Disconnettersi per riconnettersi: i viaggi all'insegna del digital detox
In un mondo di esperienze sempre più iperconnesse in cui ogni passo viene condiviso in tempo reale con amici e follower, si è ormai affermato un nuovo tipo di viaggio, quello in cui si cerca il cosiddetto digital detox. Si tratta di viaggi che, riducendo l’uso della tecnologia, permettono di rallentare e di riconnettersi con il luogo in cui si è e con le persone che si incontrano. Come? Immergendosi nella natura e cercando di vivere nel “qui e ora”, apprezzando l’esperienza senza dover postare ogni secondo quello che si sta facendo. Ecco alcuni suggerimenti per dedicarvi anche quest'anno il vostro momento all’insegna del digital detox.
Che cos’è il digital detox
Il digital detox è la scelta consapevole di ridurre volontariamente l’uso di dispositivi digitali per ritrovare una relazione più sana con il tempo e con quello che ci circonda. Questa esigenza nasce per recuperare equilibrio in una quotidianità dove l’iperconnessione costante genera stress e ansia.
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Perché il digital detox è diventato una forma di viaggio
Sempre più viaggiatori cercano esperienze che privilegino lentezza e autenticità come risposta a una quotidianità iperconnessa. Questo desiderio di praticare la disconnessione digitale si inserisce perfettamente nell’ambito dei viaggi, intrecciandosi con forme di turismo lento, turismo consapevole ed ecoturismo. Cammini a piedi o in bicicletta, soggiorni più lunghi – e meno frenetici – nello stesso luogo e la scelta di territori lontani dai grandi flussi turistici aiutano a ridurre l’iperconnessione e, anche, permettono di viaggiare in modo più ecosostenibile, limitando l’impatto negativo sui territori visitati.
Dove fare digital detox
Spesso, per praticare il digital detox basta scegliere luoghi che, per loro natura, favoriscono la disconnessione. Piccoli borghi isolati come Castelvecchio Calvisio, in Abruzzo, o Lollove, in Sardegna, permettono di vivere nel “qui e ora”. Anche Monte Isola, la più grande isola lacustre d’Italia, invita a rallentare e a immergersi nello spettacolare paesaggio del Lago d’Iseo.
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Fuori dall’Italia, il digital detox assume forme diverse. A Jurmala, in Lettonia, spiagge e pinete sul Baltico favoriscono una pausa a contatto con la natura e se stessi. Nel Soomaa National Park, in Estonia, vale la pena vivere quella che gli abitanti del luogo chiamano la quinta stagione. In primavera le torbiere e le foreste paludose di questa zona umida riconosciuta tale dalla convenzione di Ramsar si allagano per lo straripare dei fiumi, creando un paesaggio surreale da girare in canoa.
In Irlanda, Mulranny è una piccola cittadina sul mare, ideale per immergersi in una natura ancora pristina. Per chi ama oceano e paesaggi vulcanici, a Faial, nelle Azzorre, ci sono cammini e orizzonti aperti, mentre il Parco Naturale del Delta dell’Ebro, in Spagna, invita a un digital detox all’insegna delle risaie e del birdwatching.
Quando la disconnessione è organizzata: i digital detox retreats
Accanto ai luoghi che favoriscono spontaneamente la disconnessione, esistono anche esperienze appositamente pensate per chi proprio non riesce a staccarsi dalla tecnologia. I digital detox retreats propongono soggiorni in cui la riduzione della connessione è parte integrante dell’esperienza. A seconda dei gusti, questi soggiorni possono svolgersi in hotel orientati al digital detox, con camere prive di TV e tante attività all’aria aperta, oppure in camp immersi nella natura, dove l’essenzialità e la vita comunitaria sono al centro dell’esperienza di viaggio. Esistono poi anche formule più particolari, come le digital detox cruise, crociere che trasformano la navigazione in un’occasione per riscoprire il tempo lento e l’orizzonte, al di là del proprio smartphone.