La caleidoscopica città portuale di Valparaíso, in Cile

Redazione Lonely Planet
6 minuti di lettura

Scalcinata, colorata e poetica, Valparaíso è una favolosa baraonda. Pablo Neruda, che trasse spesso ispirazione da questa laboriosa città portuale del Cile, le si rivolge così: ‘Valparaíso, che pazza che sei... non finisci di pettinarti, non hai mai trovato il tempo per vestirti, la vita ti ha sempre colto di sorpresa’. Ma il poeta non è stato l’unico artista sedotto dal fascino bizzarro di Valparaíso.

La spettinata Valparaíso  ©Diego Grandi/Shutterstock
La spettinata Valparaíso ©Diego Grandi/Shutterstock
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La città più insolita del Cile esercita da sempre un forte richia­mo su pittori, fotografi e aspiranti filosofi che, insieme alla fauna umana in perenne movimento che anima di solito i porti, marinai, portuali e prostitute, creano nella rude e stupendamente sponta­nea Valpo (come è chiamata dai suoi abitanti) un’atmosfera anti­conformista e tollerante. Se a ciò si aggiunge la seducente seppure sbiadita bellezza dei suoi cerros (colli), una delle più interessanti street art del Sud America, un dedalo di ripidi e tortuosi vicoli ed escaleras (scalinate) su cui si accalcano fatiscenti palazzi, si capi­sce perché alcuni visitatori passino più tempo qui che a Santiago.

Tra le vie dei cerros ©f11photo/Shutterstock
Tra le vie dei cerros ©f11photo/Shutterstock

Arte nei Cerros Alegre e Concepción

I murales di Cerro Alegre e Cerro Concepción rappresen­tano il principale richiamo di Valparaíso. Iniziate la visita di questo caleidoscopico museo all’aperto in cima all’Ascensor El Peral, dove troverete l’imponente Palacio Baburizza, dallo stile eclettico con elementi Liberty, sede del Museo de Bellas Artes de Valparaiso. Attraversate Paseo Yugoslavo e seguite Alvaro Besa fino ad arrivare in Paseo Gálvez, un tortuoso vicolo completamente ricoperto di colori, immagini e idee che sembrano fare a gara per attirare l’attenzione di chi guarda.

Si possono compiere deviazioni da Paseo Gervasoni (dove c’è un centro informazioni turistiche) e Paseo Atkinson per passeggiate molto panoramiche. Dal secondo paseo percor­ rete Beethoven fino ad arrivare alla Escalera Piano (‘Sca­ linata Pianoforte’) poi dirigetevi a Templeman, salendo fino al famoso murales We Are Not Hippies, We Are Happies di Art+Believe. Vicino, in Lautaro Rosas, dove ci sono molte gallerie, si trova il Museo Universitario del Grabado, de­ dicato all’arte della stampa cilena, con opere di artisti come Mario Toral, Roberto Matta e Beatriz Leyton.

I murales vanno e vengono, ma cercate quelli di artisti lo­cali come Inti Castro, Anis e Un Kolor Distinto. Per conosce­re meglio questa forma d’arte, partecipate a una visita gui­data con Valpo Street Art Tours.

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Alla scoperta del glorioso passato di Valparaiso

Quasi tutti gli edifici pubblici e commerciali della città sorgo­no nella striscia pianeggiante tra il mare e i colli, nota come El Plan. Questa zona è piuttosto malandata, ma il fascino decadente dei suoi edifici è una testimonianza del periodo in cui Valparaiso era un florido porto, prima che l’apertura del Canale di Panama la privasse del suo ruolo. Graffiti ricopro­ no le sedi delle banche, che hanno splendidi ambienti interni.

El Plan è diviso in due settori: Barrio Puerto ed El Almendral. Dedicate più tempo al primo, partendo da Plaza Sotomayor, dominata dall’Edificio Armada de Chile, una costru­zione in stile neorinascimentale color pervinca, di proprietà della Marina cilena. Di fronte a esso sorge l’imponente Monumento a Los Héroes de Iquique, dedicato ai marinai pe­riti durante la Guerra del Pacifico. La piazza è spesso gremita di venditori di artigianato, soprattutto quando in città sosta una nave da crociera. Camminando nella piazza fate attenzio­ ne alle automobili e agli autobus che vi transitano.

