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Bello, buono, verde e segreto: perché andare in Cilento

Montagne ricoperte di un verde così fitto da lasciare spazio appena a qualche strada, manciate di paesini medievali arroccati tra chilometri di natura incontaminata, antichi reperti meravigliosamente conservati grazie all’isolamento, una costa poco frequentata e, ancora, lo stile di vita slow che ha dato vita alla dieta mediterranea. Questo luogo dei sogni esiste, un po’ nascosto, tra Salerno e la Basilicata: si chiama Cilento

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Cosa vedere a Paestum
I tempi di Paestum al tramonto © Nido Huebl

Visitare Salerno

Salerno è il punto di partenza ideale per partire alla scoperta del Cilento. Servita dalla linea ferroviaria ad alta velocità, questa cittadina tranquilla vive di un fascino più sopito di quello della sfarzosa Napoli. Perdetevi tra i suoi vicoli e arrampicatevi verso il Giardino della Minerva: un angolo magico in cui sin dal Medioevo venivano coltivate piante da cui ricavare i princìpi attivi da utilizzare a scopo terapeutico e che è recentemente stato riconvertito in orto botanico. Perdetevi tra le fontane e la quiete dei vari terrazzamenti, osservate e annusate le numerose piante e godetevi un tè con vista dalla romantica terrazza.

Quando ve la sentirete di riemergere dalla quiete senza tempo del giardino, scendete verso il centro storico, in direzione della cattedrale normanna. Un consiglio: non soffermatevi al suggestivo portale d’ingresso. All’interno della chiesa medievale vi aspettano bellissimi mosaici policromi duecenteschi, il cui stile ricorda gli straordinari mosaici paleocristiani di Ravenna.

Cosa vedere al Giardino della Minerva di Salerno
Uno dei passaggi nel Giardino della Minerva, Salerno © Giulia Grimaldi / Lonely Planet Italia
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Cosa fare e cosa vedere a Paestum

Con un viaggio di 30 minuti in direzione sud, da Salerno è possibile raggiungere il sito archeologico di Paestum, inserito dall’UNESCO nella lista dei siti Patrimonio dell’Umanità, dove tra prati ricoperti di fiori selvatici si stagliano alcuni dei templi meglio conservati della Magna Grecia. Grazie al carattere remoto e selvaggio della zona, qui sono rimasti nascosti nel tempo tre dei templi greci del VI secolo a.C, oltre a un affascinante museo gremito di millenari affreschi, ceramiche e oggetti di uso quotidiano. In uno spettacolare contesto paesaggistico vi sarà più semplice notare i dettagli unici di questo sito, come la grandiosità dello stile dorico (vi sentirete minuscoli); il posizionamento strategico dei templi, che i Greci costruivano per segnalare la loro presenza sul territorio ad amici e nemici; l’incredibile numero di statuette votive ritrovate nella zona e l’incredibile Tomba del Tuffatore, un esempio così importante di arte funeraria che influenzò anche la popolazione di Cuma che, più tardi e più a nord, cercò di imitarne le eleganti linee.

I templi furono costruiti guardando a est, per salutare la madre patria, ma al calar della sera, osservateli guardando verso ovest e sarete testimoni di un tramonto da cartolina. 

Il borgo di Castellabate in Campania
Il borgo di Castellabate © Stefano_Valeri

I borghi più belli del Cilento

Scegliere tra mare e montagne sarà la prova più dura che dovrete affrontare in Cilento. Per fortuna, qualunque sia la vostra scelta, difficilmente ne resterete delusi. In questa zona la costa si presenta con un susseguirsi di calette nascoste e distese di sabbia dorata. Tra le cittadine disseminate tra le rocce meritano un tuffo la popolare Agropoli, la bianchissima Palinuro e l’incantevole Castellabate.

Salito alla ribalta dopo il film Benvenuti al Sud, Castellabate, è uno dei tanti esempi che raccontano quanto l’isolamento che a lungo ha penalizzato la zona, ripaghi ora con i frutti dell’autenticità di un territorio. Il villaggio medievale abbarbicato al fianco di una collina a 280 metri sul livello del mare, rilassa con le sue casette dai colori tenui, un intrico di vicoli che sboccano su piazzette suggestive e la spettacolare vista che al tramonto abbraccia il golfo dal Belvedere di San Costabile.

