Salvarsi la vita viaggiando: curare lo spirito al Colle del Gran San Bernardo
È un luogo di silenzio e spiritualità, dove la vita si inasprisce e la natura si fa più selvaggia, ma è anche un luogo di transito, dove da secoli si incrociano i destini di viaggiatori, culture e tradizioni diverse: il Colle del Gran San Bernardo, valico immerso nelle Alpi che unisce l’Italia e la Svizzera, da sempre è impregnato del fascino irresistibile delle montagne di frontiera.
A 2.473 metri di quota, la statua di San Bernardo, ricordato come patrono delle Alpi, si erge maestosa tra i pochi edifici che costeggiano il piccolo lago di montagna, specchio di cieli nei quali le nuvole corrono veloci, spinte dai venti che soffiano impetuosi. Di fronte alla statua, sul lato opposto della conca racchiusa da un superbo anfiteatro di montagne, l’Ospizio intitolato a San Nicola di Myra assiste impassibile allo scorrere delle stagioni da quasi mille anni: le sue mura erette nel 1035 raccontano storie dei canonici agostiniani che da secoli offrono ristoro ai pellegrini, soccorrono le persone in difficoltà, scandiscono il tempo con le preghiere, la pazienza e la vita essenziale di chi vive nel luogo abitato più alto del continente.
L’Ospizio in inverno: la poesia del silenzio
Da ottobre in avanti, la neve inizia a smussare i profili delle montagne, tingendo di bianco i panorami: le nevicate qui non fanno sconti e i canonici agostiniani che vivono nell’ospizio tutto l’anno si trovano ad affrontare i mesi invernali sepolti da muri di neve che, negli anni record, hanno superato anche i venti metri di altezza.
Se siete alla ricerca di un fine settimana all’insegna del silenzio e della spiritualità, calzate gli sci da alpinismo o le ciaspole e incamminatevi lungo la strada che da Saint-Rhémy-en-Bosses (Valle d’Aosta) sale verso il Colle. L’itinerario, senza particolari difficoltà, ha uno sviluppo di circa 9 chilometri con 850 metri di dislivello positivo: per affrontarlo sono necessari un minimo di allenamento e di esperienza in ambiente montano, ma soprattutto è indispensabile verificare le condizioni della neve consultando il bollettino valanghe ed è vivamente consigliato rivolgersi a una guida alpina per farsi accompagnare.
All’Ospizio potrete rinfrancarvi con un zuppa calda, quella di salsicce e formaggio è la specialità della casa, e potrete dormire nelle camerate (obbligatoria la prenotazione via mail) per godervi così un tramonto e un’alba che difficilmente dimenticherete, immersi nella pace di un luogo magico, ovattato dalla neve sulla quale il vento disegna capolavori barocchi.
Da non perdere, poi, una visita alla chiesa, con la cripta e il tesoro, e al museo.
La Via Francigena italiana parte da qui
A inizio giugno, il valico viene riaperto al traffico stradale: se percorrere in auto la strada che sale tortuosa fino al colle è già di per sé un grande spettacolo, farlo in bicicletta o a piedi regala ancora più emozioni. La camminata percorre il tratto di confine della Via Francigena, lo storico itinerario che dal nord Europa raggiunge Roma: indossate quindi un paio di scarpe da trekking e avventuratevi sui sentieri segnati dal passaggio dei viandanti e dei pellegrini che per secoli sono transitati qui. Salendo verso il valico, i boschi di conifere lasciano spazio ai pascoli alpini e la sguardo spazia su panorami incorniciati da pizzi di montagne che si slanciano verso il cielo.
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I cani San Bernardo
Attrazione per i bambini, ma non solo, i cani San Bernardo ci sono dai tempi dei romani: a fianco dei marronniers, i predecessori delle guide alpine, questi molossi provenienti dagli altopiani himalayani vengono allevati dai canonici dell’Ospizio a partire dal 1500 e, nel corso dei secoli, hanno accompagnato e soccorso i pellegrini lungo il pericoloso tratto alpino. Tra questi cani divenuti supereroi, il più famoso è Barry, vissuto all’inizio del 1800, che si è reso protagonista del salvataggio di oltre quaranta persone: la sua storia è fonte di numerose leggende e, per ricordarlo, all’Ospizio c’è sempre un cane che porta il suo nome.
Dal 2005, a gestire l’allevamento dei cani San Bernardo è la Fondazione Barry di Martigny. Ogni estate, i cani vengono portati al Colle dove trascorrono i mesi più caldi: durante questo periodo potete passare a salutarli o anche prenotare un’escursione in loro compagnia per trascorrere qualche ora con questi mitici animali.