Da Plaza Sotomayor andando verso il mare raggiungerete Muelle Prat, una piccola passeggiata lungo il porto, dove fa­ranno a gara nell’offrirvi economiche uscite in battello che, dopo aver superato la zona del porto con gru, container e navi militari, conducono i passeggeri a vedere i leoni marini. Se dalla piazza andrete invece in direzione nord, entrerete nel nucleo storico del Barrio Puerto, una zona degradata legger­mente migliorata grazie all’apertura di alcune ottime caffet­terie della terza ondata, come Callejón Café, e ristoranti in cui il vino svolge un ruolo molto importante, come Porto di Vino. Al Mercado Puerto, rimasto chiuso per diversi anni, troverete frutta e verdura, souvenir artigianali e persino vini da garage. Da Plaza Aduana potete salire su Cerro Artillería, facendo una lunga camminata che passa accanto alla funicola­re chiusa, fino a Paseo 21 de Mayo, da dove godrete di un am­pio panorama che abbraccia i luoghi che avete appena visitato.

Le funicolari sono il mezzo migliore per spostarsi a Valparaiso ©Locomotive74/Shutterstock
Le funicolari sono il mezzo migliore per spostarsi a Valparaiso ©Locomotive74/Shutterstock
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La Valpo di Pablo Neruda

Cerro Florida divenne uno dei più noti tra i tanti colli di Val­ paraíso quando, nel 1961, il poeta premio Nobel Pablo Neruda venne ad abitare a La Sebastiana, una dimora oggi aperta al pubblico. Visitando i suoi cinque piani si ammirano scorci del porto e si curiosa tra gli oggetti insoliti che Neruda raccolse in giro per il mondo, tra cui il cavallino di una giostra proveniente dalla Spagna, una coppa da punch a forma di muc­ca (Italia) e un ibis scarlatto imbalsamato (Venezuela). Come si apprende dall’audioguida, il poeta costruì la casa come se fosse un giocattolo con cui divertirsi dal mattino alla sera.

Dalla dimora di Neruda svoltando l’angolo si trova il Verso Restaurante, il migliore tra i molti locali della zona aperti a pranzo. Scendendo ancora si raggiungono Cerro Bellavista e i suoi murales e mosaici. Purtroppo, le opere di famosi artisti che formano il Museo a Cielo Abierto (‘Museo all’Aperto,’ un tempo la principale attrazione del quartiere) sono in catti­ve condizioni. Nella zona circostante ci sono alcuni eccellenti ristoranti e caffè. Da qui con l’Ascensor Espíritu Santo si sale a un punto a pochi passi da Plaza Victoria, delimitata da edifici d’epoca, tra cui la sobria cattedrale di Valparaíso.

La vista da Cerro Florida  ©Helissa Grundemann/Shutterstock
La vista da Cerro Florida ©Helissa Grundemann/Shutterstock

Valparaíso di sera

Generazioni di cileni si sono riversate a Valparaíso con un obiettivo: trascorrere la notte ballando in uno dei suoi folli e leggendari locali notturni, dove la personalità libera di questa città si esprime al massimo. Se non si desidera trovarsi da soli sulla pista da ballo, non è neppure pensabile arrivare prima di mezzanotte. Piuttosto, iniziate la serata in uno dei favolosi bar, come Casa Cervecera Altamira, con un ottimo assortimento di hazy IPA e dry stout, oltre a piatti sostanziosi, o Bar del Tío, che serve cocktail fantasiosi e convenienti e bella mu­sica. Se non c’è posto (nel weekend è affollato), optate per il

Bar Ritual, un locale ricco di atmosfera sul lato opposto del­la via, rinomato per i suoi potenti ed economici Pisco Sour.

La tappa successiva dipende dal tipo di serata che desidera­te trascorrere. Per qualcosa di classico andate nel locale più antico della città, Cinzano, dove vecchi marinai ascoltano tradizionale musica folk cilena. Al vicino Máscara ragazzi tra i 20 e i 30 anni ballano sulle note disco, new wave, divas e Britpop (un’ossessione cilena). Máscara è molto gay­friendly, ma in genere i membri della comunità LGBTIQ+ finiscono per trasferirsi da Pagano, che assicura divertimento scatenato e folli spettacoli di drag queen. Altri locali notturni vanno e vengono, questi tre no.

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Come muoversi a Valparaiso

Vi pentirete di aver portato l’auto a Valparaíso, percorsa da un dedalo di strade che si inerpicano su per colline assurdamente ripide. In teoria le strade sono a due sensi, ma spesso ci può passare un’auto sola. Quindi è meglio spostarsi in autobus o in taxi. La città può essere visitata in gran parte a piedi, usando le funicolari per evitare alcune ripide salite (ma di sicuro non tutte).

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