Puerto Williams, la città più a sud del mondo, e la storia del popolo yagán
Situata sull’Isla Navarino, nella Terra del Fuoco cilena, Puerto Williams si affaccia sul Canale di Beagle e ha alle spalle la catena dei Dientes de Navarino. Fondata nel 1953 come base navale in una regione da migliaia di anni abitata dalla popolazione indigena degli yagán, solo nel 2019 è stata dichiarata città, la più meridionale della Terra, 1000 km a nord dell’Antartide e più di 2400 km a sud di Santiago, anche se con i suoi 2000 abitanti mantiene ancora l’aspetto e l’atmosfera di un villaggio.

Oggi Puerto Williams è in pieno sviluppo: si sta costruendo una nuova e moderna area portuale e sempre più navi da crociera per l’Antartide si fermano nel suo porto. Ai visitatori offre paesaggi stupendi, una base perfetta per l’escursio nismo e, soprattutto, la sensazione unica di essere a el fin del mundo, alla fine del mondo.
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Popoli nativi ed esploratori dell’Antartide
Il moderno Museo Antropológico Martín Gusinde, nella parte occidentale di Puerto Williams, esplora la storia umana e naturale della Tierra del Fuego. La riproduzione di un capanno e manufatti come arpioni e canoe aiutano ad approfondire la conoscenza della cultura degli yagán, le cui comunità nomadiche vissero per migliaia di anni spostandosi su canoe nelle parti più meridionali della Tierra del Fuego, nonostante le difficili condizioni del territorio.
Il museo è dedicato anche all’impatto provocato dall’arrivo degli europei nella regione. Sul lato opposto all’ingresso principale si trova Casa Stirling, un edificio prefabbricato britannico portato nel 1869 nella Tierra del Fuego e usato dai missionari anglicani. Ben presto li seguirono allevatori di pecore e minatori alla ricerca di oro, provocando la distruzione del popolo yagán e di altre comunità native come i selk’nam, che abitavano nelle zone settentrionali della Tierra del Fuego. Molti morirono a causa di malattie come morbillo e vaiolo, portate dai coloni europei, mentre altri vennero obbligati a lasciare le loro terre ancestrali o furono uccisi dai caccia tori di taglie impiegati dagli allevatori.
Dopo la visita al museo, tornate nel centro di Puerto Williams per saperne di più su uno degli episodi più importanti dell’epoca delle eroiche esplorazioni in Antartide, tra la fine del XIX secolo e l’inizio del XX. Fuori dal quartiere navale trovate, accompagnata da pannelli che raccontano il contesto, una riproduzione della prua della Yelcho, la nave che nel 1916 portò in salvo da Elephant Island l’equipaggio della naufragata Endurance di Ernest Shackleton. L’originale si trova in mostra sul lungomare di Punta Arenas.

Sentieri alla fine del mondo
Per panorami spettacolari sul Canale di Beagle e la catena dei Dientes de Navarino, seguite un sentiero nella foresta ben segnalato, che porta su verso la rocciosa vetta spazzata dal vento del Cerro Bandera (610 m). Una bandiera del Cile sventola per segnalare il punto più alto, ma se continuate a salire per altri 45 minuti, seguendo una serie di cippi, potrete ammirare la vista stupenda dei Dientes e del canale.
Il sentiero di 12 km si può anche percorrere senza guida. Occorrono all’incirca dalle quattro alle cinque ore andata e ritorno e il percorso comincia all’altare di Plaza de La Virgen, 1 km a piedi a ovest di Puerto Williams sulla Vía Uno. Da qui un sentiero porta a una diga con un centro visitatori, prima di salire verso la cima, dove può fare molto freddo, con vento e spesso pioggia. Vestitevi in modo adatto e portate acqua e snack.
Il sentiero che sale su per il Cerro Bandera è il primo tratto del Circuito Dientes de Navarino, un itinerario difficile di 53 km, che si snoda attraverso lo spettacolare territorio sel vaggio della Tierra del Fuego. Camminate dalle quattro alle cinque ore in totale, costeggiando magnifici laghi e ammirando la vista stupefacente delle aguzze vette simili a dientes (denti). Negli ultimi anni il circuito è sempre più frequentato ma, dato l’isolamento dell’area non è adatto a chi non ha grandi capacità di orientamento ed esperienza, qui più necessarie rispetto, per esempio, ai sentieri del Parque Nacional Torres del Paine.
Il sentiero di 41 km fino al remoto e poco visitato Lago Windhond è una buona alternativa al più popolare Circuito Dientes de Navarino, soprattutto se c’è troppo vento. Occorrono dai tre ai quattro giorni per seguire un percorso relativamente coperto, attraverso foreste selvagge, torbiere e montagne. Il lago limpido e gelido è famoso tra i cannisti che vengono a pescare qui le trote comuni e arcobaleno.

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Visita a Caleta Eugenia e Puerto Toro
Se Puerto Williams non è abbastanza meridionale per voi, potete visitare due insediamenti ancora più a sud. Circa 25 km a est della città, lungo la strada costiera Y-905, costellata di siti archeologici yagán, si trova Caleta Eugenia, l’estremità più meridionale del mondo raggiungibile in automobile. Situata sul margine di una baia di fronte al Canale di Beagle, a volte solcata da pescherecci alla ricerca di centolla (granchio gigante), questa estancia appartiene alla marina cilena ed è gestita da padre e figlio. Se volete dare un’occhiata veloce, alcuni minibus settimanali fanno la spola tra Puerto Wil liams e Caleta Eugenia.
Puerto Toro, il villaggio più meridionale della Terra, è persino più isolato. Fondato nel 1892, si trova sulla sponda orientale dell’Isla Navarino ed è raggiungibile solo in barca. I residenti di Puerto Toro sono solo una decina, oltre a pochi membri del personale della marina, ma la popolazione au menta durante la stagione di pesca della centolla. Non ci sono strade che collegano il villaggio al resto dell’Isla Navarino, anche se in passato è stata avanzata la proposta di costruirne una; tuttavia, l’ultima domenica di ogni mese c’è un traghet to gratuito che fa la spola tra Puerto Williams e Puerto Toro (3 h solo andata, con fermata di un’ora a Puerto Toro; pre notate in anticipo un posto presso l’ufficio turistico). Serendipia organizza crociere che si fermano anche nel villaggio.
Puerto Toro non ha strutture turistiche e non offre molte attività a parte un giro a piedi del villaggio. In realtà, l’attrattiva principale è vedere come si vive alla fine del mondo
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La comunità yaghan di Villa Ukika
Situata nella periferia orientale di Puerto Williams, 1 km a piedi dal centro, Villa Ukika è una piccola comunità yagán fondata negli anni ’60. Ha un edificio in legno di stile tradizionale chiamato Kipa Akar (‘Casa delle donne’ nella lingua yagán), dove a volte si vendono prodotti artigianali. Il villaggio costeggia il Parque Ukika, dove un sentiero nella foresta si snoda lungo la riva del Río Ukika e ci sono diverse zone per il picnic. Qui potete scorgere sugli alberi gruppi di Cyttaria hariotii, un fungo arancione a forma di palla da golf, anche chiamato pan de indio (pane nativo), che in passato veniva consumato dalle popolazioni indigene in Patagonia e nella Tierra del Fuego.