Gli autori Lonely Planet raccontano il primo viaggio che sperano di fare nel 2021
Come quasi tutti noi, gli autori di Lonely Planet hanno dovuto rinunciare ai viaggi programmati per il 2020, ma questo non ha represso il loro desiderio di viaggiare per il 2021. Ci siamo fatti raccontare da alcuni di loro quali siano i piani per il nuovo anno.
Sarah Reid, scrittrice di viaggi sostenibili
Agli inizi di marzo stavo sorseggiando un cocktail sulla terrazza del mio hotel a Siem Reap, mentre i miei compagni di viaggio scherzavano sulla possibilità di rimanere bloccati in Cambogia se l’inatteso coronavirus si fosse ulteriormente diffuso. Se non avessimo deciso di tornare in Australia, la minaccia si sarebbe concretizzata di lì a due settimane.
A parte l’essere rimasta bloccata in Australia per il resto dell’anno, mi considero una persona fortunata. Vivendo in un paese dove spostarsi entro i confini nazionali è diventato sicuro già da metà anno, ho avuto il privilegio di compiere viaggi incredibili e COVID-free che probabilmente non avrei mai considerato di fare se avessi avuto la libertà di andare ovunque. Detto questo, non nascondo di morire dalla voglia di avventurarmi oltre le frontiere non appena il governo annuncerà che non è pericoloso.
Sogno di imbarcarmi per una crociera in Antartide o di esplorare meglio le Isole del Pacifico, ma intendo preoccuparmi più di come viaggerò piuttosto che della destinazione. Prima della battuta di arresto globale imposta dal 2020, ben l’8% delle emissioni totali derivava dall’industria del turismo, un settore tutt’altro che sostenibile. Quando tornerò a viaggiare, voglio essere più consapevole dell’impatto ambientale determinato dai miei viaggi (e di dove finiscono i miei soldi) rispetto a quanto lo sono stata finora. E non parlo solo delle trasferte oltremare ma anche delle abitudini quotidiane. Rimanere "intrappolata" nell’unico paese occidentale che ha vietato ai cittadini di varcare il confine durante la pandemia mi ha ricordato quanto l’Australia sia una delle destinazioni più straordinarie al mondo.
Brendan Sainsbury, scrittore di viaggio
È stato un anno assurdo dal punto di vista dei viaggi ma per me non è andato sprecato. In Canada, ho approfondito la conoscenza della mia regione di adozione: la Columbia Britannica. All’estero, ho visitato due paesi a basso rischio contagio nei Caraibi, Cuba e Giamaica, che incoraggiavano attivamente il turismo e offrivano delle esperienze davvero uniche.
I miei piani per il 2021 sono rilanciare il mio lavoro e rivedere la mia famiglia. In tutta onestà mai avrei pensato che nella mia vita mi avrebbero vietato di tornare in patria, invece da marzo non sono ancora riuscito a tornare nel Regno Unito a causa delle disposizioni relative alla quarantena. Appena le restrizioni verranno allentate, ho intenzione di salire sul primo aereo diretto a Heathrow e tornare di volata nella terra di Stormzy e Shakespeare per riabbracciare famiglia, amici e calcio.
Per quanto riguarda i viaggi nel resto del mondo, sto riattizzando il piano di visitare l’India. Mia moglie è originaria del Kerala e nel 2020 avevamo pianificato un viaggio in famiglia che purtroppo è stato cancellato. Nei miei sogni più reconditi per il 2021, navighiamo nei canali del Kerala, andiamo alla ricerca di parenti perduti e gustiamo masala dosa per colazione.
Sul fronte del lavoro, accetterò qualsiasi progetto entusiasmante possa offrirmi Lonely Planet. Nel 2020 tenevo d’occhio il Mozambico per la nuova edizione della guida dell’Africa, ma date le circostanze sarei felice di partire per qualsiasi destinazione dove è necessario far ripartire l’industria del turismo dopo i devastanti danni economici inflitti dalla pandemia.
Kerry Walker, scrittrice di viaggio e di cibo
La valle, i boschi, il ruscello, le colline, i belati delle pecore, colori e luce che cambiano con le stagione: ecco i leitmotiv del mio 2020, un anno passato perlopiù a casa, nei Monti Cambrici del Galles. Ma non sarebbe dovuta andare così. Dopo la nascita di mia figlia nel dicembre 2019, i piani erano di portarla subito con me alla volta di un lungo e avventuroso pellegrinaggio tra Irlanda, Galles, Europa e oltre. Non vedevamo l’ora di muovere i primi passi nel mondo. Poi è arrivato il COVID.
Aspetteremo il momento giusto nel 2021 per riprendere il progetto. Ci sentiamo tutti molto fragili quindi il modo migliore sarà iniziare con mete vicine dove ci sentiamo al sicuro. Il nome di mia figlia è Eira, in gallese significa "neve", ciò che mi piacerebbe mostrarle: la neve, quella vera che cade a fiocchi e si deposita creando uno strato più alto di un metro. Sto pensando ad una destinazione lontana, ad esempio la cima delle Alpi svizzere, dove anche io ho avuto il mio primo vero incontro con la neve, quando è scoccata la scintilla che ha fatto nascere il mio eterno amore per i posti freddi. Mi piacerebbe alloggiare in una baita di legno. Infilandola nel marsupio potremmo salire sullo slittino per raggiungere i boschi innevati, poi percorreremmo i sentieri di montagna che scricchiolano sotto il peso del piede e appaiono ogni volta diversi nella loro candida brillantezza.
