Le migliori esperienze per conoscere la cultura più autentica del Portogallo
Questo elenco delle migliori esperienze da vivere in Portogallo si rivolge a buongustai, amanti delle avventure all'aria aperta, appassionati di arte e storia e a tutti i viaggiatori che amano immergersi appieno nella cultura locale.
Circondato da Spagna e Oceano Atlantico, il Portogallo è il paese che fa per voi se avete a disposizione due settimane e un auto. Non fatevi ingannare dalle dimensioni modeste, troverete mille sfumature diverse di arte e di cultura gastronomica, oltre a panorami che variano dalle scogliere a ovest all’entroterra montuoso a est, dal nord verdeggiante e rigoglioso, al brullo e soleggiato sud. Le influenze romane, celtiche e islamiche hanno plasmato i costumi e la lingua di questa terra antica che divenne ufficialmente un paese più di 870 anni fa.
Ascoltare uno spettacolo di fado dal vivo a Lisbona
Il fado è un genere musicale nato in Portogallo e inserito nell’elenco del Patrimonio culturale immateriale tutelato dall’Unesco; le sue note avvolgono gli ascoltatori con una mesta malinconia che arriva dritta al cuore. Canzoni lente e ripetitive vengono cantate al suono della guitarra portuguesa e altri strumenti a corda.
Per provarlo di persona, recatevi in una casa de fado di Lisbona. Tra le più conosciute: Parreirinha de Alfama o A Baiuca nell’Alfama e Adega Machado o Café Luso a Bairro Alto. Tutte le casas de fado offrono la possibilità di assistere a un’esibizione dal vivo e in alcune è possibile prenotare concerto più cena tradizionale portoghese. Per scoprire tutte le varianti, visitate Lisbona a fine settembre, quando si tiene Santa Casa Alfama, il festival di due giorni interamente dedicato al fado.
Assaggiare i dolci conventuali
Tuorlo d’uovo, zucchero e a volte mandorle sono gli ingredienti principali dei dolci conventuali, una della maggiori tradizioni gastronomiche portoghesi. Nel XV secolo, monache e monaci di clausura (da qui il nome "conventuale") crearono queste ghiottonerie per utilizzare i tuorli d’uovo avanzati e lo zucchero importato dal Brasile, rendendo felici i residenti del monastero. Ma nel XIX secolo, quando il re José I ordinò lo scioglimento di tutti gli ordini religiosi e i conventi furono chiusi, le dolci creazioni divennero una risorsa economica per sopravvivere.
Ogni regione ha il proprio dolce conventuale tipico e le ricette variano in base all’aggiunta di alcuni ingredienti locali o stagionali, come i fagioli, nel pastel de feijão di Torres Vedras, o la sottilissima ostia degli ovos moles di Aveiro. I pastel de nata sono il dolce conventuale più famoso di Lisbona, nonché quello che vanta il maggior numero di reinterpretazioni, compresa l’alternativa vegana.
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Festeggiare il Carnevale
Nei tre giorni antecedenti il Mercoledì delle ceneri, a febbraio o all’inizio di marzo, bambini e adulti si travestono e prendono parte alle sfilate del Carnevale che animano tutto il Portogallo. Le prime celebrazioni carnevalesche risalgono al XIII secolo, quando la Chiesa cattolica si appropriò di alcune feste pagane dell’antica Roma. Quasi tutte le città ospitano una sfilata il Martedì grasso (ultimo giorno di carnevale), alcune delle quali sono diventate un simbolo del Portogallo.
I festeggiamenti di Torres Vedras, Ovar e Loulé sono tra i più spettacolari e uniscono tradizione locale a sfilate di samba di ispirazione brasiliana. A Podence, un piccolo borgo nel nord-ovest del Portogallo, si festeggia il Carnaval in modo diverso rispetto al resto del paese: è qui che si tiene un ancestrale rito carnevalesco dalle tinte diaboliche, ispirato alle tradizioni pagane degli ex coloni celtici e inserito nella lista del Patrimonio culturale immateriale Unesco. Gli abitanti del borgo si uniscono alla sfilata dei caretos (uomini mascherati) coprendosi il viso con maschere artigianali di latta o di pelle raffiguranti un demone e indossando campanacci intorno alla vita.
