Chiloé, l’enigmatica e nebbiosa isola del Cile
Isla Grande de Chiloé, in Cile, è la quinta isola più grande del Sud America, con belle chiese in legno e paesaggi incredibili. È anche la patria di un popolo di naviganti che difese a lungo la propria indipendenza.

La Isla Grande de Chiloé è una favolosa isola cilena di 8394 kmq, la seconda più grande del paese dopo la Tierra del Fuego. Tuttavia, queste sono le uniche informazioni certe che abbiamo, mentre l’enigmatica isola nasconde ovunque misteri, dalle chiese in legno gesuite influenzate dalla cultura dei mestizos (16 delle quali costituiscono uno dei più af fascinanti siti Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO) alla particolare mitologia che include stregoneria, navi fantasma e gnomi della foresta.
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Il popolo chilote è formato da un assortimento di orgogliosi e spesso indomiti discendenti di chono, huilliche e cunco, dal forte spirito indipendente e temprati dalle intemperie. Quando la nebbia del primo mattino si solleva, saltano agli occhi le differenze profonde dell’isola rispetto al resto del Cile (che si raggiunge in traghetto in 30 minuti dalla continentale Pargua): case coperte di tejuelas (le famose scandole in legno), palafitos costruiti su pali in riva al mare e caratteristiche chiese in legno, poco ortodosse e molto colorate. Vi aspettano anche sorprese culinarie come il rinomato curanto, uno stufato di carne, patate e frutti di mare cotto in una buca nel terreno, una specialità di Chiloé. Sullo sfondo, invece, si apre un paesaggio rigoglioso, battuto dal vento e dalla pioggia, con colline, parchi nazionali selvaggi e isolati e fitte foreste che danno all’isola il suo carattere uni co e distintivo, anche rispetto al resto del Sud America. Tra il misterioso popolo di Chiloé c’è tanto da scoprire.

Cosa vedere a Chiloé
Ancud
Ancud è la prima città degna di nota che s’incontra all’arrivo dal nord, nonché la base perfetta per esplorare gli spettacolari dintorni di questo angolo meno visitato dell’isola. La località è piena di buoni ristoranti, bar alla moda e strutture ricettive e permette così di apprezzare la peculiarità di Chiloé, anche senza addentrarsi troppo in zone più remote.
In passato Ancud vantava graziosi palazzi, palafitos (case su pali sulla riva del mare) e una linea ferroviaria, che contribuirono a dare alla città un’aria benestante. Tuttavia, nel 1960 il terremoto di magnitudo 9,5 a Valdivia (e il seguente tsunami) distrussero tutto in 10 terribili minuti. Oggi rimane ben poco della sua architettura originale e la nuova Ancud si rivela una città grande, ma costellata di edifici costruiti in fretta. Ai visitatori rimane comunque la piacevole sorpresa del bel lungomare, riorganizzato a partire dal 2020 con passerelle pedonali, diverse piazze con panchine e punti panoramici affacciati sulla baia e sul canale.
Dintorni di Ancud
I dintorni di Ancud sono spettacolari, con colonie di pinguini rari, una foresta sommersa e ovunque bellissimi panorami mozzafiato. Ancud si trova in una splendida posizione, affacciata sull’omonima baia e sul Canale di Chacao, ma i suoi dintorni sono ancora più belli, come usciti da un dipinto, con ondeggianti colline verdi calpestate da pecore e mucche e circondate dal mare piatto e limpido. A ovest il Monumento Natural Islotes de Puñihuil protegge tre isole al largo, l’unico territorio al mondo dove nello stesso posto si riproducono sia i pinguini di Magellano sia quelli di Humboldt. Ancora più a sudovest, la rurale Chepu, vicino al settore settentrionale del Parque Nacional Chiloé, è il santuario dell’incontaminata bellezza naturale di Chiloé, con 128 specie di uccelli, un litorale stupendo e fiumi incantevoli che confluiscono su una spettacolare foresta sommersa.

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Castro
Un po’ decadente, ma allo stesso tempo d’ispirazione cosmopolita, il capoluogo di Chiloé è il cuore pulsante dell’arcipelago. Situata su una scogliera, 85 km a sud di Ancud, Castro domina un estuario protetto su cui si affacciano i caratteristici palafitos (la sua principale attrazione) e ha un panorama gastronomico alla moda, pur rimanendo essenzialmente provinciale.
È una destinazione piacevole, con le idiosincrasie e le attrattive dell’arcipelago all’interno di una cornice urbana ben confezionata, con un tocco d’influenza chilote, strutture turistiche confortevoli, alcuni dei migliori ristoranti dell’isola e un accenno di sviluppo edilizio. Grazie alla sua posizione vicino al centro esatto dell’isola, è la base perfetta per esplorare le sue attrattive, tra cui le affascinanti chiese in legno, Patrimonio dell’UNESCO, e gli ottimi parchi e riserve naturali.
Dintorni di Castro
Fuori dal capoluogo dell’isola, il Parque Nacional Chiloé e il Parque Tantauco proteggono il litorale sul Pacifico, foreste native sempreverdi e l’abbondante fauna chilote. Le due mete naturali più protette di Chiloé coprono una me ravigliosa area sulla terza isola più grande del Sud America, a sud e ovest di Castro. In vaste macchie di foresta vergine e selvaggia, spazzata dal vento, abitano bellissime specie di animali. Ideale per un’escursione in giornata è il Parque Nacional Chiloé (430 kmq), dove la foresta nativa sempreverde cede il posto alle spiagge appartate su cui si infrangono le onde dell’Ocea no Pacifico. Il Parque Tantauco (1180 kmq) invece, una riserva naturale di cui è creatore e proprietario l’ex presidente cileno Sebastián Piñera, copre l’estremità meridionale di Chiloé, tre ore a sud del capoluogo. Qui potete fare trekking di più giorni, fermandovi nei refugios, in una delle zone più isolate del Cile.