Cosa vedere a Seoul

Redazione Lonely Planet
7 minuti di lettura

Tradizione e innovazione. Slancio verso il futuro e radicamento alla propria storia. Tecnologia e spiritualità. Vecchio e nuovo. Seoul, vibrante capitale della Corea del Sud, è un vibrante mix di opposti che riesce a mantenersi in equilibrio sul filo del presente e del passato, confermandosi come una delle metropoli più interessanti dell'Asia: tra templi antichi e palazzi contemporanei, occasioni gourmet d'avanguardia e una vita mondana frizzante e giovanile, Seoul è una città da scoprire in tutte le sue suggestive contraddizioni e ricchezze.


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©AsiaTravel/Shutterstock
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Tradizione? Moda e tecnologia? Mercati, bancarelle e squisiti pojangmacha (bar di strada)? Quartieri futuristici, scintillanti centri commerciali di ultima tendenza e spazi artistici? A Seoul si può trovare tutto questo. Città vivace e in fase di grande espansione, caratterizzata dalla presenza di quartieri molto diversi tra loro e in grado di rispondere a tutte le esigenze di viaggio e di scoperta, ricca di antichi palazzi tradizionali e occasioni di fortissima spiritualità così come di innovazione in campo artistico, sociale e architettonico, l’elegante Seoul offre a chiunque la possibilità di cercare (e trovare) la propria suggestione e di vivere le emozioni di un viaggio a misura di meraviglia. 

Jogyesa
Tempio di Jogye-sa a Seoul | Foto di William Warby su Unsplash

Viaggio a Seoul alla ricerca della tradizione

Tradizione, dicevamo. Già, perché una cosa che stupisce di Seoul è la sua capacità di essere rimasta legata anche al suo lato antico, di non aver perso le radici e il contatto con ciò che è stata. Laddove molte metropoli si lanciano dirette nel futuro, Seoul sceglie di tenere in mano anche ciò che l’ha definita fino a pochi decenni fa, e quindi il suo retaggio culturale antico e variegato, carico di spiritualità e suggestione, soprattutto nei quartieri di Jongno-su e Gwanghwamun che sono un po’ il fulcro della Seoul antica. Se quindi è questo che state cercando dal vostro viaggio in Corea e vi state chiedendo cosa fare a Seoul in quest’ottica, eccovi alcuni consigli.  

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Seoul è una città molto legata alle proprie radici © penboy/Getty Images

Bukchon Hanok Village, il quartiere delle hanok

Buckhon (North Village) è un’area della città di Seoul compresa tra Changdeokgung e Gyeongbokgung, che ospita all’incirca 900 hanok, cioè le tradizionali case coreane, con muri decorati da motivi geometrici e tetti di tegole. L’area è a ingresso libero, trattandosi di una zona residenziale, ed è a tratti piuttosto turistica: il contrasto tra le architetture tradizionali e la città moderna che sorge poco distante è scenografico e impattante e ha contribuito a rendere questo quartiere particolarmente amato dai turisti a caccia di foto. Ma non preoccupatevi: nonostante ciò, il fascino del Buckhon Hanok Village è inscalfibile, soprattutto se venite a perdervi nel suo dedalo di vicoli al mattino o in tardo pomeriggio (meglio se nei giorni infrasettimanali). Per scoprire di più su questa zona, mettete in conto una visita al Buckhon Traditional Culture Center, ospitato proprio in un hanok, oppure andate a curiosare in una delle hanok aperte al pubblico, come Simsimheon (il cui nome significa “casa dove si trova il cuore” e che è stata ricostruita con metodi tradizionali laddove prima sorgevano due hanok più antiche.

Se siete affascinati dalle architetture delle hanok, ne trovate un bell’esempio anche al Namsangol Hanok Village (nel quartiere di Myeondong), che ospita cinque diverse case yangban (della classe sociale più elevata) d’epoca Joseon. 

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Le hanok di Buckhon | Foto di Ji Weon su Unsplash
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Changdeokung, il più bello dei palazzi di Seoul

Costruito a inizio del XV secolo, questo edificio è considerato il più suggestivo dei quattro palazzi principali di Seoul ed è Sito Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO. Distrutto nel 1590 durante l’invasione giapponese, il Changdeokung fu ricostruito e fino al 1872 funse da residenze reale principale. L’edificio principale è lo splendido Injeongjeon, attorno al quale sorgono i palazzi degli uffici governativi, gli alloggi privati della famiglia reale e un bel cortile lastricato con i corridoi aperti. Da non perdere nella visita al palazzo è lo Huwon, il “giardino segreto”, una meraviglia di laghetti di ninfee e grande pace. Un consiglio? Prenotate i biglietti di accesso online per evitare code all’ingresso e mettete in conto almeno tre ore per visitarlo tutto.

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Gyeongbokgung, il cui nome significa “Palazzo della Felicità Splendente” | Getty Images

Gyeongbokgung, il Palazzo della Felicità Splendente

È considerato una vera e propria icona cittadina: il più grande tra i palazzi reali di Seoul è un must nelle visite di Seoul, oltre che un’occasione per comprendere meglio la storia della città.