Affrontare muniti di tavola le onde giganti di Nazaré
Le impetuose onde dell’Atlantico che si formano davanti a Nazaré in inverno sono ben note ai pescatori del posto, ma quando il surfista americano Garrett McNamara si è aggiudicato il Guinness World Record cavalcandone una di 23,77 metri nel 2011, la rinomanza della cittadina costiera del Portogallo è balzata alle stelle. La possibilità di praticare surf su onde giganti richiama moltissimi visitatori a Nazaré, che non mancano di scattare una foto al faro del Forte di São Miguel Arcanjo.
Guide e prodotti consigliati:
Fare festa nel mese dei Santos Populares
Le Feste dei Santi Popolari (santos populares) animano tutto il Portogallo a giugno: tra le più famose, Sant’Antonio a Lisbona (13 giugno) e San Giovanni a Porto (24 giugno). Nei quartieri storici di queste città, la gente appende nastri colorati lungo le strette strade acciottolate e cuoce sulla griglia sardine e bistecche di maiale da accompagnare con una birra fresca o con il vino della casa. Nate per onorare i santi patroni delle comunità, queste feste sono il modo perfetto per fare amicizia con i residenti locali e ballare tutta la notte.
Sorseggiare vino portoghese
Le regioni vinicole più famose sono l’Alentejo (che produce rossi audaci e corposi) e il Douro (patria del porto), ma cantine e vigneti si trovano praticamente in tutto il paese, compresi gli arcipelaghi delle Azzorre e di Madeira. I vitigni autoctoni di Vinho Verde ("vino giovane") nella provincia del Minho producono un nettare unico che incarna l’anima del Portogallo. Una delle migliori cantine della regione per degustare questi vini freschi, fruttati e floreali (rossi o bianchi) è Quinta da Aveleda.
Soggiornare in un villaggio di scisto
Un tempo crocevia di importanti rotte commerciali, i villaggi di montagna tra Coimbra e Castelo Branco si svuotarono a metà del XX secolo, quando i loro abitanti migrarono in altre parti d’Europa. Data l’abbondanza di scisto, nella regione sorgono villaggi interi costruiti con questo tipo di pietra scura. Per far rivivere questo pezzo di eredità culturale e storica, il progetto Aldeias do Xisto ha trasformato 27 villaggi circondati da montagne, laghi e spiagge fluviali in mete per il turismo rurale. Le tradizionali facciate delle case in pietra scura sono state mantenute per onorare l’identità culturale della regione. Le esperienze da provare variano dalle escursioni nella natura ai soggiorni benessere, dalle degustazioni di cucina tradizionale alle occasioni di socializzazione con gli abitanti del villaggio.
Ammirare l’arte paleolitica a Vale do Côa
Patrimonio mondiale tutelato dall’Unesco dal 1998, il sito di arte rupestre nella Vale do Côa, insieme alla vicina Siega Verde in Spagna, sono i siti di arte paleolitica più importanti della penisola iberica. Visitate il Museu do Côa e poi partecipate a una visita guidata per ammirare le oltre 1000 incisioni rupestri risalenti al Paleolitico e all’età del ferro sparse in circa 80 siti identificati.
Osservare le stelle al Grande Lago Alqueva
Grazie all’assenza di nuvole e il basso livello di inquinamento luminoso, l’artificiale Grande Lago Alqueva nell’Alentejo è uno dei punti migliori per osservare le stelle in Portogallo. L’Alqueva è diventato infatti il primo sito al mondo ad essere certificato dalla Fundación Starlight come "Destinazione Turistica Starlight" per l’ineguagliabile vista sul cielo stellato. Varie compagnie organizzano tour per ammirare le stelle e gli astronomi in erba possono scegliere di visitare anche l’osservatorio. È richiesta la prenotazione, l’ingresso è gratuito per i bambini sotto gli 8 anni e le visite si tengono sia durante il giorno che di notte.
Percorrere in macchina la Estrada Nacional 2
Collegando il nord con il sud da Chaves a Faro, i 739 chilometri dell splendida Estrada Nacional 2 mostra cosa ci si perde a optare sempre per l’autostrada. Soprannominata la "Route 66 portoghese", la strada secondaria N2 comincia ad attrarre un gran numero di curiosi, stranieri e portoghesi. I paesaggi offerti continuano a mutare mentre procedete, dai tornanti che costeggiano le montagne a nord, alle distese brulle dell’Alentejo, fino alle spiagge dorate dell’Algarve. Calcolate il tempo necessario per visitare i punti d’interesse e le città principali che si trovano lungo la strada, fermandovi a scoprire le comunità e la cucina locali. Potete assecondare lo spirito avventuroso e improvvisare oppure seguire uno dei due itinerari: ne esiste uno che ripercorre la via dei castelli e un altro dedicato ai musei.