Cilento slow: la destinazione ideale per chi cerca bellezza e tranquillità

Se cercate un luogo dove la bellezza della natura si fonde con un ritmo di vita lento e autentico, il Cilento è una meta che merita tutta la vostra attenzione. Questa regione della Campania meridionale, ancora in parte sconosciuta al turismo di massa, è una delle aree più affascinanti d’Italia per chi desidera staccare davvero la spina. Si estende a sud di Salerno, incastonato tra il mare Tirreno e i monti dell'entroterra, nel cuore del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, un'area protetta che custodisce biodiversità, paesaggi selvaggi e borghi intatti. È un territorio che invita a rallentare, a riscoprire il valore del silenzio e della semplicità, lontano dalla frenesia urbana.

Cala Bianca, Marina di Camerota © pixelshop / Shutterstock
Cala Bianca, Marina di Camerota © pixelshop / Shutterstock
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La costa del Cilento e il richiamo del mare

Se amate il mare e le sue bellezze, se alle località blasonate preferite mete meno battute, la Costiera Cilentana saprà farvi innamorare grazie ad ampie spiagge di sabbia finissima, calette incastonate tra promontori rocciosi e acque cristalline che riflettono ogni possibile tonalità di blu. A queste si aggiungono villaggi incantevoli, siti archeologici di fama planetaria e un’atmosfera decisamente più rilassata rispetto a quella delle altre destinazioni di punta del turismo balneare campano.

Al mare ad Agropoli

Fino alla prima metà del Novecento, Agropoli non era che un tranquillo villaggio costiero, spopolato nei secoli dalle reiterate incursioni piratesche. Poi, ecco l’espansione urbanistica, non sempre felicissima da un punto di vista architettonico, che l’ha resa un’animata località di villeggiatura estiva, la più grande del Cilento, con tutte le frizzanti attrattive che questo comporta.

L’accesso al nucleo più antico del borgo, arroccato sulla rupe, è sancito dalla scalinata che conduce alla porta medievale e, subito dopo, prima del reticolo di stradine dove le anziane ricamano e i gatti scrutano con diffidenza i forestieri, dalla Chiesa della Madonna di Costantinopoli, con una sublime vista sul mare.

Proprio sul culmine della rocca sorge il Castello, che oggi si presenta con la sua forma triangolare, i bastioni panoramici e qualche angusto passaggio sotterraneo; qui da vedere non c’è molto (anche se spesso sono allestite mostre temporanee), ma con quel panorama sul mare non ha poi così importanza.

La parte del leone la fanno le spiagge a nord del promontorio, dove corre una lunga striscia sabbiosa piena di stabilimenti frequentati da famiglie; ma la vera meraviglia balneare la troverete a 1,5 km a sud: è la Baia di Trentova, che introduce alle selvagge delizie del Cilento, con acqua trasparente e spiaggia di sabbia e pietre.

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Misurare le sfumature del blu a Palinuro

Anche se il paese che prende il nome dal mitologico nocchiero di Enea ha poco d’interessante da un punto di vista architettonico, colpa anche dell’eccessivo sviluppo urbanistico novecentesco, la natura che lo circonda è eccezionale: il blu inconfondibile del mare, le tonalità di verde sul promontorio, le infinite sfumature tra il giallo e il bruno delle spiagge sono così vividi da sembrare artefatti. E così, pur con i suoi limiti, Palinuro è senza dubbio una delle località più stupefacenti dell’intera costa tirrenica.

Ed è anche al colore blu, quello della Grotta Azzurra, che questo paese deve la sua fama: per ammirare lo straordinario effetto prodotto dalla luce del sole che filtra all’interno della grotta da un passaggio sotterraneo, a una profondità di circa 8 m, colorando l’acqua di sfumature brillanti, potete arrivare in barca con un’escursione organizzata.

Se invece siete buoni nuotatori o disponete di un kayak, potete provare ad avventurarvi anche da soli; ricordate che il pomeriggio è il momento migliore per la visita.

Tra un bagno e una cena in terrazza vista mare, trovate poi un ritaglio di tempo per visitare l’Antiquarium, dove è custodita una piccola collezione archeologica, con diverse ceramiche attiche in ottimo stato di conservazione.

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Palinuro  © essevu / Shutterstock
Palinuro © essevu / Shutterstock

Tutte le migliori spiagge tra Palinuro e Marina di Camerota

A Palinuro ce ne sono per tutti i gusti: a nord si trova la lunga Spiaggia delle Saline, per buona parte sabbiosa, apprezzata dalle famiglie per il livello dell’acqua che scende molto gradualmente e chiamata così perché alcuni tratti sono ricoperti di piscine di roccia da cui un tempo si ricavava il sale. Dopo la piccola Spiaggia della Ficocella, ecco la Spiaggia del Porto, perfetta per ab binare qualche escursione. Le distese più spettacolari, però, sono sul versante sud del promontorio: la selvaggia Spiaggia del Buon Dormire, raggiungibile in barca e avvolta da una parete rocciosa, regala contrasti cromatici indimenticabili, grazie alla sabbia dorata e alle acque di un verde trasparente. Si arriva invece a piedi posteggiando nei pressi sia alla Spiaggia della Marinella sia alla Spiaggia del Mingardo, separata dall’omonimo fiume da uno scenografico arco naturale e condivisa con Marina di Camerota, un piccolo borgo affacciato sul mare.

