7 destinazioni vicine per un break invernale

Redazione Lonely Planet
7 minuti di lettura

E all’improvviso è dicembre, con tutte le sue festività, i periodi di vacanza e il bisogno di relax. Magari non siete riusciti a organizzarvi e prenotare un viaggio all’altro capo del mondo per distendervi su una spiaggia tropicale, ma perché non approfittare di questo periodo per scoprire l’Europa e i suoi dintorni? Ecco qui 7 destinazioni facilmente raggiungibili per le vostre vacanze di Natale. 

La nebbia sale intorno al monte Teide a Tenerife, Spagna. ©Stian Klo/Lonely Planet
La nebbia sale intorno al monte Teide a Tenerife, Spagna. ©Stian Klo/Lonely Planet
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1. Tenerife, Spagna

Perché ora? Per raggiungere la vetta di un vulcano sotto il sole invernale. 

Tenerife accoglie da sempre gli amanti del sole, che la raggiungono in ogni mese: anche a dicembre, infatti, le temperature si attestano sui 20°C. Ma non di sola abbronzatura vive il turista, e una visita a dicembre è perfetta per chi ama camminare (le piogge novembrine sono concluse e l’affollatissimo gennaio è ancora lontano). 

Con i suoi 3718 metri il Teide è la vetta più alta della Spagna nonché il terzo vulcano al mondo per altitudine, e offre bellissimi trekking di cinque ore (o piacevolissimi giri in funivia di otto minuti) che raggiungono la vetta innevata. I molti sentieri attraversano paesaggi differenti: i boschi di pini del nord-ovest, le cime aspre dei monti Anaga, la spettacolare Masca, arroccata sul versante di una gola profonda e affacciato sul mare. 

L’isola è attrezzatissima per accogliere gli escursionisti, con ottime strutture e un efficiente sistema di bus. Il microclima di vallate geograficamente adiacenti cambia in modo sorprendente, quindi se vi trovate in mezzo alla nebbia, spostatevi di qualche chilometro e ritroverete il sole.

Da sapere

Assaggiate le papas arrugadas (patate locali cotte con la buccia) condite con due salse tipiche: vi serviranno carboidrati per affrontare le salite. 


Glacier Express, Svizzera ©Alessandro Colle/Shutterstock
Glacier Express, Svizzera ©Alessandro Colle/Shutterstock

2. Glacier Express, Svizzera

Perché ora? Per percorrere l’itinerario ferroviario più spettacolare al mondo. 

In un paese celebre per l’efficienza, l’idea di salire a bordo di un treno che impiega sette ore per percorrere 290 chilometri sembra una follia. Eppure la panoramica linea ferroviaria che collega Zermatt a St Moritz ospita un treno – ‘il rapido più lento d’Europa’ – che fa proprio questo, e che i passeggeri adorano. 

Lo scenario è sensazionale: si parte dagli svettanti 4478 metri del monte Cervino, si superano le deliziose vallate ammantate di abeti del Reno e del Rodano e graziosi villaggi montani, si avvistano castelli come il Reichenau e si supera lo spettacolare Viadotto del Landwasser prima di arrivare a St Moritz. Gli scorci sulle Alpi sono magnifici in inverno, e chi vuole sciare  a dicembre può contare sulla neve. 

Da sapere

Volete godervi altre ferrovie svizzere? Salite a bordo del Bernina Express a St Moritz: un percorso di 145 chilometri, della durata di quattro ore, che attraversa 196 ponti e 55 tunnel fino a Tirano. 

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Una notte stellata nel Deserto del Sahara, Marocco ©Jianwei Zhu/Shutterstock
Una notte stellata nel Deserto del Sahara, Marocco ©Jianwei Zhu/Shutterstock

3. Deserto del Sahara, Marocco

Perché ora? Per i bei panorami e lo scarso affollamento turistico. 

Alzate gli occhi al cielo in una notte dicembrina e potrete ammirare decine
di stelle cadenti. Si tratta dello sciame delle Geminidi, e pochi posti al mondo permettono di ammirarle meglio del deserto del Sahara, dove l’inquinamento non esiste e gli accampamenti dei berberi aggiungono fascino all’esperienza. Il Marocco è gradevole a dicembre: certo, è fresco, ma c’è poca gente, i prezzi sono bassi e i suq della medievale Fès e di Marrakech sono incredibili come sempre. 

Volate a Marrakech e andate
a est attraversando i monti dell’Atlante fino a raggiungere la kasbah di Aït Benhaddou, quindi addentratevi nel deserto da Zagora o Merzouga. Guardate le stelle, andate verso la Gola di Todra e Chefchaouen, perdetevi nella labirintica medina di Fès e tornate a Marrakech e al divertimento di Djemaa el-Fna. 

La veduta dal Monte Igueldo su San Sebastian, Spagna ©saiko3p/Shutterstock
La veduta dal Monte Igueldo su San Sebastian, Spagna ©saiko3p/Shutterstock
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4. San Sebastian, Spagna

Perché ora? Per godersi l’eccellente cucina basca in una bellissima città costiera. 

La Spagna vanta molte tradizioni gastronomiche regionali: Valencia ha la paella, l’Andalusia gli ottimi prosciutti, la Galizia il polpo, Tenerife le patate...
Non sono pochi però i buongustai che sostengono che i piatti migliori si trovino nei Paesi Baschi, dove i pintxos (tapas), il pesce e le salse piccanti la fanno da padroni. 

