Mtskheta, Gori e Uplistsikhe: le mete da non perdere nei dintorni di Tbilisi
A pochissima distanza dalla capitale georgiana trovate l’ex capitale del Regno di Kartli (Iveria), Mtskheta, che rimane il centro spirituale della Georgia, come luogo della storica conversione al cristianesimo del paese, nonostante sia stata sorpassata da Tbilisi, diventata capitale al suo posto nel V secolo. Un po’ oltre si trova Gori, città natale di Stalin che vi trascorse l’infanzia e poi andò per quasi trent’anni a governare con un pugno di ferro l’Unione Sovietica. Lì vicino, molti secoli prima del cristianesimo e del comunismo, si ergeva l’affascinante città rupestre di Uplistsikhe, oggi perfetta meta aggiuntiva per un’uscita in giornata a Gori.

I siti religiosi di Mtskheta
Situata vicino a Tbilisi, che sviluppandosi sta quasi arrivando alle sue porte, Mtskheta fu essa stessa la capitale della Georgia orientale dal III secolo a.C. al V secolo, quando re Vakhtang Gorgasali trasferì la sua base a Tbilisi. Dato il ruolo della città nella conversione al cristianesimo del paese nel IV secolo, ancora oggi mantiene un posto di grande importanza spirituale nel cuore dei georgiani.
Tre delle storiche chiese di Mtskheta sono state dichiarate Patrimonio dell’Umanità UNESCO: la Cattedrale di Svetitskhoveli e la Chiesa di Samtavro, nella città stessa, e la Chiesa di Jvari sul fianco di un pendio che la sovrasta. Sono un’ottima destinazione per un’uscita di mezza giornata da Tbilisi o per un’interessante deviazione mentre andate da qualche altra parte a nord o a est della capitale.
La straordinaria Cattedrale di Svetitskhoveli, primo esempio dell’epoca d’oro dell’architettura ecclesiastica georgiana, risale all’XI secolo ed è circondata da mura, come una fortezza. Ha la pianta a croce allungata ed è decorata con splendide statue all’esterno e all’interno. Si crede che la veste di Cristo si trovi nella navata centrale, sotto un pilastro quadrato decorato da colorati affreschi che dipingono la conversione di Kartli.

Nelle vicinanze si trova la piccola chiesa a cupola di Samtavro, risalente al IV secolo, anche se la struttura attuale ha appena un millennio, e degna di nota soprattutto perché qui sono sepolti re Mirian III e la moglie Nana, la cui malattia fu la proverbiale goccia che portò alla conversione della Georgia al cristianesimo.
La Chiesa di Jvari sovrasta la cattedrale dall’alto del pendio, offrendo spettacolari vedute di Mtskheta e della confluenza dei fiumi Aragvi e Mtkvari, e deve essere raggiunta con un mezzo di trasporto. Vale però la pena di visitarla e per molti georgiani è il sito religioso più sacro del paese, dato che si trova là dove re Mirian eresse una croce in legno per segnare la sua conversione al cristianesimo nel IV secolo grazie all’intervento di santa Nino. Circa due secoli dopo, il duca Stepanoz I di Kartli costruì sopra la croce la Chiesa di Jvari, oggi un classico esempio dell’antico stile tetraconco georgiano. Ha una pianta a croce con quattro braccia di uguale lunghezza e una cupola ribassata che poggia su un tozzo tamburo ottagonale. L’interno è spoglio, in antica pietra, e ha solo una croce in legno sul plinto centrale.