Per il buon equilibrio tra l’abbondanza di servizi delle località vacanziere e la veracità che il turismo di massa non è riuscito a intaccare, Marina di Camerota è un posto molto piacevole per una vacanza di mare. Tuttavia, molto più che le gradevoli stradine del paese o il Museo Virtuale Paleolitico – MUVIP, un museo multimediale che ricostruisce la vita nelle grotte di questo tratto di costa in epoca preistorica, la vera attrazione qui sono le spiagge. Oltre alla Spiaggia del Troncone, nota ai naturisti di tutta la regione in quanto unica attrezzata rivolta a loro, ci sono la Spiaggia Cala d’Arconte, composta in realtà da due distese separate da un lembo di terra (si scende a piedi da località Porticello), e la Spiaggia di Capogrosso, con la consueta sabbia dorata. Infine, ricordiamo la Spiaggia della Calanca, che ha di fronte una piccola isola disabitata, la Spiaggia del Porto, adatta ai bambini perché ha il fondale meno profondo, e l’ampia Spiaggia delle Lentiscelle, che guarda da un lato alle case del paese e dall’altro a un selvaggio costone roccioso, da cui parte il sentiero per raggiungere Porto Infreschi.

Il porticciolo di Scario ©  Matthias Riedinger  / Shutterstock
Il porticciolo di Scario © Matthias Riedinger / Shutterstock
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Sentirsi in un film a Castellabate

In seguito alla notorietà ottenuta grazie al film Benvenuti al Sud (2010), questo piccolo borgo costruito su una terrazza affacciata sul mare è diventato una delle destinazioni più iconiche di tutto il Meridione. In realtà, Castellabate faceva proseliti già da molto prima, se è vero che nel 1811 il re di Napoli Gioacchino Murat, incantato dalla salubrità dell’aria e dalla rilassatezza della gente del posto, dichiarò: “Qui non si muore”.

I vicoli medievali, la Piazza 10 Ottobre 1123, dove nel film aveva sede l’ufficio postale, ma che nella realtà è gremita di bar e negozietti, e le stradine incorniciate da archi e balconi fioriti sono dominati dal Castello, eretto per proteggere la popolazione dall’invasione dei saraceni, dal quale si apre una sconvolgente vista sul mare.

Non meno sbalorditiva, lungo la costa sottostante, è Santa Maria di Castellabate, dove eleganti edifici e graziose piazze, stradine in pietra e spiaggette sabbiose a ridosso di santuari, arcate e torri rendono molto piacevole una passeggiata per le vie del centro. Al tramonto, poi, quando le casette color ocra si tingono di languide sfumature, il borgo diventa uno dei luoghi più affascinanti di tutto il Cilento. Se cercate un posto meno frequentato, vi basterà andare al Porto di San Marco di Castellabate, appena 4 km più a sud, da dove è possibile raggiungere Punta Licosa.

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La dieta mediterranea

Se stavate pensando di venire nel Cilento per il mare, la natura e il relax, ricalibrate i vostri propositi: qui bisogna venire prima di tutto per allungarsi la vita! Fu il biologo americano Ancel Keys a ipotizzare per primo che l’abbondanza di ultracentenari nella zona di Acciaroli non fosse casuale, concentrando l’attenzione sui benefici della cucina del territorio. Visitando il Museo della Dieta Mediterranea nel secentesco Palazzo Vinciprova a Pioppi, a 7 km da Acciaroli, potrete approfondire i vantaggi dell’alimentazione cilentana, ma anche ricevere una dotta giustificazione alle abbuffate di scialatielli che caratterizzeranno la vostra vacanza. Nella stessa struttura c’è anche il MUSea – Museo Vivo del Mare, con acquari di specie locali, tra cui pesci scorpione e murene dallo sguardo minaccioso.

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Come arrivare e muoversi nel Cilento

Arrivare nel Cilento non è complicato, ma richiede un pizzico di organizzazione. Il treno è una delle soluzioni più comode: dalle principali città italiane potete arrivare fino a Napoli o Salerno, e da lì proseguire verso sud con i treni regionali che fermano in diverse località cilentane come Pisciotta, Vallo della Lucania e Sapri.

Chi viaggia in auto può percorrere l’autostrada A3 fino all’uscita di Battipaglia o Eboli e proseguire lungo la SS18. Tutti i paesi della Costa del Cilento sono collegati dalla strada litoranea, che tra l’altro è molto panoramica. Esiste anche una strada interna, la SS267, che invece è più veloce.

In autobus, la linea rossa di CilentoBus collega Marina di Camerota e Palinuro con Salerno. Nella bella stagione, Alicost ha una nave al giorno per Salerno e nel fine settimana collega diversi paesi.

Quando andare nel Cilento

La primavera e l’autunno sono perfetti per chi ama camminare, esplorare i borghi e godersi il clima mite senza folla. L’estate, ovviamente, è la stagione ideale per vivere il mare e partecipare alle feste di paese, ma anche in inverno questo territorio riserva scorci affascinanti, perfetti per una vacanza rilassante e alternativa.

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