Iscriviti alla nostra newsletter! Per te ogni settimana consigli di viaggio, offerte speciali, storie dal mondo e il 30% di sconto sul tuo primo ordine.
Fionn Davenport, scrittore di viaggio e giornalista
Verrà il momento di vivere di nuovo una vita entusiasmante e lasciarsi alle spalle la monotonia di queste giornate di reclusione. Dopo un anno passato adosservare i microsistemi presenti in casa e nel giardino, tornerò a esplorare pieno gioia questo vasto mondo pieno di facce familiari e posti remoti, inebriato dal fascino dell’ignoto.
Il presente sembra così astratto, dominato dal rischio e afflitto dalla vergogna e dalla politica, ma io vivo pensando a quando potrò essere altrove. Agogno il momento in cui mi troverò di nuovo in aeroporto, tempio austero della burocrazia empatica, dei panini troppo costosi e delle file chilometriche.
Voglio tornare a Dublino, la mia città natale. È solo un saltello oltre il Mare d’Irlanda, appena 40 minuti dalla mia casa a Manchester, eppure è diventato un viaggio irrealizzabile a causa delle ferree restrizioni imposte dalla pandemia. Ho voglia di abbracciare gli amici e i familiari e di fare lunghe passeggiate prive di scopo, senza dovermi prima sottoporre a due settimane di quarantena che mi posso a malapena permettere.
Un giorno, nel 2021, sarò di nuovo all’aeroporto, diretto in Giappone; non ci sono mai stato ma desidero ardentemente visitarlo, spinto dalla forte nostalgia della sensazione che si prova trovandosi in un posto nuovo. Non vedo l’ora di attraversare un prato pieno di fiori di campo, di percepire il tatami sotto la pianta del piede, di salire a bordo dello shinkansen (treno proiettile) e di passare la notte in un ryokan. Ma fino a quel momento, non posso far altro che aspettare.
Jeff Jenkins, blogger di viaggio
Quest’anno mi ha insegnato quanto la vita sia preziosa e come le cose possano cambiare da un giorno all’altro. Da travel blogger, mi sono sentito molto avvilito quando la maggior parte dei mie piani sono stati cancellati nell’arco di qualche settimana. Nonostante abbia dovuto cambiare radicalmente i contenuti del blog visto il momento che stiamo vivendo, non mi sono mai sentito così ispirato a motivare persone simili a me a partire alla scoperta del mondo. Non vedo l’ora di tornare a esplorare e non vedo l’ora di visitare alcune delle destinazioni dei miei sogni.
Nel 2021 ricorre il mio quinto anniversario di nozze e con mia moglie lo festeggeremo sull’isola di Bora Bora, nella Polinesia francese. Pora pora mai te pora, era il nome originario: "creata dagli dei". Già mi immagino a iniziare la giornata sorseggiando una tazza di caffè nel patio del mio bungalow a Bora Bora, godendomi la vista mozzafiato delle acque turchesi in ammirazione della meraviglia creata da questi sapienti dei.
Carolyn McCarthy, autrice di guide
Dopo quasi due decenni vissuti da autrice di guide, ho passato la pandemia rinchiusa in casa. Mi sono sentita in punizione come ai tempi dell’adolescenza. Monitoravo l’andamento dei contagi nel mondo per progettare le visite ai familiari o al mio ragazzo nei rispettivi continenti, ma alla fine mi mancava sempre il coraggio per partire. Finivo sempre per distrarmi facendo altro: ho cucinato dei dolcetti al cardamomo, ho chiamato le persone su Zoom e ho guardato film scandinavi e sudcoreani in lingua originale dare un tocco di esotico alla nostalgia sfrenata di luoghi inesplorati.
I miei obiettivi per il 2021 sono a livello locale. I parchi nazionali del Cile hanno riaperto e l’estate nell’emisfero australe è alle porte. Ho individuato nelle mappe topografiche alcuni sentieri che non avevo segnalato nella mia guida Trekking in the Patagonian Andes. Sto bramando il giorno in cui mi dirigerò a piedi, zaino in spalla, verso sud, seguendo le impronte dei puma e il cinguettio del chucao, guadando fiumi e facendo i conti con bivi non segnalati, condizioni climatiche avverse e ostacoli, tutte avversità che dopo una pandemia sembrano molto più facili da affrontare. Vorrei attraversare il parco nazionale Patagonia, esplorando la Ruta de los Pioneros o spingendomi fino alla Cordillera Huayhuash, in Perù. Adesso è il momento più adatto per tornare a praticare attività fisica e per ritrovare un legame con la parte più naturale e selvaggia del pianeta.