Gori, la città natale di Iosif Stalin
Gori sarà per sempre associata a Iosif Stalin (1878-1953), nato e cresciuto in questa piacevole città di provincia da cui cominciò la scalata che lo portò alla guida dell’Unione Sovietica, governata impietosamente per un quarto di secolo. Mentre Stalin era al potere, il centro di Gori fu ricostruito secondo il suo gusto neoclassico e l’area storica rimane oggi caratterizzata dall’architettura stalinista.
In mezzo a tutto si trova l’imponente Museo di Stalin, sito principale di Gori, che è ancora la tappa preferita dei visitatori, sebbene da quando ha aperto nel 1957 non abbia mai fatto alcuno sforzo per rivalutare la storia del suo più famoso residente. Di fronte al museo potete vedere la casa in legno e mattoni di fango della famiglia Dzhugashvili, dove Stalin visse fino a quattro anni; è tenuta con grande riverenza, ma non è aperta al pubblico. La mostra del museo, invece, documenta la vita di Stalin: della scuola parrocchiale di Gori, che frequentò, fino alla morte nel 1953, quando decenni di potere sconfinato lo avevano reso quasi disumano. Cercate la copia in bronzo della sua sinistra maschera funeraria, la ricostruzione del primo ufficio nel Cremlino completa di cimeli come le pipe, gli occhiali e i sigari, e una piccola esposizione in due sale sul Grande Terrore, che sembra quasi lì per caso. All’uscita potete rifornirvi di souvenir su Stalin nel gift shop del museo e salire su una carrozza ferroviaria a prova di proiettile, situata su un lato dell’edificio principale, che Stalin usava per viaggiare: ammirate gli interni eleganti e meravigliatevi delle dimensioni generose della vasca da bagno.
Oltre al celebre Museo di Stalin, Gori offre un lato autentico e sorprendente della Georgia centrale. Passeggiate tra le tranquille vie del centro per scoprire mercati locali, caffè tradizionali e un’atmosfera che conserva ancora tracce del passato sovietico, con statue, bassorilievi e architetture brutaliste che raccontano un’epoca ormai distante ma visivamente ancora presente. Salite alla Gori Fortress per una vista panoramica sulla città e sulla vallata. Gori è anche un ottimo punto di partenza per esplorare le campagne del Shida Kartli, tra vigneti, monasteri nascosti e ospitalità georgiana genuina.

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Uplistsikhe, la città rupestre precristiana
Uplistsikhe è uno degli insediamenti urbani più antichi del Caucaso, dove si scava fin dal 1957 e si è già scoperto quasi tutto della città rupestre, un tempo enorme, situata 10 km a est di Gori.
Uplistsikhe fu un importante centro politico e religioso nel regno precristiano di Kartli e sede del culto della dea del sole, diventando più tardi la residenza dei re cristiani e un’importante città carovaniera lungo la Via della Seta. Dopo che re David il Costruttore, però, riconquistò Tbilisi dagli arabi nel 1222, la città cadde in declino e nel 1240 fu quasi del tutto distrutta dai mongoli.
Oggi si visita la Shida Qalaqi (Città Interna), di 40.000 mq, meno della metà della città originale. Per entrare a Uplistsikhe dalla vecchia pista principale di accesso, salite per circa 5 m su per le rocce di fronte al caffè all’ingresso e seguite il sentiero scavato nella roccia a sinistra. Gli scalini con corrimano in metallo vi portano fino alla porta principale, con la torre principale delle mura difensive di Shida Qalaqi sulla destra. La strada principale di Uplistsikhe si snoda a destra, oltre la porta principale, e ha su ogni lato diverse strutture rupestri importanti. Oltre la porta principale trovate una grotta che dà sul fiume e ha un arco a punta intagliato sulla roccia sovrastante. Conosciuto come il Teatro, era probabilmente un tempio del I o del II secolo, dove si tenevano misteriose cerimonie religiose.
Giù a destra si trova il grande tempio precristiano di Makvliani, con un sacello interno oltre il porticato. Poco più avanti, sulla sinistra, nella grande sala detta Tamaris Darbazi (Sala della Regina Tamar) si trova un antico trono in pietra dietro due colonne scolpite nella parete rocciosa. Il soffitto è scalpellato in modo da creare l’effetto di travi in legno. In origine, questa struttura doveva essere quasi certamente un tempio pagano. Sulla sinistra si trova uno spazio aperto, con alcune nicchie scavate nella roccia, forse una farmacia o una piccionaia. Il grande edificio rupestre a destra della Tamaris Darbazi era probabilmente un tempio dedicato al sole, dove si sacrificavano gli animali, trasformato in seguito in basilica cristiana, mentre Uplistsulis Eklesia è una basilica vicino alla cima del pendio, costruita nel X secolo sui resti di quello che doveva essere il più importante tempio di Uplistsikhe. Mentre ripercorrete i vostri passi per uscire dalla città rupestre, non perdetevi il lungo tunnel che scende fino al fiume Mtkvari, una via di fuga che poteva anche essere usata per trasportare l’acqua su fino alla città. L’ingresso è dietro un muro ricostruito accanto alla vecchia porta principale.
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Come spostarsi
Ci sono marshrutky tutto il giorno dalla stazione degli autobus Didube di Tbilisi a Mtskheta e Gori. Non ci sono mezzi pubblici per Uplistsikhe, quindi dovete prendere un taxi per arrivare lì da Gori o unirvi a un tour organizzato. Un’altra opzione è prenotare un tour privato per visitare tutti e tre i posti lo stesso giorno, anche se per evitare di fare tutto di fretta, fareste meglio a pernottare a Gori e visitare Uplistsikhe il giorno dopo. Sia Mtskheta che Gori hanno collegamenti pubblici a Kutaisi e Batumi.