Viaggio in Campania: 10 scoperte da Napoli al Cilento
La Campania è uno dei territori italiani da scoprire. Ecco perché.
Immagina di avere sotto mano uno sterminato tesoro e di dover selezionare 10 gemme da portare con te. L’imbarazzo della scelta è lo stesso che si prova rispondendo alla domanda: "Quali sono le 10 esperienze da non perdere in Campania?", proprio per la ricchezza che la regione offre. La risposta migliore da dare, forse, è che ti aspetta un prodigio così smagliante da cancellare le ombre che a volte lo accompagnano. Senza dimenticare che qui ti attende l’incontro con un modo di vivere così solare e variegato da far scordare la parola noia - come sapeva Vittorio De Sica quando diresse L’Oro di Napoli.
Itinerario in Campania
L’antro di Sibilla
Campania misteriosa e misterica, Campania in contatto con la tradizione ma pronta a regalare ai viaggiatori più curiosi aperture impreviste sul futuro. Per cogliere questa dimensione della regione non perdere una visita all’Antro della Sibilla di Cuma. Esci da Napoli, portati verso Pozzuoli e il Lago d’Averno e, quando sarai nella caverna trapezoidale di 130 m, prova a consultare il vaticinio della Sibilla - forse ti risponderà. Per arrivare qui la cosa migliore è la Ferrovia Cumana da Napoli a Fusaro e poi un breve tratto in autobus.
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Un gelato in riva al mare
Qualcuno dirà che è un’esperienza un po’ abusata, ma non è colpa di nessuno se la bellezza, qui in Campania, arriva facile e diretta come... un cono gelato. Portati a Mergellina, prepara papille e pupille e godi lo splendore del lungomare e il sapore di una brioche con gelato allo Chalet Ciro. Tutto intorno il Golfo, la luce di Napoli e quel vulcano di cui non serve dire il nome.
A spasso nel cuore di Napoli
Con la benedizione di San Gennaro, che potrai chiedere nella piazza dedicata al santo, al Museo del Tesoro o passando sotto la Guglia dedicata al patrono di Napoli (è tutto qui vicino), va’ a spasso per via dei Tribunali e ascolta la voce profonda e a volte un po’ ventriloqua e sfuggente della città. La strada segue il tracciato dell’antico decumanus maior dei romani, quindi non è possibile chiedere più storia di così. Tutto è un trambusto all’ennesima potenza e tutto è da leccarsi i baffi tra pizzerie, negozi di gastronomia ed enoteche vecchio stile. Il trucco è farsi contagiare.
Una perla del Cilento
Poco più di un’ora di guida da Napoli ti porterà alla scoperta di un parco quasi sconosciuto, vicinissimo all’incanto marinaro di Acciaroli. Parliamo del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, una meta splendida per chi ama camminare e per chi vuole verificare che c’è un angolo di Campania che non conosce il significato del brutto termine urbanizzazione. Il paesaggio è piacevolmente selvaggio e vario, con boschi di betulle bianche e querce, vallate di un verde acceso e montagne scoscese.
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Scoprire Pozzuoli
Lo sviluppo urbano incontrollato, per quanto fastidioso e deplorevole, non ha scalfito nemmeno la crosta della visionaria e ultraterrena bellezza dei Campi Flegrei. Qui si trova il Lago d’Averno, scelto non a caso da Virgilio per la discesa all’Ade di Enea, qui c’è Pozzuoli con il suo Anfiteatro Flavio dove morì trucidato San Gennaro, e qui ci sono le imperdibili Stufe di Nerone. Al loro interno non sarai bollito o arrostito, ma rigenerato da una delle esperienze termali più appaganti della Campania.
Magie di Ravello, anima musicale
In alto sulle colline sopra Amalfi, Ravello è legata a filo doppio alla musica e all’arte. Amata in passato da Wagner, D.H. Lawrence e Virgina Woolf, ospita ogni anno tra giugno e settembre il Ravello Festival, una sontuosa rassegna di musica classica, danza, cinema e mostre in suggestivi spazi all’aperto come la terrazza di Villa Rufolo.
Visitare Amalfi, tour per mistici, buongustai e intenditori
Come tutti i posti troppo belli e troppo famosi Amalfi rischia di essere vissuta male o addirittura depennata dall’itinerario con la scusa: "Ci andrò un’altra volta, quando avrò più tempo". Sarebbe un grave errore. Ecco allora due consigli per non commetterlo e per non trovarsi a sgomitare tra i turisti come a Trinità dei Monti un sabato d’estate. Il primo: alzati di buon mattino e percorri a passo lento i gradini che portano alla Cattedrale di Sant’Andrea. Sarai in solitudine e potrai apprezzare quasi ogni pietra di questo capolavoro a strisce simbolo della città. Il Chiostro del Paradiso apre alle 9, l’ora giusta per una visita celestiale. Il secondo: scendi in Via Supportico Rua 10 e concediti qualcuno dei meravigliosi dolci tradizionali della Dolceria dell’Antico Portico.
Procida, isola dal fascino garbato
Un altro angolo di Campania lontanissimo dagli stereotipi. Procida è perfetta per godere un giorno di tranquillità lontano dal trambusto di Napoli e può essere raggiunta con una breve traversata in traghetto. Passeggia nel Centro Storico di Procida, accomodati al tavolo di un ristorante di Marina Corricella per gustare del buon pesce fresco e nel pomeriggio esplora in barca le insenature nascoste. Sapere che l’ultimo film di Massimo Troisi è stato girato in gran parte proprio qui a Corricella dà un tocco di poesia al tutto.
Cosa vedere a Capri, tra anema e core
C’era una volta la dolce vita... no, a Capri c’è ancora: te ne accorgi non solo dopo aver lasciato scivolar via le ore con indolenza nella celebre Piazzetta, ma soprattutto con una serata alla Taverna Anema e Core, uno dei migliori locali notturni dell’isola. Si suona musica dal vivo e musica napoletana di qualità. L’atmosfera non è precisamente informale, ma a Capri devi aspettarti una certa ostentata ricercatezza... anzi, forse l’hai scelta proprio per questo.
A tu per tu con il Barocco napoletano
La Chiesa di San Gregorio Armeno a Napoli, la Reggia di Caserta del Vanvitelli, la Scalinata che impreziosisce il Palazzo dello Spagnolo ancora a Napoli: sono tesori del Barocco che puoi trovare in ogni guida. La tua ricognizione dell’Età Barocca in Campania, però, non sarebbe completa senza una visita alla Certosa di San Martino, sulla collina del Vomero, accanto a Castel Sant’Elmo. Costruita da Carlo d’Angiò nel 1325, la Certosa è stata decorata e modificata nel corso dei secoli da alcuni dei massimi artisti italiani, ma è stato probabilmente il maestro del Barocco Cosimo Fanzago a lasciare l’impronta più incisiva. Il Chiostro Grande, per esempio, è considerato uno dei più belli d’Italia. Progettato da Giovanni Antonio Dosio alla fine del Cinquecento è stato ampliato proprio da Fanzago ed è una composizione di portici bianchi toscano-dorici, giardini ben curati e statue di marmo. Sublime!