Le mostre da non perdere ad Amsterdam tra autunno e inverno

Quando le giornate si accorciano e i canali si riempiono di riflessi dorati, Amsterdam diventa ancora più affascinante. L’autunno e l’inverno sono stagioni ideali per rifugiarsi nei suoi musei: qui l’arte non è solo contemplazione, ma un dialogo continuo tra passato e futuro, tra la tradizione olandese e la sperimentazione contemporanea. Quest’anno la città regala un calendario di mostre imperdibili che attraversano fotografia, installazioni multimediali e grandi classici. Dallo Stedelijk Museum al Foam, dal Rijksmuseum al rinnovato Amsterdam Museum, ecco quali mostre vedere nella capitale olandese nella stagione fredda.

L’inverno è la stagione perfetta per scoprire i musei di Amsterdam ©Steve Photography /Shutterstock
L’inverno è la stagione perfetta per scoprire i musei di Amsterdam ©Steve Photography /Shutterstock
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Erwin Olaf , “Freedom” allo Stedelijk Museum

Quando: dall’11 ottobre 2025 al 1 marzo 2026

Lo Stedelijk celebra uno dei più grandi maestri della fotografia olandese con una retrospettiva che è insieme un tributo e un commiato. Freedom racconta l’universo estetico e politico di Erwin Olaf, fotografo scomparso nel 2023. Artista libero e impegnato, Olaf ha sempre sostenuto la libera espressione dell’identità, della sessualità e del genere, la diversità dei corpi e l’uguaglianza dei diritti. Le sue fotografie, costruite come piccoli film, esplorano temi di identità, diversità e desiderio, con una forza visiva che colpisce per eleganza e inquietudine.

Curata da Charl Landvreugd in collaborazione con lo Studio Erwin Olaf, Erwin Olaf — Freedom celebra l’attivismo dell’artista, presentando le sue serie più iconiche (come ChessmenRoyal BloodGrief e Berlin) in dialogo con gli aspetti più radicali, sotterranei e personali del suo lavoro — comprese le sue radici militanti, le fotografie per riviste e gli incarichi commerciali.

La mostra presenta anche opere inedite di Olaf, sia più datate che recenti. Tra queste, l’eccezionale Self-Portrait with Lungs e un video incompiuto, un memento mori intitolato postumo For Life (entrambi del 2023).

Erwin Olaf, Palm Springs, American Dream, Self-Portrait with Alex I, 2018 © Estate Erwin Olaf, courtesy Ron Mandos Amsterdam
Erwin Olaf, Palm Springs, American Dream, Self-Portrait with Alex I, 2018 © Estate Erwin Olaf, courtesy Ron Mandos Amsterdam

Khashayar Javanmardi, “The Caspian ‘Lake’” al Foam Fotografiemuseum

Quando: fino al 30 novembre 2025)

Al Foam, il fotografo iraniano Khashayar Javanmardi racconta la crisi ambientale e sociale che si consuma sulle rive del Mar Caspio, spesso erroneamente definito come un mare. Questo lago (il più grande del mondo) è sede di un ecosistema unico e fragile. La cattiva gestione, insieme ai cambiamenti climatici e all’inquinamento, ha avuto un impatto devastante sull’ambiente, sull’economia e sulla vita culturale della regione. Poiché è classificato come mare, il Caspio è soggetto a normative di conservazione inadeguate e spesso inappropriate. Se non verrà riconosciuto come lago, una protezione efficace rimarrà irraggiungibile.

Le immagini di Javanmardi, silenziose e solenni, mostrano paesaggi che sembrano evaporare sotto il peso dell’industria e del tempo. Ma dietro ogni scatto c’è anche un gesto d’amore: verso la memoria, le comunità locali e la natura che resiste.

Ogni fotografia è un frammento di un pianeta che si ritrae, un invito alla consapevolezza.

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Sandra Mujinga, Spectral Keepers, 2020 Photo: Midge Wattles © Solomon R. Guggenheim Foundation
Sandra Mujinga, Spectral Keepers, 2020 Photo: Midge Wattles © Solomon R. Guggenheim Foundation

Sandra Mujinga, “Skin to Skin” allo Stedelijk Museum

Quando: fino all’11 gennaio 2026

Sempre allo Stedelijk, l’artista norvegese Sandra Mujinga, classe 1989, originaria della Repubblica Democratica del Congo, trasforma una delle sale sotterranee in un paesaggio quasi alieno. Cinquantacinque figure identiche, sospese tra il visibile e l’invisibile, popolano un ambiente fatto di luci pulsanti, suoni e ombre digitali. Skin to Skin è un viaggio sensoriale che indaga cosa significhi avere un corpo nell’era delle intelligenze artificiali e della sorveglianza costante. Attraverso la fantascienza, Skin to Skin esplora cosa succede quando le nostre identità vengono copiate e disperse nello spazio digitale, come i corpi vengono percepiti e disumanizzati, e l’esperienza stessa di essere costantemente osservati.

Il progetto segue la lunga riflessione di Mujinga sulle “presenze invisibili” che possono modellare le nostre vite, come il dolore, l’orrore, l’intimidazione e la sorveglianza, evocate attraverso paesaggi mutevoli di luce e suono.


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At Home in the 17th Century , al Rijksmuseum

Quando: fino al 11 gennaio 2026

Dopo tanta contemporaneità, il Rijksmuseum ci riporta nel cuore del Secolo d’Oro olandese. At Home in the 17th Century è una mostra immersiva che ricostruisce la vita quotidiana delle famiglie di Amsterdam ai tempi di Vermeer e Rembrandt.

Attraversando stanze minuziosamente ricreate, in cui spiccano oggetti, suoni e profumi d’epoca, si entra in una casa del Seicento e si scopre la vita domestica delle élite mercantili, tra lusso e intimità. I celebri doll’s houses di Petronella Oortman, miniature perfette conservate nel museo, diventano il simbolo di una società che amava rappresentare se stessa in ogni dettaglio.

Amsterdam in Motion, all’Amsterdam Museum

Quando: esposizione permanente a partire dal 27 ottobre 2025

Con la mostra Amsterdam in Motion, il rinnovato Amsterdam Museum celebra i 750 anni della città con una spettacolare installazione interattiva. Al centro dello spazio espositivo, una gigantesca maquette luminosa della città si anima grazie a proiezioni, suoni e narrazioni che raccontano il passato, il presente e le visioni del futuro.

È un’esperienza immersiva che mette in dialogo cittadini e visitatori, invitandoli a riflettere su cosa significhi vivere in una città in continuo movimento. Non è solo una mostra, ma un atto d’amore verso Amsterdam: un organismo vivo, in costante trasformazione, che continua a reinventarsi stagione dopo stagione.

Brâncuși, al H’art Museum

Quando: fino al 18 gennaio 2026

Infine, il H’art Museum (ex Hermitage) dedica un’ampia retrospettiva a Constantin Brâncuși, il maestro che ha riscritto il linguaggio della scultura moderna. Le sue forme pure, essenziali, sembrano scolpite nella luce e nel silenzio.

La mostra raccoglie opere iconiche provenienti da collezioni europee e statunitensi, offrendo una rara opportunità di ammirare da vicino la semplicità sofisticata di Brâncuși. È una tappa obbligata per chi ama la scultura come ricerca spirituale e formale, perfettamente in sintonia con la quiete invernale della città.

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