Tuffo nella dolce vita della Costa Azzurra
Il nuovo film della saga cinematografica Downton Abbey che si chiama A New Era (in sala dal 28 aprile 2022) racconta come la Costa Azzurra sia diventata un luogo mitico, meta di aristocrazia e fulcro del bel mondo, solo nell'estate dei primi anni Venti. Da quel momento, il fascino della French Riviera ha cominciato a diffondersi in tutto il mondo, consolidando un mito turistico ormai intramontabile.

Nato dalla penna dello scrittore britannico Julian Fellowes, l’universo di Downton Abbey è un piccolo concentrato di grazia sotto forma di serie televisiva e di film per il cinema. Nella primavera 2022, la seconda parte del capitolo cinematografico dal titolo A New Era, ha svelato come l’intera famiglia Crawley, al centro di nuove avventure, si trasferisca nel sud della Francia per prendere possesso di una villa che lady Violet, la superba Maggie Smith, ha avuto in eredità da un vecchio amore. Il film è una sorta di meta racconto grazie all’articolo che lady Edith (Laura Charmichael) scrive sulla Costa Azzurra, fino a quel momento meta squisitamente invernale, ambito approdo dalle temperature paradisiache per inglesi stufi di pioggia e brutto tempo. Siamo agli inizi del 1920 e luoghi iconici come Nizza, Antibes, Saint Tropez, Eze sono praticamente sconosciuti al grande pubblico di turisti desiderosi di stendersi al sole e rilassarsi, godendosi le bellezze di una terra incontaminata.
La Costa Azzurra ieri
Come capita spesso - basti pensare al Rhode Island raccontato nella serie di HBO The Gilded Age, ancora una volta creatura di Julian Fellowes - la trasformazione della Costa Azzurra in luogo iconico è avvenuta quasi per caso: come riporta il Tatler, bibbia dell’aristocrazia britannica, esattamente nel 1923 per mano di due ricchi emigrati americani, Gerald e Sara Murphy, che nell’allora desolata e amena Cap d’Antibes trasferirono la loro dimora, inducendo gli abitanti a godere delle bellezze del luogo non soltanto in inverno, stagione dalla temperature gentili, ma anche in estate: può sembrare incredibile, ma, fino ad allora, gli alberghi chiudevano alla vigilia della bella stagione, intorno a Pasqua, per poi riaprire alla fine dell’autunno.
Sono stati proprio i Murphy a incalzare i locals a capovolgere abitudini che sembravano ormai consolidate, portando con loro ospiti illustri come Picasso ed Hemingway, entrambi grandi estimatori della stagione estiva sulla costa meridionale francese. Da un punto di vista storico, l’inizio della dolce vita in Costa Azzurra si fa risalire proprio a quell’anno. Nel film di Julian Fellowes si racconta la crescita esponenziale del mito della Riviera, prima meta ideale per sfuggire ai grandi freddi nord europei, poi destinazione glamour dell’aristocrazia che conta, oggi emblema di relax, lusso e fascino che difficilmente trova corrispettivi altrove.
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La Costa Azzurra oggi
Negli anni Trenta la Costa Azzurra ha vissuto i suoi anni migliori, ma, di certo, nonostante l’incedere del tempo, non ha perso il suo smalto. Se allora marchesi, contesse e attrici di grido consideravano i bagni di sole sotto il cielo dei borghi e delle cittadine costiere della riviera uno dei momenti clou dell’estate, oggi l’esplorazione del sud della Francia, in quel tratto di costa che va da Saint-Tropez ai confini italici, rimane un’avventura squisitamente chic. Si passa da alberghi di lusso, bar di design, ville belle époque, sentieri costieri con panorami incredibili, promontori di roccia rossa e isole al largo. Il viaggio si dipana dal Casinò di Monte Carlo alla Promenade des Anglais di Nizza e può regala esperienze culturali di spicco come il Festival del cinema di Cannes.
L’itinerario in Costa Azzurra propone passeggiate naturalistiche d’impatto, come quella del Tour du Cap-Ferrat, sentiero ad anello di 7 km che percorre l’intera costa del promontorio, capace di cogliere l’anima più nascosta della costa e di mostrare la parte più selvaggia e panoramica. Si procede poi tra ville di milionari e fantastiche insenature rocciose, ma anche spiagge meravigliose, sentieri scenografici come quello du Littoral, che collega Roquebrune-Cap Martin e Cap d’Ail, tuffi in borghi suggestivi come quello di Eze o Saint Paul de Vence. E come può mancare un passaggio in quell’Antibes che fu, agli albori, l’approdo della nuova aristocrazia?
Universo a sé, il prospero villaggio balneare di Saint-Jean-Cap-Ferrat, che sorge appartato rispetto alla confusione che regna lungo la principale strada costiera, a cavallo di una magnifica penisola che si protende nel Mediterraneo a metà strada tra Nizza e Monaco. Lontana dal centro della città, la penisola di Cap Ferrat è punteggiata dalle ville di milionari e miliardari, tra le quali Villa Ephrussi de Rothschild. Poi si parte alla scoperta dei 14 km di sentieri immersi tra gli eucalipti, che offrono magnifiche vedute sulla splendida costa frastagliata.