In auto lungo la costa del Cilento
A malapena accessibile via terra fino al XX secolo, la frastagliata penisola del Cilento presenta uno dei tratti costieri meno esplorati d’Italia. Dopo aver conosciuto un periodo di prosperità sotto i greci e i romani, fu abbandonata ai capricci dei pirati del Mediterraneo per secoli. Oggi, i suoi villaggi di pescatori e le sue graziose cittadine collinari rimangono in gran parte lontani dal fenomeno dell’urbanizzazione di massa, nonostante le lunghe spiagge sabbiose, le acque incontaminate e i superbi frutti di mare. Ecco un itinerario di 4-5 giorni per un viaggio in auto inqusto angolo così speciale di Campania.

Paestum
I tre imponenti templi color miele di Paestum sono tra i meglio conservati dell’antica Magna Grecia, l’area del Mediterraneo che era stata colonizzata dai greci. Nel 273 a.C., le colonie si arresero ai romani ma Poseidonia (così era chiamata all’epoca la città) rimase un porto commerciale fiorente almeno fino alla caduta dell’Impero Romano.
Acquistate il biglietto per il tempio al museo, che custodisce un’affascinante collezione di affreschi, statue e reperti archeologici, prima di entrare dall’ingresso principale. Il primo edificio che incontrate è il Tempio di Cerere, del VI secolo a.C., il più piccolo dei tre templi, in seguito utilizzato come chiesa cristiana. A sud notate i resti della città romana, tra cui un anfiteatro, alcune abitazioni e il foro; proseguendo trovate il Tempio di Nettuno, il più grande e meglio conservato dei tre templi. Accanto sorge l’altrettanto splendida basilica (in realtà, un tempio dedicato alla dea Era), il monumento più antico di Paestum giunto fino a noi, che risale alla metà del VI secolo a.C.
Santa Maria di Castellabate
Esposte al pericolo di improvvisi attacchi dei pirati, tutte le città costiere del Cilento erano un tempo formate da un borgo di pescatori al livello del mare e da una cittadella fortificata in alto, dove contadini e pescatori potevano rapidamente rifugiarsi in caso di necessità. Santa Maria di Castellabate, tuttora dedita alla pesca, ha superato per dimensioni l’insediamento difensivo in altura, anche grazie alla sua spiaggia di sabbia dorata lunga 4 km.
Nonostante lo sviluppo edilizio, il centro storico della cittadina conserva una spiccata atmosfera verace, con case color rosa scuro e ocra dalle caratteristiche imposte verdi. Particolarmente incantevole è il porticciolo, con i suoi palazzi ottocenteschi e le rovine di un castello molto più antico. Tenete presente che il fascino di questo luogo si riduce notevolmente quando la folla estiva occupa il borgo (e i pochi parcheggi disponibili).
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Castellabate
La medievale Castellabate, arroccata sul versante di una ripida collina a 280 m sul livello del mare, è tra le cittadine più affascinanti del Cilento.
Sulla cima del colle vi troverete sull’ampio Belvedere di San Costabile, con i resti di un castello del XII secolo, dal quale si gode un’ampia vista panoramica sulla costa. Il circostante labirinto di strette vie è punteggiato da archi, piazzette e qualche palazzo.
Acciaroli
Nonostante i sempre più numerosi edifici di cemento della periferia, il centro storico di questo borgo di pescatori restaurato con finezza merita una visita, soprattutto per gli estimatori di Ernest Hemingway: il romanziere visse qui nei primi anni ’50 e pare che per la figura del protagonista del Vecchio e il mare si sia ispirato a un pescatore del luogo.

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Pioppi
Minuscolo borgo sul mare, Pioppi è noto come la patria spirituale della dieta mediterranea. Per oltre 30 anni, infatti, il ricercatore americano Ancel Keys studiò i vigorosi anziani del paese e i benefici derivanti dalla loro dieta. Unitevi ai giovani del posto nella deliziosa Piazza del Millenario, poi fate un pranzo al sacco sulla vicina spiaggia di ciottoli chiari.
Velia
Fondata dai greci a metà del VI secolo a.C. e in seguito località di villeggiatura per i romani più abbienti, Velia (allora nota come Elea) fu sede dei filosofi Parmenide e Zenone. Oggi potete passeggiare tra le suggestive rovine del Parco Archeologico di Elea Velia e visitare le sezioni ancora intatte della cinta muraria originale, nonché i resti delle terme, di un tempio ionico, di un teatro romano e perfino di un castello medievale.
Pisciotta
Pisciotta, la città più vivace e spettacolare del Cilento, è formata da un ripidissimo labirinto di strade medievali. Il fulcro di questa cittadina è l’animata piazza principale, Piazza Raffaele Pinto, frequentata per lo più da anziani, che costituiscono la maggioranza della popolazione.
Le colline circostanti sono terrazzate e coltivate a ulivi, e producono un olio molto pregiato; i pescatori locali sono invece specializzati nella pesca delle alici che, marinate nell’olio d’oliva locale, fanno venire l’acquolina in bocca.

Palinuro
Principale località di villeggiatura del Cilento, Palinuro è comunque una cittadina tranquilla, con edifici bassi e un’atmosfera da borgo di pescatori, sebbene ad agosto le spiagge siano molto affollate. Oltre il porto da cartolina si estende Capo Palinuro, un bellissimo promontorio di 2 km che offre fantastici sentieri escursionistici e splendide vedute sulla costa. È possibile inoltre visitare le scogliere e le grotte nascoste, tra cui la versione locale della celebre Grotta Azzurra di Capri, uno spettacolo altrettanto suggestivo di riflessi e colori.
San Giovanni a Piro
Questo piccolo centro agricolo merita una sosta durante il viaggio lungo la selvaggia punta meridionale della penisola del Cilento per via del suo intimo centro storico e della vista mozzafiato che spazia dal Golfo di Policastro alle montagne di Basilicata e Calabria.
Sapri
Situata in un porto naturale che forma un cerchio quasi perfetto, Sapri è il luogo ideale dove concludere questo viaggio nel Cilento. Sullo sfondo del bel Golfo di Policastro si ergono le spettacolari montagne dell’entroterra. Ammiratele dal lungomare della cittadina o dalle spiagge vicine.