Come cambia la montagna davanti a un inverno anomalo?
Pare che non si possa parlare di montagna senza associarla al concetto di resilienza: resilienti sono quei montanari che abitano i villaggi isolati dove le stagioni sono più spigolose; resilienti sono gli alpinisti che scalano le grandi montagne del mondo; resilienti sono i vigneti e i produttori di vini eroici di montagna; resilienti sono gli animali che popolano le valli alpine. E se questi due termini sembrano vivere una simbiosi necessaria, tanto da diventare quasi sinonimi, non è un caso.
L’ulteriore dimostrazione la montagna ce la offre in questo inverno anomalo: le limitazioni imposte dalle misure di contenimento della pandemia, tra DPCM, ordinanze, zone rosse, arancioni e gialle hanno impedito l’apertura al grande pubblico degli impianti per lo sci di discesa, gettando il velo dell’incertezza sull’intera stagione. Se da una parte è vero che quest’attività costituisce la spina dorsale dell’economia di tutto l’arco alpino, dall’altra possiamo osservare che molte località stanno dimostrando una grande capacità di adattamento, che le ha portate a valorizzare una serie di attività alternative e sostenibili, che potranno in futuro rappresentare un’offerta turistica importante, complementare rispetto allo sci di discesa.
Le alternative allo sci di discesa nel mondo
Primo tra tutti, lo sci di fondo: snobbato dagli appassionati della discesa per il notevole impegno fisico che richiede, questo sport sta vivendo una nuova primavera, anche perché è tra le poche attività concessa dalle varie ordinanze. Attenzione però, tanta fatica non è gettata al vento: oltre a farvi consumare tantissime calorie e a rassodare le vostre chiappe, secondo uno studio finlandese questa disciplina è un vero e proprio elisir di lunga vita, che riduce la mortalità e allunga la vita di circa quattro anni.
Se le ciaspole o racchette da neve sono una realtà ormai consolidata, numerosi comprensori conosciuti per lo sci di discesa si stanno organizzando per realizzare dei percorsi dedicati allo scialpinismo. Questa disciplina regala la libertà di godere della montagna e dei suoi spazi selvaggi, permette di immergersi nella natura allontanandosi dal mondo antropizzato, ma le condizioni della neve e della montagna spesso non permettono di vivere questo tipo di avventure e non sempre si ha la disponibilità per pagare una guida alpina per farsi accompagnare. Quindi dei percorsi tracciati e messi in sicurezza riservati chi ama faticare in salita con le pelli di foca rappresentano una valida alternativa per vivere una giornata a impatto zero, per poter fare un po’ di sport, per allenarsi, permettendo anche ai neofiti di avvicinarsi più facilmente a questo sport.
In Colorado, il giorno della vigilia di Natale ha aperto il Bluebird Backcountry, la prima località sciistica senza impianti, ovvero human powered. È un comprensorio ideale per avvicinarsi allo scialpinismo che offre percorsi con circa 400 metri di dislivello e discese di diverse difficoltà: la sola differenza rispetto a un tradizionale ski resort è che al posto degli impianti di risalita ci sono sette tracce da percorrere con gli sci da scialpinismo. L’altra differenza è il terreno, dove non è stato abbattuto nessun albero per creare lo spazio necessario per le piste di discesa. Per il resto, si trovano tutti i servizi tipici: un parcheggio, il negozio per noleggiare l’attrezzatura, il posto di primo soccorso e il soccorso lungo le piste, i bagni chimici, un food truck e dei barbecue all’aperto. Oltre all’area messa in sicurezza, ci sono altri 12 chilometri quadrati ai quali si può accedere unicamente accompagnati da una Guida.
Anche in Francia, a Les Contamines, località sciistica famosa in tutto il mondo, è stato realizzato un nuovo percorso per lo scialpinismo di 5 chilometri con un dislivello positivo di 700 metri che si può affrontare in autonomia e in sicurezza che permette di godersi la meritata discesa in tutta tranquillità.