Il Gyeongbokgung, il cui nome significa “Palazzo della Felicità Splendente”, fu fatto erigere da re Taejo della dinastia Joseon nel 1395 e restò palazzo reale principale fino al 1592. Come il Changdeokung, anch’esso fu bruciato durante l’invasione giapponese: ci vollero tuttavia tre secoli prima che ne venisse avviata la ricostruzione nel 1865, da parte di Heungseon Daewongun, reggente e padre di re Gojong.

Deoksugung, da visitare di sera

Dei cinque grandiosi palazzi costruiti a Seoul durante la dinastia Jonseon, il Deoksugung – nome che significa “Palazzo della Longevità Virtuosa” - è l’unico visitabile la sera. È anche l’unico in cui elementi architettonici di diverso stile sono fusi tra loro: alcune parti sono tradizionalmente coreane, altri invece sono in stile occidentale neoclassico.

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Templi e spiritualità

Bongeun-sa, nel cuore del quartiere Gangnam

Il tempio buddista di Bongeun-sa è il più emblematico di Seoul, nonché uno dei luoghi di culto più famosi e frequentati della città. I santuari e gli edifici del tempio sono incastonati in una cornice di alberi nel cuore del quartiere di Gangnam, un mix di innovazione e classicismo nella Seoul meridionale.

Il Bongeum-sa fu fondato nel 794 d.C. e i suoi edifici furono ricostruiti più volte nel corso dei secoli: il complesso racchiude laghetti, statue, il santuario principale (Daewungjeon) e l’edificio funebre, oltre ad alcuni santuari minori e una statua di 23 metri di altezza raffigurante Maitreya, cioè il Buddha del Futuro, che si crede tornerà per liberare la gente dalla sofferenza. Un consiglio? Se riuscite, partecipate al programma “vita nel tempio” del giovedì, che vi permetterà di scoprire alcuni dei rituali artistici e meditativi dei monaci buddisti e di assaporare dal di dentro una dimensione spirituale molto potente. 

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Il tempio di Bongeun-sa a Seoul | Foto di Yamin Ohmar su Unsplash
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Jogye-sa e la sua sala di preghiera in legno

Il Jogye-sa è il principale tempio dell’ordine buddista Jogye (buddismo zen coreano) ed è considerato uno degli edifici religiosi più significativi di Seoul. Punto focale dell’edificio è il grande edificio di legno, chiamato Daeungjeon, la più grande sala di preghiere buddhista di tutta Seoul e cuore del buddhismo coreano.

Che cosa fare a Seoul

Shopping a Myeondong

È in questo vivace, scintillante e affollato quartiere che si esprime la vita commerciale di Seoul: l’equivalente coreano della Oxford Street di Londra o della Fifth Avenue newyorkese mette a disposizione degli shopping-maniac (ma anche di tutti gli altri!) un’infinita quantità di merci, dai capi di abbigliamento ai prodotti di bellezza, vero e proprio must dello shopping compulsivo in Corea. Paese da sempre votato alla ricerca della bellezza e dell’equilibrio, qui infatti l’industria beauty è molto sviluppata e propone alcuni degli articoli più sofisticati e ricercati del mondo.

Perdetevi dunque tra le strade scintillanti, tra le meraviglie del Namdaemun Market (il mercato più grande della Corea) o tra i numerosi centri commerciali multipiano... Senza dimenticarvi soste golose nei vari caffè e ristoranti del quartiere. 

Namdaemun Market
Ristoranti all’aperto al Namdaemun Market ©Manfred Gottschalk/Getty Images
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Alla scoperta dei musei di Seoul

Il museo più famoso di Seoul è il Museo Nazionale della Corea, che raccoglie tesori culturali risalenti a un asso di tempo compreso tra l’epoca preistorica e l’epoca della dinastia Jonseon. Altri musei significativi nella capitale coreana sono il War Memorial of Korea, distribuito su tre piani e che documenta tutta la storia militare coreana, la MMCA Seoul (filiale in centro del National Museum of Contemporary Art) e il Seoul Museum of History, per scoprire quanto sia cambiata la città nel corso dell’ultimo secolo. In generale, Seoul è ricca di spunti artistici e fulcro di interessanti avanguardie. Se vi steste domandando dunque cosa fare a Seoul quando piove, eccovi la risposta: perdervi tra musei e gallerie d’arte! 

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DMZ, al confine con la Corea del Nord

La DMZ (Demilitarized Zone) è la striscia di terra larga 4 chilometri e lunga 240 chilometri che separa la Corea del Sud dalla Corea del Nord. Non è un luogo turistico, quindi non consideratelo tale: è semmai l’occasione per toccare con mano una situazione di tensione reale e palpabile e un punto cruciale delle dinamiche geopolitiche attuali. La DMZ è fiancheggiata sui due lati da carri armati, recinzioni elettrificate, mine e soldati sempre all’erta ed è possibile accedervi solo tramite tour organizzati in autobus o a bordo del DMZ Train.

Clou della visita alla DMZ è la Joint Security Area (JSA) di Panmunjeom, cioè la linea di demarcazione tra le due Coree, dove è possibile accedere alla sala dove fu firmato l’armistizio tra i due paesi nel 1953: è tuttavia necessario essere muniti di passaporto, vigono precise regole di condotta e di abbigliamento ed è vietato l’ingresso ai minori di 10 anni.

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Corea del Sud
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