Le vie e i quartieri delle più belle città cilene

Redazione Lonely Planet
6 minuti di lettura

Le vie delle più belle città del Cile sono praticamente opere d’arte, piene zeppe di vivaci murales, pittoreschi edifici e vasti mercati alimentari. Sotto questo aspetto le mete migliori sono Santiago, Valparaíso, Castro e Concepción. Spesso il modo migliore per esplorarle è semplicemente vagabondando senza meta.

I palafitos  di Castro ©Jose Luis Stephens/Shutterstock
I palafitos di Castro ©Jose Luis Stephens/Shutterstock
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Osservate i colorati palafitos di Castro

Un po’ decadente, ma allo stesso tempo d’ispirazione cosmopo­lita, il capoluogo di Chiloé è il cuore pulsante dell’arcipelago. Si­ tuata su una scogliera, 85 km a sud di Ancud, Castro domina un estuario protetto su cui si affacciano i caratteristici palafitos (la sua principale attrazione) e ha un panorama gastronomico alla moda, pur rimanendo essenzialmente provinciale.

Rimane comunque una destinazione piacevole, con le idiosin­crasie e le attrattive dell’arcipelago all’interno di una cornice urbana ben confezionata, con un tocco d’influenza chilote, struttu­re turistiche confortevoli, alcuni dei migliori ristoranti dell’isola e un accenno di sviluppo edilizio. Grazie alla sua posizione vici­no al centro esatto dell’isola, è la base perfetta per esplorare le sue attrattive, tra cui le affascinanti chiese in legno, Patrimonio dell’UNESCO, e gli ottimi parchi e riserve naturali.

Castro è il posto migliore di Chiloé dove vedere i palafitos, case con un caratteristico stile architettonico, costruite dai contadi­ni del XIX secolo. Viste dalla strada somigliano a qualsiasi al­tra dimora, ma il retro colorato si affaccia proprio sull’acqua e serve da molo per le barche legate ai pali. Negli ultimi due de­cenni queste costruzioni in mirto del Cile, tecnicamente ille­gali e poco stabili, sono sempre più richieste per essere ricon­vertite in hotel, ostelli, ristoranti e bar e attirare così un nuovo tipo di turisti nel capoluogo di Chiloé.

Le trovate in sei zone della città: se volete ammirarle dalla ter­raferma, il punto ideale è Puente Gamboa Mirador, a ovest del centro, mentre, se preferite un’esperienza immersiva, potete an­che mangiare, bere e dormire in una di queste case raggruppate lungo Ernesto Riquelme e Pedro Montt.

Il momento migliore della giornata per vedere i palafitos di Castro lungo Pedro Montt e Puente Gamboa è l’alba, quando c’è la luce giusta, mentre nel pomeriggio il sole di fronte rende impossibile la foto perfetta.

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Vagabondate per Barrio Italia, il quartiere più elegante di Santiago

Barrio Italia non è un quartiere da visitare seguendo un pro­gramma, essendo la zona di Santiago dove è più eccitante gira­re senza meta, in particolare la domenica pomeriggio, quando il resto della città è chiuso. Diviso tra Providencia e Ñuñoa, è uno di quei rari posti che è stato gentrificato, senza per que­ sto perdere i suoi edifici a pochi piani e le sue radici operaie.

Il quartiere deve il nome agli italiani che si trasferirono qui all’inizio del XX secolo per lavorare nel cappellificio Girardi. La fabbrica è stata chiusa molto tempo fa, ma la moda rico­pre ancora un ruolo importante nelle labirintiche gallerie di negozi come Estacion Italia, con boutique di calzature, ab­bigliamento e occhiali da sole made ­in ­Chile. Altre gallerie, spesso ospitate in edifici fatiscenti, vendono dischi, libri, ar­tigianato e oggetti curiosi; da Tienda Larry si trovano arti­coli per la casa diversi dal solito. Nei patio interni di molte di queste gallerie si trovano caffè e caffetterie alla moda, come la roccaforte del veganesimo Sapiens. Lungo Av Condell e Av Italia ci sono negozi moderni accanto a tradizionali botteghe di antiquariato, davanti alle quali si vedono artigiani in tuta intenti a verniciare e lucidare mobili.

