Il viaggio in Italia è protagonista del Festival del Paesaggio di Anacapri 2025

Dal 7 settembre al 3 novembre 2025 torna il Festival del Paesaggio di Anacapri, curato da Arianna Rosica e Gianluca Riccio, con un progetto che intreccia arte contemporanea, memoria, paesaggio, riflessione e identità. La rassegna si snoda tra il parco di Villa San Michele e il centro storico di Anacapri, articolandosi in due segmenti principali: Travelogue. Paesaggi con rovine e RUINA. Ricercare un’identità nell’antico e nell’attuale.

Il Giardino di Villa San Michele, Anacapri ©Lello Mastroianni
Il Giardino di Villa San Michele, Anacapri ©Lello Mastroianni
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Travelogue: il viaggio tra arte e memoria

Grazie a Travelogue, quest’edizione del Festival rielabora il tema del Viaggio in Italia, riecheggiando il celebre percorso formativo dedicato ai giovani rampolli che tra il XVII e il XIX secolo partivano alla scoperta dell’arte, della cultura e del paesaggio italiano. In questo contesto, ci si trova a riflettere sul valore culturale e iconografico delle rovine, ma facendo un passo in più. A dare nuovi significati e forme alle tracce del passato, infatti, ci pensano le opere e le installazioni site-specific create per l’occasione da diversi artisti. In questo modo le rovine si allontanano da un’estetica puramente nostalgica e diventano elementi vivi del paesaggio storico, artistico, sociale e personale di Capri.

Travelogue. Katarina Löfstrom Open Source (Cinemascope) 2018 ©Festival del Paesaggio di Anacapri
Travelogue. Katarina Löfstrom Open Source (Cinemascope) 2018 ©Festival del Paesaggio di Anacapri

Il percorso espositivo è costituito da diverse opere. C’è per esempio il paesaggio sonoro creato da Alessio de Girolamo in cui memoria musicale e linguaggio digitale si fondono insieme per creare un ponte tra passato e presente. Oppure l’opera Open Source (4:3), di Katarina Löfström: una grande parete installata nel parco di Villa San Michele, composta da migliaia di paillettes che reagiscono e interagiscono con il paesaggio circostante, producendo un’immagine sempre diversa in cui specchiarsi. La serie Reperti, di Angelo Mosca, indaga il rapporto tra rovina e ritrovamento mentre il duo di registi e filmmaker MASBEDO porta nella cornice del Festival l’opera video Resto. Con i suoi paesaggi minuti, Luca Pancrazzi ci guida in una riflessione sul valore poetico dello scarto e sulla pratica artistica come processo relazionale, mentre l’installazione di Sislej Xhafa gioca sulla tensione tra immaginario turistico e realtà quotidiana. A firma di Xhafa ci sono anche due interventi pubblici nel centro storico di Anacapri: The Flag Project e Manifesto.

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Travelogue Masbedo 2020 Still Video ©Festival del Paesaggio di Anacapri
Travelogue Masbedo 2020 Still Video ©Festival del Paesaggio di Anacapri

RUINA: le giovani artiste e la riscoperta delle rovine

Nel programma del Festival si inserisce anche il progetto RUINA. Ricercare un’identità nell’antico e nell’attuale, realizzato grazie al sostegno del Ministero della Cultura e della SIAE, nell’ambito del programma Per Chi Crea, in collaborazione con Villa San Michele. RUINA presenta le opere di cinque giovani artiste italiane che, attraverso linguaggi diversi che vanno dalla scultura all’installazione ambientale, dalla fotografia analogica all’immagine digitale, interpretano le rovine come fossero presenze attive. I lavori di Clarissa Baldassarri, Morena Cannizzaro, Maria Cavinato, Carmela De Falco e Irene Macalli affrontano temi diversi: dalla fragilità della memoria pubblica e personale, al rapporto tra storia intima e collettiva, dalla dimensione sociale della creazione artistica alla frammentarietà di un ordine culturale e storico. 

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Il Festival del Paesaggio di Anacapri diventa così un’occasione unica per scoprire l’isola con uno sguardo diverso, lasciandosi guidare dall’arte lungo un itinerario che intreccia memoria e contemporaneità. Un invito a rallentare, a osservare e a immergersi in un viaggio d’altri tempi, dove le rovine lasciano le loro vestigia di icone del passato per diventare strumenti con cui interpretare il presente e immaginare il futuro.

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