La medina di Fès: come non perdersi (troppo)

Fès, una delle città più belle del Marocco, è una tappa d’obbligo se volete capire la cultura del paese e ammirarne gli esempi più significativi di architettura e arte. Ma per farlo dovrete affrontare l’incantevole caos della medina, la città vecchia, nonché l’area pedonale più grande al mondo. Se non vi farete intimorire dalle sue strade strette, dal numero impressionante di esercizi commerciali per metro quadro (corredato di venditori determinati a farvi acquistare il miglior oggetto di artigianato fassi), o dalle galline vive e dagli asini carichi di suppellettili lanciati a tutta velocità, allora quella che vi aspetta è un’avventura calda come un hammam e gustosa come una pastilla (un pasticcio dolce-salato con fogli di pasta warqa alternati a un ripieno di carne di piccione o pollo con cipolle caramellate, limone, uova e mandorle tostate). Sempre se riuscite a non perdervi.

medina di Fès
La medina di Fes vista dall'alto di una terrazza © Giulia Grimaldi/ Lonely Planet Italia
Pubblicità

Chiedete a chi sa

Il vostro albergatore sarà probabilmente la prima persona del posto che incontrerete e la sua conoscenza della città è un’arma preziosa da non sottovalutare. Sebbene sarete presi dal desiderio di gettarvi a capofitto tra i vicoli e la storia del luogo, datevi un attimo per chiacchierare con i gestori dell’hotel: sicuramente vi forniranno una cartina o vi aiuteranno a decifrare la vostra.

Mohammad, della pensione Dar Lalamoune, ad esempio, vi accoglierà con una cartina dettagliata dei souq su cui farà scivolare il pennarello indicando le attrazioni da non perdere, barrerà le zone da evitare e circonderà luoghi inaspettati. Il vostro obiettivo sarà quello di scivolare tra le strade come il suo pennarello sul foglio, e con qualche accorgimento potrete farlo già dal primo giorno.


La strada principale

Una volta varcata Bab Bou Jeloud (la porta blu), l’ingresso alla città vecchia, troverete due strade principali: Talaa Kebira (Grande Pendio), che si dirama sulla sinistra, e Talaa Seghira (Piccolo Pendio) che si snoda sulla destra. Questa informazione la troverete nella guida di viaggio per il Marocco e vi verrà ripetuta da tutti, ma potrebbe non essere sufficiente.

medina di Fès
Bab Bou Jeloud (la porta blu), l’ingresso principale alla città vecchia di Fes ©Boris Stroujko/Shutterstock
Pubblicità

Il problema è che appena passata la porta la vostra attenzione sarà combattuta tra vetrine traboccanti di dolci dorati, sale da tè tradizionali, ragazzi che vi propongono di salire sulla terrazza per ammirare il paesaggio dall’alto, affabili venditori di succo di melograno. Questo potrebbe portarvi a fare i primi metri in uno stato di semi coscienza che vi farà finire, inevitabilmente, oltre il bivio e giù per Talaa Seghira. Nulla di male di per sé, ma è molto più semplice capire la struttura della medina partendo per Talaa Kebira dove, peraltro, si trova la maggior parte delle attrazioni. Per cui cercate di restare concentrati, almeno per i primi dieci metri, e tenetevi sulla sinistra, entrate sotto il portico ad arco e poi via, lasciatevi assorbire dalla medina.

Visualizzate il percorso

Ora che siete riusciti a compiere il primo passo nella giusta direzione potreste meritarvi una pausa. Fatela al caffè Clock, che vi aspetta a pochi passi, sulla sinistra, al fondo di una viuzza laterale (non temete, i ragazzini che vi giocano a palla ve lo indicheranno con precisione). Qui, oltre a ottimo cibo e un’atmosfera gioviale e fresca, avrete anche la connessione wi-fi: approfittatene e guardate sulle mappe il vostro percorso, ora che potete in qualche modo confrontarlo con la realtà. Anche se poi non avrete la connessione per seguire le indicazioni, sarà utile fissarlo in mente, così da non doversi fermare in continuazione per controllare sulla mappa.