San Sebastián è l’epicentro culinario della Spagna settentrionale e vanta un numero spropositato di ristoranti stellati, grazie a chef come Andoni Luis Aduriz, Pedro Subijana, Martín Berasategui e alla famiglia Arzak. Che cerchiate il lusso o la semplicità, a dicembre potrete comunque soddisfare le papille gustative: i turisti sono ormai lontani, i prezzi calano ovunque, i locali più esclusivi non hanno liste d’attesa di mesi (anche se alcuni sono chiusi in inverno). Stimolate l’appetito con un’energica camminata lungo Playa de
la Concha o sul Monte Igueldo, da dove godrete di meravigliose vedute sulla baia. 


In slitta tra le foreste di Jukkasjarvi, Svezia ©foto-select/Shutterstock
In slitta tra le foreste di Jukkasjarvi, Svezia ©foto-select/Shutterstock

5. Svezia Artica

Perché ora? Per dormire in un albergo di ghiaccio in attesa dell’aurora boreale. 

Nel villaggio svedese di Jukkasjärvi, un grado di latitudine nord dal Circolo Polare Artico, nelle ultime tre settimane dell’anno il sole non sorge mai. A dicembre, il buio è una condizione permanente nonché ideale per ammirare la spettacolare aurora boreale. Jukkasjärvi ospita il primo, originale ice hotel, un albergo di ghiaccio ricostruito ogni anno con i blocchi ricavati dalle acque cristalline del fiume Torne, ed è un’ottima base per attività come sci di fondo, gite in slitte trainate da husky o in gatto delle nevi, incontri con renne o con la popolazione sami, la cui cultura esercita un fascino irresistibile tanto per i bambini che per gli adulti. 

97 chilometri a nord-est del piccolo centro si trova il Parco Nazionale di Abisko, un paesaggio quasi ultraterreno che offre le migliori condizioni possibili per ammirare l’aurora boreale: salite sulla cima del Monte Nuolja (900 metri) per vedute spettacolari. 

Il viaggio

Kiruna, 16 chilometri (20 minuti in auto) a ovest di Jukkasjärvi, è collegata a Stoccolma  da voli interni e ad Abisko da diversi treni.

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La piazza centrale di Tallin sotto la neve  ©Matt Munro/Lonely Planet
La piazza centrale di Tallin sotto la neve ©Matt Munro/Lonely Planet

6. Tallin, Estonia

Perché ora? Per concedersi un Natale da cartolina. 

Verso la fine dell’anno sono molte le città nord-europee che si giocano la carta natalizia per risultare più attraenti. Alcune, però, come Tallinn, una delle città medievali meglio conservate del Continente, partono avvantaggiate. 

La Città Vecchia fortificata di Tallin e il castello di Tompea con relativo quartiere sono incantevoli in ogni mese, ma a dicembre, ammantati di neve e abbelliti da candele le cui fiammelle tremolano a bordo strada, sono inarrivabili; ammirate la piazza del Municipio e guardate i tradizionali mercatini  illuminarsi tutti alle luci del tradizionale albero. 

Le giornate estoni, a dicembre, sono brevi e le nottate lunghe e fredde, ma l’atmosfera pittoresca e il cibo sostanzioso (provate le salsicce di sanguinaccio e i biscotti allo zenzero, vi scalderanno). Tallinn si sta liberando della sua fama di meta del weekend e si riempie di buoni ristoranti e graziosi boutique hotel, ed è molto conveniente. 

Il viaggio

Passate qualche ora a esplorare le gemme gotiche del centro, come il Municipio, il castello di Tompea e le maestose rovine del monastero domenicano dalle guglie svettanti. 


Le celebrazioni dell'Hogmanay a Edimburgo, Scozia ©Andrea Obzerova/Shutterstock
Le celebrazioni dell'Hogmanay a Edimburgo, Scozia ©Andrea Obzerova/Shutterstock
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7. Scozia

Perché ora? Per festeggiare la fine dell’anno nella patria dell’Hogmanay. 

Dimenticate i calici di prosecco o le lenticchie: i festeggiamenti per Capodanno più esclusivi implicano barili che rotolano per Edimburgo e torce infuocate. Le folli manifestazioni di gioia dell’Hogmanay scozzese sembrano discendere da antiche tradizioni vichinghe relative al solstizio d’inverno, anche se secondo alcuni hanno piuttosto lo scopo di allontanare gli spiriti maligni. In ogni caso si tratta di celebrazioni a dir poco scatenate, che assumono un colore un po’ diverso a seconda delle zone. 

A Inverness tutti si riversano per strada per i fuochi d’artificio; A Comrie, nel Perthshire, vengono accese migliaia di torce e a Biggar si prepara un gigantesco falò; a Stonehaven un pifferaio guida una processione, mentre a Dufftown, la ‘Capitale mondiale del whisky di malto’, i festeggiamenti si concludono con un brindisi collettivo in piazza. 

Ma il party più scatenato è quello di Edimburgo, con un concerto a Princess St e spettacoli pirotecnici, mentre un suonatore di cornamusa saluta l’anno nuovo dai bastioni del castello.

Da sapere

Burghead ignora il calendario gregoriano e festeggia l’Hogmanay l’11 gennaio con una cerimonia detta ‘the burning of the clavie’, durante la quale un barile pieno di pece viene dato alle fiamme. 


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