufficio: quelle che nasceranno a Torino comunicheranno tra loro in modo smart, consentendo ad esempio a un gruppo di viaggiatori di parlare tra loro senza disturbare i vicini di cabina.
E quella di Torino non è l'unico esperimento dedicato al sonno. A Napoli la formula Bed&Boarding (infatti il progetto pionieristico dell'aeroporto Capodichino si chiama BenBo) piace perché è comoda, economica e funzionale. Ma se diventasse qualcosa di più, un nuovo modo di dormire, un'opzione valida tra le tante scelte possibili per viaggiatori di ogni età?
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In Giappone, dove ormai dormire in capsula è la normalità, l'offerta del mercato mixa comodità e design. Ma nel mondo fioccano le proposte alternative agli ostelli: il Nonze Hostel in Thailandia piace perché sembra un ex-fabbrica e gli spazi comuni sono molto cool. A Mosca il concetto di capsula si è trasformato in quello di scatola: e infatti le Sleep Box sembrano degli enormi scatoloni da trasloco in cui, però, finisci per addormentarti.
Se saranno il futuro dell'accoglienza è ancora presto per dirlo ma entrare nel futuro a gamba tesa passa anche da qui: provare per credere.