Se pensate che questo sia un po’ barare vi sbagliate: presto vi accorgerete che la realtà della medina non è quella di Google e camminare fissando il cellulare vi impedirebbe di godervi la bellezza del posto. Prendetelo come un esercizio, una sfida da lanciare alla vostra memoria fotografica.

Le concerie di Fes viste dall'alto © Giulia Grimaldi/Lonely Planet Italia
Le concerie di Fes viste dall'alto © Giulia Grimaldi/Lonely Planet Italia
Pubblicità

Iscriviti alla nostra newsletter! Per te ogni settimana consigli di viaggio, offerte speciali, storie dal mondo e il 30% di sconto sul tuo primo ordine.

Usate i vostri sensi

La medina è un susseguirsi di souq, ovvero di mercati specializzati nella vendita di prodotti specifici. Ecco perché è fondamentale che vi guardiate intorno e, soprattutto, che impariate ad annusare il percorso. Sì, perché la memoria e il senso dell’orientamento potrebbero giocarvi qualche scherzo, ma sarà il naso a riportarvi sulla retta via.

Un esempio è il souq dell’henné, situato in una piccola piazzetta sulla destra che riconoscerete per un enorme e aggraziato platano che fa ombra alle bancarelle. Ovviamente, però, è impossibile vedere l’albero dalla strada principale, poiché è circondato da mura, tappeti e persone, come tutto il resto. Ciò che vi indicherà che è arrivato il momento di imboccare una stradina sulla destra sarà il profumo dolce dell’ambra, mista a quello fresco elle erbe utilizzate in cosmesi. Preparatevi a contrattare e a far man bassa di kajal, olio di argan e sapone all’olio di oliva: sono oggetti perfetti con cui allenarsi nelle trattative prima di arrivare al profondo souq, dove vi aspettano i tappeti ed elaborati oggetti in pelle.

Un altro senso da allenare sarà la vista: i portoni di legno di faggio intagliato, le sessanta seqqâya (fontane pubbliche) e i negozi più caratteristici sono tutti punti di riferimento da fissare nella vostra memoria per avere elementi su cui costruire il vostro percorso personale. L’unica accortezza sarà quella di non limitarsi alle botteghe: il venerdì e la sera le troverete chiuse, cosa che dà alla medina un aspetto completamente diverso.


medina di Fès
Una delle le sessanta seqqâya (fontane pubbliche) di Fes © Giulia Grimaldi/Lonely Planet Italia

Parlate con la gente del posto

Un altro senso che potete utilizzare è il sesto. Saranno in molti a cercare di attirare la vostra attenzione per entrare nelle botteghe: funziona così ed è parte dell’esperienza della medina. Ma non sempre si ha voglia di contrattare e ammirare prodotti, soprattutto quando ci si sente un po’ persi e poco sicuri di sé.

Pubblicità
medina di Fès
Un venditore di croccante e torrone, Fes © Annalisa Grimaldi/Lonely Planet Italia

Ma è ovvio che le persone del posto sono quelle che più possono aiutarvi e sta a voi capire a chi chiedere indicazioni. Oltre al vostro istinto un’idea è chiedere a chi vende piccole cose, magari dell’ottimo torrone o delle spezie. Senza fretta assaggiate il croccante al sesamo, ottimo souvenir ed energizzante senza eguali in caso di calo di zuccheri, dopodiché chiedete dove si trova quel ristorante impossibile da decifrare sulla mappa e non stupitevi se il negoziante disegnerà una cartina personalizzata o se una signora vi prenderà per mano e vi accompagnerà tra sorrisi e cenni della testa tra vicoli brulicanti di gente alla vostra destinazione.

Accettate di perdervi

Infine, quando avrete metabolizzato la struttura della medina e sarete in grado di arrivare fino a piazza R’cif senza indugi, sarà finalmente arrivato il momento di perdersi. Sì, perché accedere alle vie laterali e vagare tra i vicoli vi farà scoprire gli angoli meno turistici, i negozi con le cooperative più interessanti e vi farà spuntare verso angoli panoramici che altrimenti non sareste riusciti a vedere.

Pubblicato nel

Destinazioni in questo articolo:

Marocco
Condividi questo articolo
Pubblicità