Un altro panorama che vi lascerà senza fiato è uno totalmente diverso: non vi aspettano i riflessi dorati del mare, ma l’impressionante distesa di terra del Vallo di Diano, un ricamo agricolo che l’uomo ha cucito nel corso secoli (la prima opera di bonifica fu fatta dai Romani) e che è ancora più impressionante in quanto circondato dal verde incombente e selvaggio dei boschi. Siamo a Teggiano, uno dei borghi più suggestivi del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni. Non appena arrivati sulla tranquilla piazza centrale dirigetevi verso l’ufficio della Pro Loco, che si adopererà per farvi conoscere tutto sul Castello dei Principi di Sanseverino, vi mostrerà le chiese e i conventi che punteggiano l’abitato e vi darà un assaggio della vita medievale nel borgo grazie al museo etnologico. A Teggiano, l’antico feudo di Diano, si celebra inoltre la rivisitazione storica “Assalto al Castello” al Castello Macchiaroli, sede anche della famosa "Congiura dei Baroni" del 1485: siete pronti a essere travolti dagli intrighi rinascimentali?

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La Certosa di San Lorenzo a Padula, Cilento
La Certosa di San Lorenzo, a Padula © Giulia Grimaldi / Lonely Planet Italia

La Certosa di Padula


Se cercate un motivo, uno soltanto, per raggiungere il Cilento e scandagliarlo nei suoi angoli più remoti, eccolo qui: la Certosa di Padula. Questo mondo segreto, protetto da quella che sembra un bolla spazio temporale, nasconde storie di templari, secoli e secoli di devozione e fede, capolavori artistici che vanno dal medioevo alla contemporaneità. La Certosa è uno dei più grandi monasteri d’Europa e occupa una superficie di 250.000 mq in cui vi perderete tra 13 cortili, 100 camini, 52 scale e 41 fontane. Sul vasto cortile centrale si affacciano le celle dei monaci che vivevano qui in clausura: se prenotate potrete visitarle e restare nuovamente affascinati dagli allestimenti di arte contemporanea che li abitano. E ancora la stupenda biblioteca rivestita di pannelli di legno, le cappelle affrescate e la cucina con l’imponente camino, gli altari barocchi iridescenti di madreperla, il magico loggiato del Priore e la elicoidale: non abbiate fretta, ne varrà la pena.

Certosa di Padula
Gli splendidi interni barocchi della Certosa di Padula © Giulia Grimaldi / Lonely Planet Italia
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Vita all’aria aperta in Cilento

Ad ogni spostamento non potrete che pensare quanto la natura, qui, sia potente e quanto l’uomo abbia dovuto combatterla e amarla per insediarsi. A seconda dei secoli ha vinto l’uno o l’altro, ma ora è il momento di godere dell’equilibrio. 

Il magnifico Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni con i suoi fitti boschi, prati fioriti e spettacolari montagne, fiumi e cascate si estende su una superficie di 1810 kmq. Tra le esperienze più suggestive che possiate fare, un’escursione alle Grotte di Pertosa-Auletta è d’obbligo. Vi avventurerete nel vuoto ventre della terra, dove le grotte si estendono per circa tremila metri nel massiccio dei Monti Alburni, in un percorso dove stalattiti e stalagmiti decorano ogni spazio con forme, colori e dimensioni diverse (e un innovativo sistema di luci le illumina rendendole ancora più affascinanti). In un percorso di un chilometro, potrete navigare un fiume sotterraneo per 400 metri, scoprire i resti di un villaggio di palafitte risalente al II millennio a.C. e innamorarvi del Cilento più profondo, letteralmente. 

Se, invece, stare sotto terra non fa per voi, potete scegliere tra le uscite in rafting lungo il Tanagro o scegliere tra i numerosi percorsi di trekking e godervi il paesaggio, particolarmente spettacolare in primavera grazie ai colori dei fiori selvatici. Una bella escursione che si può affrontare da soli è l’ascesa al Monte Alburno, ma in ogni caso fate attenzione a scegliere sentieri ben segnalati.

Grotte di Pertosa-Auletta in Cilento
Le spettacolari grotte di Grotte di Pertosa-Auletta © Giulia Grimaldi / Lonely Planet Italia

Cibo tipico e bontà del Cilento

Dopo così tanto girovagare, che abbiate scelto i trekking o siate andati per borghi in cerca di gioielli sconosciuti di arte locale, avrete fame. Sarà per l’aria incontaminata o per le storie di battaglie che pregano la zona, ma in Cilento vi sentirete giustificati a sfogare i vostri appetiti, anche perché fa parte dell’esperienza: del resto è uno dei luoghi che ha dato origine alla dieta mediterranea. Provate il latte, lo yogurt, il gelato o le mozzarelle di bufala, i prodotti tipici come i fichi (che raccontano una storia antica che arriva fino ai Greci, che li importarono) o i funghi dell’interno. Quel che è certo è che il Cilento vi lascerà un ricordo dolce, su tutti i fronti.

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I giardini della Certosa di Padula
I giardini della Certosa di Padula © Giulia Grimaldi / Lonely Planet Italia

Per spostarvi comodamente in Cilento (e in tutta la Campania) e avere accessi gratuiti e sconti per i principali siti storico-artistici, valutate quale opzione di campania>artecard fa per voi.

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