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Le case colorate di Valparaiso ©f11photo/Shutterstock
Le case colorate di Valparaiso ©f11photo/Shutterstock

Seguite le orme di poeti, artisti e filosofi perdendovi nel caos di Valparaíso

I murales di Cerro Alegre e Cerro Concepción rappresen­tano il principale richiamo di Valparaíso. Iniziate la visita di questo caleidoscopico museo all’aperto in cima all’Ascensor El Peral, dove troverete l’imponente Palacio Baburizza, dallo stile eclettico con elementi Liberty, sede del Museo de Bellas Artes de Valparaiso. Attraversate Paseo Yugoslavo e seguite Alvaro Besa fino ad arrivare in Paseo Gálvez, un tortuoso vicolo completamente ricoperto di colori, immagini e idee che sembrano fare a gara per attirare l’attenzione di chi guarda.

Si possono compiere deviazioni da Paseo Gervasoni (dove c’è un centro informazioni turistiche) e Paseo Atkinson per passeggiate molto panoramiche. Dal secondo paseo percor­rete Beethoven fino ad arrivare alla Escalera Piano (‘Sca­ linata Pianoforte’) poi dirigetevi a Templeman, salendo fino al famoso murales We Are Not Hippies, We Are Happies di Art+Believe. Vicino, in Lautaro Rosas, dove ci sono molte gallerie, si trova il Museo Universitario del Grabado, de­ dicato all’arte della stampa cilena, con opere di artisti come Mario Toral, Roberto Matta e Beatriz Leyton.

I murales vanno e vengono, ma cercate quelli di artisti lo­cali come Inti Castro, Anis e Un Kolor Distinto. Per conosce­ re meglio questa forma d’arte, partecipate a una visita gui­ data con Valpo Street Art Tours.

Il polo universitario di Concepción  © Alfonso Burgos Retamal/Shutterstock
Il polo universitario di Concepción © Alfonso Burgos Retamal/Shutterstock
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Murales e musica a Concepción, la culla del rock cileno

Concepción (‘Conce’), circa 125 km a sud di Cobquecura, è la terza area metropolitana più grande del paese dopo Santia­go e Valparaíso e il suo hinterland. Eppure, questa gradevole città universitaria, con una vivace scena artistica, musicale e culturale, attira solo una piccola parte dei turisti che visitano le altre grandi città cilene. Tuttavia, chi ama la cultura dovrebbe venirci per vedere istituzioni come La Casa del Arte, nel campus dell’Universidad de Concepción (UdeC, tra gli atenei più prestigiosi dell’America Latina), dove il messicano Jorge González Camarena ha firmato il caleidoscopico (e fe­rocemente politico) murales Presencia de América Latina.

Per vedere altri murales a tema sociale, fate una passeggia­ ta tra gli edifici del campus, per poi camminare per tre isola­ti fino ad Artistas del Acero, un centro culturale che ospita mostre temporanee. Informatevi su cosa è in programma al Teatro Biobío, che ospita concerti, opera, spettacoli teatrali e di danza sul più grande palcoscenico del Cile.

Scoprite il vivace panorama della musica live di Conce in alcuni dei locali più folli del Cile, come Casa de Salud, uno spazio labirintico dove la distinzione tra bar, club, sala da concerti, galleria d’arte e centro culturale non è così netta. La vicina La Bodeguita de Nicanor è un posto altrettanto bohémien, che propone i generi musicali più diversi, dal folk tradizionale cileno al rock and roll latino.

Seguite l’itinerario a piedi di Santiago

Santiago Centro è la parte più antica e animata della capitale ci­lena. Caratterizzata da una pianta a forma di cuneo, questa par­te di Santiago è delimitata dal Río Mapocho, l’Autopista Central e l’Alameda, tre barriere estremamente difficili da superare. A causa dei terremoti che hanno colpito più volte la città, Centro non spicca per eleganza ed è poco omogeno dal punto di vista ar­chitettonico: fra malridotti edifici ottocenteschi sorgono moder­ne costruzioni a più piani, mentre sui suoi affollati paseos (corsi pedonali) si affacciano negozi di abbigliamento a buon mercato, fast food e cafés con piernas (‘caffè con gambe’), locali con ca­meriere giovani e attraenti vestite in modo succinto.

Santiago Centro è anche il cuore della vita civica della capitale, essendo sede degli uffici governativi, del palazzo presidenziale e del distretto bancario, oltre che di musei di notevole interesse, ma altre zone della città sono preferibili per mangiare e dormi­re, a meno che scegliate di pernottare a Lastarria, una piccola e deliziosa zona bohémienne, o a Barrio París-Londres, caratte­ rizzato da eleganti vicoli acciottolati.

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