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Come vivere l’inverno 2021 sulle montagne italiane
In Piemonte, ci sono realtà, come la Val Maira, le Valli di Lanzo e quelle del Gran Paradiso, che già da anni sono diventate un punto di riferimento per chi vuole vivere la montagna lontano dagli impianti di risalita, ma altre località, come ad esempio Bardonecchia, hanno messo a disposizione degli scialpinisti delle piste per la risalita in sicurezza.
In Valle d’Aosta, il comprensorio di Cervinia e quello del Monterosa si sono già organizzati da alcuni anni attrezzando delle piste di risalita riservate agli scialpinisti, mentre altri stanno lavorando per trasformare in territorio libero alcune aree ora classificate come piste da discesa. Senza dimenticare le infinite possibilità offerte dai pendii valdostani per chi vuole fare delle gite in ambiente. In particolare, nella zona del Gran San Bernardo, al confine con la Svizzera, l’amministrazione sta portando avanti un progetto per valorizzare gli itinerari del territorio con tutta una serie di azioni di promozione legate alla pratica dello scialpinismo.
In Valtellina, ad Aprica, è stata aperta una pista per lo scialpinismo in notturna. Proprio quest’inverno doveva essere inaugurata la superpanoramica del Baradello in notturna, la pista illuminata più lunga d'Europa con un tracciato di circa 5,5 km: in attesa dell'apertura degli impianti di risalita, la pista è stata messa a disposizione degli appassionati di scialpinismo e ciaspole che possono così provare l'emozione di vivere un'esperienza unica.
Sempre in Valtellina, le opportunità per godersi un’escursione con le racchette da neve non mancano: ad esempio, lungo la salita da Campo Moro fino all’Alpe di Campagneda in Valmalenco, da cui si può ammirare la cima del Pizzo Scalino, oppure tra i boschi di Livigno o a Bormio e Santa Caterina Valfurva, immersi nel silenzio invernale del Parco Nazionale dello Stelvio. E se volete sentirvi in Alaska, potete provare le slitte trainate dai cani huski presso il Centro Italiano Sleddog Husky Village, in località Arnoga in Valdidentro.
Anche nelle Dolomiti le alternative sono infinite: tra le foreste di abete rosso della Val di Fiemme, in Trentino, potete camminare lungo i numerosi percorsi segnalati alla scoperta delle impronte di cervi, caprioli e volpi con le racchette da neve o con i bastocini per lo snow-walking, oppure fare una cura intensiva sugli sci stretti: questa valle è famosa in tutto il mondo per i percorsi dedicati allo sci di fondo.
Se ci spostiamo in Alto Adige, una delle specialità sono le piste per lo slittino. Dalla Val Gardena all’Alpe di Siusi, da Vipiteno alla Val di Funes, dopo esservi trascinati lo slittino in salita (gli impianti sono per ora chiusi), potrete godervi la meritata discesa tornando per un attimo bambini. Ci sono poi gli itinerari dedicati alle ciaspole per scoprire alcune zone altoatesine ancora poco frequentate, immersi nei paesaggi fiabeschi ricoperti di neve fresca: ad esempio, in Val Casies, nella Vallelunga, all’Alpe di Villandro, a San Vigilio di Marebbe e San Martino in Badia troverete percorsi per tutti i livelli.
Oltre ai tantissimi itinerari per lo scialpinismo in ambiente, in Alto Adige trovate anche molti comprensori con piste di risalita: Merano 2000, Monte Cavallo, Corno del Renon, Val Sarentino e Val Venosta hanno piste diurne, mentre Rio Pusteria, Vipiteno, Val Senales, Valle Aurina, Val d’Ultimo, Carezza, Plose, Val Passiria e Merano 2000 offrono anche la possibilità di risalire le piste in nottura, dalle ore 18 alle ore 23 circa (telefonare ai comprensori per avere informazioni dettagliate sui giorni e sui costi).