A Venezia le navi da crociera saluteranno la città da lontano

Redazione Lonely Planet
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A Venezia le grandi navi saluteranno la laguna da lontano e non più a pochi metri dalla costa, com'è stato per molti anni. Una decisione epocale presa dal Governo italiano da alcuni giorni, che modificherà - e parecchio - il profilo di uno degli scorci più emblematici e iconici della penisola. Ma quali saranno le conseguenze (se ce ne sono) e i benefici di questa news su Venezia e le navi da crociera su turismo ed ecosostenibilità?

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Il profilo della Laguna non verrà più coperto dalle grandi navi. ©cge2010/Shutterstock
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Venezia vista dal mare è forse uno degli spettacoli più iconici che l’Italia possa offrire. In epoca Covid, durante il primo lockdown, la laguna ha regalato scorci meravigliosi, deserti e quasi spettrali ai (pochi) visitatori che hanno avuto il piacere di camminare tra le sue calli in quel periodo. Ma è altrettanto realistico pensare che la news sulle navi da crociera recentemente confermata dal Ministro per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo Dario Franceschini trasformerà ancora di più uno dei profili più amati del mondo intero.

Con un tweet e un comunicato stampa ufficiale che ha anticipato il decreto legge relativo, nei giorni immediatamente precedenti alla Pasqua 2021, il ministro Franceschini ha detto che le navi da crociera non potranno più attraccare in prossimità della laguna, ma a debita distanza.

Per anni si è parlato di allontanare le grandi navi dagli immediati pressi della banchina, per preservare l’ecosistema artistico e naturalistico di Venezia. Di certo era un desiderio dei locals, che con manifestazioni e proteste hanno sempre cercato di far sentire la loro voce, per salvare la città da quella che è sempre stata percepita come un’invasione. Gli incidenti avvenuti in questi anni (non ultimo quello della nave da crociera della MSC che si è schiantata sulla banchina di San Basilio nel 2019) hanno dato man forte alla scelta del Governo di emanare un decreto legge per evitare che gli attracchi di questi giganti del mare avvengano in prossimità della città. Per farlo si è stanziato un budget di circa 2 milioni di euro: serviranno per trovare un’alternativa valida che permette di tenere aperto un canale di viabilità con i turisti che arrivano a Venezia dall’acqua e non via terra.

Nella specifica del ministero del Turismo, si legge che "l’obiettivo è quello di ottemperare lo svolgimento dell’attività crocieristica nel territorio di Venezia e della sua laguna con la salvaguardia dell’unicità e delle eccellenze del patrimonio culturale, paesaggistico e ambientale del territorio". Un progetto decisamente ambizioso, ma necessario: un’altra Venezia non esiste in nessun altro luogo del pianeta e mantenere viva la sua anima è un dovere morale, prima che turistico e artistico.

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La news delle navi da crociera bandite da Venezia cambierà le sorti della città?

Durante il lockdown, visitare Venezia è stata un’esperienza quasi mistica. Ancor più dal punto di vista delle acque della laguna, che sono state analizzate in quel periodo per verificarne lo stato in assenza di turisti e navi in attracco, appunto. Risultato: secondo una ricerca della Fondazione Bruno Kessler di Trento e pubblicata sulla rivista scientifica Remote Sensing, le acque di Venezia non sono mai state così pulite come allora. I satelliti hanno confermato che era più trasparente e ovviamente meno inquinata. E che se i livelli di turismo ridotti al minimo dal Covid-19 avevano svuotato la città di turisti, dall’altro stavano contribuendo a salvare Venezia.

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Si può davvero salvare Venezia dall’inquinamento mantenendo intatti i livelli di turismo? ©andreyspb21/Shutterstock
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La sfida, per Venezia così come per altre città d’arte italiane riscoperte in epoca Covid grazie al turismo di prossimità, è quella di tenere in equilibrio la necessità di mantenere vivo e intatto il flusso di turisti che le ama, le visita e le popola; dall’altro l’esigenza di salvaguardare un ecosistema delicatissimo. Un turismo sostenibile è possibile in luoghi densamente visitati come Venezia, Firenze e Roma, soprattutto in un periodo in cui la crisi economica e sanitaria tengono chiuse in una morsa le attività turistiche, musei ed edifici storici compresi? La ripresa che si vede all’orizzonte porterà molte persone - anche come reazione al periodo di zona rossa o arancione - a ripopolare questi luoghi e anche a salire sulle navi da crociera per esplorare la penisola e i suoi dintorni (o magari spingersi un po’ più in là, compatibilmente con le restrizioni). E sì, è una cosa bella, perché ne abbiamo bisogno e ne ha bisogno l’Italia. Il contraltare è l’attacco a destinazioni che meritano un’attenzione speciale come Venezia, che ha un equilibrio fragile. Anche se sembra eterna, non lo è. Ed è per questo che la legge sulle navi da crociera che saluteranno la laguna da lontano è una buona notizia.

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