Jack Palfrey, giornalista
Viaggiare è senza dubbio la più straordinaria delle forme di evasione e penso che nella nota a piè di pagina del primo capitolo di questa tremenda pandemia si legga che questa evasione ci è stata tolta proprio quando avevamo un disperato bisogno di fuggire dalla quotidianità.
Ho già compiuto dei viaggi di lunga durata prendendomi degli anni sabbatici e avevo in cantiere dei grandi progetti per il 2020: Pakistan e India. Invece, il posto più remoto in cui mi sono arrischiato è il nord del Galles. Non è altrettanto esotico ma, onestamente, dopo le difficoltà che certe persone hanno dovuto sopportare quest’anno mi ritengo fortunato a poter viaggiare verso qualsiasi destinazione (aggiungo prontamente che il nord del Galles ha tantissimo da offrire!).
Penso che le circostanze abbiano aperto gli occhi alle persone sulle meraviglie che si trovano a due passi da noi e su quanto sia fondamentale il ruolo della natura nelle nostre vite. Spero che questo richiami l’attenzione generale sulla sostenibilità spingendo la comunità dei viaggiatori a impegnarsi per la tutela del mondo naturale, la cui importanza è stata ampiamente dimostrata quest’anno. Per la stessa logica, confido in una futura "normalizzazione" dei viaggi a livello locale, spostamenti che peraltro sono molto più ecologici. Però devo ammettere che mi accontento anche di salire a bordo di un aereo o di un treno senza l’ossessione di innaffiarmi con il gel igienizzante. Dopo aver sperimentato per la prima volta l’imposizione di restrizioni sulle libertà più minime, percepiremo ogni esperienza di viaggio come un dolce privilegio: sia che si tratti di ritrovarsi all’ombra di un imponente e secolare monumento che di farsi largo in un bar affollato mentre il sole tramonta oltre lo skyline di una città sconosciuta. Non vedo l’ora di tornare a provare queste sensazioni.
Ali Wunderman, giornalista
Come tutti quanti, ho perso molte cose a causa del 2020: opportunità di lavoro, la sensazione di sicurezza, e, ovviamente, viaggi in giro per il mondo. Tuttavia, queste numerose perdite mi hanno fatto capire ciò che conta veramente, spingendomi ad analizzare e ridefinire le mie priorità.
Per quanto riguarda i viaggi, voglio scegliere in modo più consapevole come e dove passare il mio tempo. Dopo un anno di solitudine ho un disperato bisogno di viaggiare in posti remoti ma non per concedermi comfort e lussi, bensì per provare la sensazione di essermi spinta oltre la comfort zone, di star diventando una persona nuova grazie all’incontro con persone e luoghi diversi da quelli familiari. Voglio tornare a sentirmi viva. Infatti, tra tutti i viaggi che ho dovuto cancellare, quello a cui tengo di più per il 2021 è l’avventura in Mongolia. Sono anni che voglio esplorare la steppa in sella ad un cavallo, avvistare l’antilope saiga in mezzo al paesaggio arido e accamparmi come i nomadi in una iurta.
Avevo programmato di partire lo scorso settembre con Intrepid Travel e quando finalmente riuscirò a raggiungere la Mongolia, sfrutterò i 15 giorni del tour come punto di partenza per vivere un’avventura più estrema e immersiva, il tipo di esperienza che ti porta a sfidare i limiti che credi di possedere.
James Gabriel Martin, fotoreporter e musicista
Come successo a molte altre persone nel mondo, il 2020 ha detonato la maggior parte dei miei progetti di viaggio, sia personali che lavorativi. Oltre a essere un fotoreporter per Lonely Planet, sono anche un musicista in tour a tempo pieno con la mia band, i Cry Monster Cry. Quando è scoppiato il COVID eravamo impegnati nella promozione del secondo album appena pubblicato con un tour europeo: siamo stati costretti a cancellare circa 20 concerti tra Irlanda, Germania, Svizzera e Austria.
Le mie due passioni, i viaggi e la musica, mi permettono di creare una connessione con la gente, ciò che mi è mancato di più quest’anno. Mi manca passeggiare in una nuova città dopo il soundcheck per bere un caffè e ammirare l’architettura prima di tornare sul palco per condividere la mia musica con i fan. Mi manca parlare con loro dopo il concerto per scoprire dove vivono e farmi consigliare ristoranti e luoghi imperdibili. Mi manca visitare le mie città preferite, come Brienz in Svizzera, Soest in Germania e Ballydehob nella contea di Cork, dove abbiamo un grande seguito. Confido nel ritorno di musica, arte e viaggi per il 2021, perché sono ciò che dà un senso alla mia vita, permettendomi di conoscere persone nuove e interessanti. Probabilmente l’Europa sarà il primo posto che visiterò. Passerò del tempo a Cabo de Gata, Spagna, prima di tornare in tour toccando città come Vienna, Berlino, Lipsia e Lucerna. Tra i miei piani personali rientra un viaggio in Giappone. Ci ho trascorso alcuni mesi qualche anno fa e rimane una delle mie destinazioni preferite al mondo. Ho una voglia matta di tornare a Okinawa e di spingermi più a nord per vedere Hokkaido.