Napoli e i luoghi de L'amica Geniale di Elena Ferrante, sulle orme di Lila e Lenù

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I libri di Elena Ferrante, autrice (o autore?) misterioso che ha partorito una delle quadrilogie più amate degli ultimi decenni, rivive in tv grazie alla mastodontica serie diretta da Saverio Costanzo (con un cambio di regia a favore di Daniele Luchetti per la terza in arrivo su Rai Uno). Lila e Lenù sono le due donne-bambine al centro di questa storia di lotta e amicizia, di rivalsa e crescita. Ma non sono le uniche protagoniste delle opere di Elena Ferrante che le ritrae, immortali e indimenticabili: Napoli, la Napoli tragica e povera degli anni Cinquanta, è il vero cuore della storia. A lei tornano tutti, da lei tutti fuggono: questo è un viaggio tra i luoghi de L'amica geniale che hanno ispirato la sua autrice.

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Piazza dei Martiri a Napoli, uno dei luoghi de L’amica Geniale più importanti per le vicende delle protagoniste. ©Yevgen Belich/Shutterstock
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C’è una cosa per cui saremo sempre grati ad Elena Ferrante e alle sue opere: l’aver spiegato Napoli in un modo difficile da trovare altrove. Ci sono pochi romanzi, pochi saggi, pochi film che sanno raccontare l’anima di una città come la quadrilogia de L’amica geniale, che proprio a gennaio 2021 ha compiuto 20 anni: 20 anni di Lila e Lenù, dal primo dei quattro romanzi che compongono il tassello della loro vita. Se dovessimo condensare la trama de L’Amica geniale, basterebbe dire che è la storia di un’amicizia eterna. Lila è l’amica dall’intelligenza fine, ma senza mezzi per uscire dalla povertà; Lenù si nutre della sua "amica geniale", la usa come stimolo e trova gli strumenti per affrancarsi da quel destino comune.

Chi è Elena Ferrante probabilmente non lo sapremo mai: nessuno lo dice, intorno alla sua vera identità vive il più fitto mistero: va bene così. Non importa restituire l’opera all’autore quando questo ci ha regalato scorci di Napoli che, chi ha letto i libri, non riesce a dimenticare. I luoghi de L’amica geniale sono ancora lì, nel ventre della città: sono quartieri e piazze, monumenti e strade che possiamo calpestare, ammirare, annusare. In un itinerario che parte dal rione Luzzatti, si infila a Piazza dei Martiri, si perde tra le bancarelle di Port’Alba e finisce nel mare blu di Ischia, che Napoli guarda da lontano, quasi con alterigia.

La terza stagione de L’amica geniale ha riacceso gli animi dei fan: sarà ispirata fedelmente al terzo dei romanzi di Elena Ferrante, Storia di chi fugge e di chi resta. Le riprese sono iniziate a Torino, città dove la protagonista Lenù ormai adulta vive la sua vita pensando al rione povero in cui è cresciuta con la sua amica-nemica Lila, al passato, alle scelte che ha fatto. Di questa mastodontica produzione HBO e Rai, si sono girati dei ciak anche a Firenze. Ma sarà Napoli, ancora una volta, la regina incontrastata. E quella esploriamo, a partire dal rione de L’amica geniale in cui tutto ha avuto inizio.

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Elena Ferrante, Napoli e il rione Luzzatti

Il rione Luzzatti è al centro della scena da 20 anni, da quando il primo libro di Elena Ferrante, L’amica geniale, è approdato in libreria con Edizioni E/O. Prima periferia di Napoli, è distante appena due chilometri da Piazza Garibaldi, nel centro della città: eppure l’ha sempre guardata da lontano. Le Lila e Lenù bambine, poi adolescenti, infine donne della serie tv si muovono in una ricostruzione del rione originale (che si trova invece a pochi passi dal carcere di Poggioreale). Per ricrearlo così come appariva negli anni Cinquanta, ci si è spinti fino a Marcianise, dove un set fittizio rimette in scena la vita del rione. Quello vero, ha una storia da raccontare: è frutto di un progetto di riqualificazione della periferia degli anni Venti, con la costruzione di case popolari che ancora oggi ospitano circa 7 mila persone. Negli scantinati del rione, Lila e Lenù giocano, si sussurrano segreti. Tra le sue strade avvengono omicidi cruenti, tradimenti e piccoli miracoli: come la Biblioteca Popolare Circolante voluta dal professor Luigi Collina, a cui la Ferrante si è ispirata per dipingere il personaggio del maestro Ferraro, che cerca di chiamare a sé giovani e bambini con lo sfoglio delle pagine dei libri. Distrutto dalla furia della II Guerra Mondiale, il rione è stato poi ricostruito. Delle "case nuove" si sente parlare molto ne L’amica geniale, soprattutto a partire dal secondo libro Storia del Nuovo Cognome: in una delle zone "moderne" va a vivere Lila con suo marito Stefano quando, giovanissima, si sposa.

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Via Port’Alba, con le sue bancarelle di libri, diventa importante quando Lenù va a studiare a Napoli. ©Antonio Gravante/Shutterstock
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I luoghi della trilogia di Elena Ferrante nel ventre di Napoli

La Napoli che Lila e Lenù esplorano quasi con timore quando diventano adolescenti non è quella che luccica a Mergellina. Il mare le due protagoniste della quadrilogia lo sognano da bambine, mentre cercano di percorrere il sottopasso che collega il rione alla città per raggiungerlo. Ma non ci arriveranno, non in quell’occasione. Questa Napoli, non solo ne L’amica geniale ma anche in altre opere di Elena Ferrante (La vita bugiarda degli adulti ne è esempio lampante), è cruda, violenta, sporca e scrostata. Parte dal Rettifilo del rione e finisce a Piazza Garibaldi, fino a Port’Alba dove Lenù, che grazie ai suoi voti può frequentare il liceo in città, sbircia libri e manoscritti. A Piazza dei Martiri si consumano tradimenti e tragedie, drammi ed evoluzioni: qui Lila, grazie agli affari loschi del marito Stefano, fa brillare un negozio di scarpe rendendo le sue creazioni le più ambite di Napoli. Via Caracciolo è "solo" il luogo delle belle signore a passeggio, che Lila e Lenù guardano una con invidia, l’altra con scherno.

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La Galleria Umberto I a Napoli, uno dei luoghi inaccessibili per le protagoniste de L’amica geniale.

In Galleria Umberto I si scontrano i mondi: quello delle ragazze povere e di quelle ricche, di chi ha i soldi e chi no. Luoghi iconici di Napoli, in un tour che spazia dalla periferia e approda all’accecante isola di Ischia, vengono solo sfiorati da Lila, che rimane stretta al rione e non se ne libererà per scelta. Lenù invece li brama: sogna di essere al centro dei salotti intellettuali della città quando va a frequentare il Liceo Garibaldi in centro (ricostruito per la serie tv a Largo Santissimi Apostoli). Nel percorso che Lenù fa per la prima volta con il papà che la scorta per raggiungere la sua nuova scuola, incontra luoghi che la affascinano e la risucchiano: "Piazza Carlo III, l’Albergo dei Poveri, l’Orto Botanico, via Foria, Il Museo" e poi ancora "via Costantinopoli, Port’Alba, Toledo". Citazioni di Elena Ferrante e dei suoi libri che snocciolano luoghi imprescindibili per la crescita delle due amiche bambine, unite dall’affetto, divise dai fatti della vita.

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