Una settimana tra miti e spiritualità in Uttarakhand

Redazione Lonely Planet
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Per gli hindu, l’Uttarakhand è la dev bhoomi, la “terra degli dei”. Situato nel nord dell’India, l’Uttarakhand è attraversato dalla catena montuosa dell’Himalaya. Montagne, laghi e fiumi sacri caratterizzano questo suggestivo territorio, fatto anche di strade tortuose e sentieri ad alta quota che si inerpicano fino a scoprire i luoghi dove sono ambientati i racconti dell’epica hindu. Un viaggio in Uttarakhand è per sua natura un viaggio spirituale. Scopriamo insieme quali sono le mete da non perdere se avete solo una settimana di tempo per toccare l’anima di questo stato dell’India del nord.

Sculture del Gange, di Shiva e del saggio sulla riva del fiume a Rishikesh, Uttarakhand
Sculture del Gange, di Shiva e del saggio sulla riva del fiume a Rishikesh, Uttarakhand ©diy13/Shutterstock
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Dal punto di vista amministrativo, l’Uttarakhand è diviso in due distretti: il Garhwal e il Kumaon. Questa distinzione, però, affonda le sue radici anche nel mito e nella forma del paesaggio. Il Garhwal, nella parte occidentale, è considerato dalla gente del luogo come la parte maschile dell’Uttarakhand. Qui il paesaggio è impervio, plasmato dallo scorrere dei quattro grandi fiumi che sgorgano dai ghiacciai dell’Himalaya – tra cui il fiume Gange – che nei secoli hanno creato creste e canyon dai contorni aspri. La dolcezza delle linee che caratterizzano il paesaggio del Kumaon, invece, unita alla presenza di una cultura intimamente legata al culto della dea madre fanno di quest’area la parte femminile dell’Uttarakhand.

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Haridwar, uno dei luoghi più sacri dell’Uttarakhand

La città di Haridwar si trova sul fiume Gange, vicino al confine con l’Uttar Pradesh. Haridwar è la città dell’Uttarakhand più sacra agli hindu. Migliaia di persone si radunano qui per immergersi nelle acque del sacro fiume. Il Har-ki-Pairi Ghat è il fulcro spirituale della città. Per trazione, questo è il luogo in cui Vishnu fece cadere il nettare celestiale, lasciando dietro di sé la propria impronta (Har-ki-Pairi significa proprio "Orma di Dio"). Ogni sera, centinaia di fedeli si radunano qui per il ganga aarti, la cerimonia di venerazione del fiume. Al calare del sole, le offerte – costituite da candele poste su ceste di foglie riempite di petali di fiori – vengono accese e affidate alla corrente del fiume Gange. Haridwar è particolarmente affollata durante la stagione dello yatra (cioè da ottobre a maggio, con un picco a luglio) per l’arrivo di centinaia di devoti di Shiva. Haridwar è anche una delle città in cui si celebra il Kumbh Mela, il più grande raduno religioso del mondo. Ogni 12 anni, decine di milioni di fedeli hindu raggiungono questa località per immergersi nelle acque sacre e purificarsi.

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Un'offerta sacra sta per essere deposta nel fiume Gange, Uttarakhand
Un’offerta sacra sta per essere deposta nel fiume Gange, Uttarakhand ©Alisdair Jones/Getty Images

Rishikesh, la capitale indiana dello yoga

Rishikesh è diventata un polo d’attrazione mondiale dopo che i Beatles fecero la loro comparsa nell’ashram di Maharishi Mahesh Yogi alla fine degli anni Sessanta. Oggi, questa cittadina a circa un’ora da Haridwar, è conosciuta come la “capitale dello yoga”. Qui ci sono tantissimi ashram in cui fare corsi di yoga (tra cui l’hasya yoga, cioè la terapia della risata), imparare a suonare il sitar o la tabla, praticare la meditazione e sperimentare la cristalloterapia. La maggior parte di queste comunità si trovano lungo il fiume Gange, a circa due chilometri a nord rispetto al caotico centro di Rishikesh. La vista del ponte sospeso Lakshman Jhula e dei maestosi templi alti 13 piani di Swarg Niwas e Shri Trayanbakshwar è qualcosa da non perdere. Questi due templi sembrano castelli fatati e ospitano decine di altari dedicati alle divinità hindu. Il momento più suggestivo per visitare Swarg Niwas e Shri Trayanbakshwar è durante il tramonto. Al mattino e alla sera, invece, si può udire il suono delle campane e i canti dei fedeli.

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Passeggiando lungo la riva orientale del Gange per circa due chilometri in direzione sud, si arriva alla comunità spirituale di Swarg Ashram. Qui si trovano templi, ashram, un affollato bazar, un gran numero di sadhu e i ghat per le abluzioni dove all’alba e al tramonto si tengono i rituali religiosi. Durante la prima settimana di marzo, swami e maestri di yoga provenienti da tutto il mondo si ritrovano proprio a Rishikesh, presso il Parmarth Niketan Ashram, per l’International Yoga Festival.

Rishikesh, Uttarakhand
Rishikesh, Uttarakhand ©Getty Images/EyeEm

Per gli amanti delle escursioni, Rishikesh offre diverse possibilità, anche in termini di difficoltà. Un itinerario facile è quello che porta a due piccole cascate, situate a circa 3 chilometri dal Lakshman Jhula. Più impegnativa, invece, la passeggiata che porta al Neelkantha Mahadev Temple. Ci vogliono circa tre ore di cammino all’interno della foresta per raggiungerlo, partendo da Swarg Ashram.

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Mussoorie, la regina delle Hill Station

Un viaggio in Uttarakhand non significa solamente immergersi nella spiritualità hindu. Qui, come anche in altre parti dell’India, i fantasmi e i miti del colonialismo inglese sono ancora ben presenti. Fondata nel 1823 dagli inglesi, Mussoorie è una cittadina arroccata su un crinale a 2000 metri d’altitudine, nel Garhwal. Chiese, biblioteche, hotel e palazzi residenziali estivi sono lo specchio di quello che in passato era Mussoorie: una zona dove la fresca aria di montagna permettere di tirare il fiato d’estate. La Christ Church, costruita nel 1836, è considerata la chiesa più antica dell’Himalaya e si trova nei pressi del Mall. Uno dei punti di maggiore interesse è il Gun Hill. Da qui, nelle giornate limpide, si possono ammirare le vette himalayane ammantate dalle nevi perenni.

La funivia per arrivare a Gun Hill, Mussoorie, Uttarakhand
La funivia per arrivare a Gun Hill, Mussoorie, Uttarakhand ©Getty Images/Universal Images Group

Gangotri, dove nasce il fiume Gange

Il Gangotri Temple è uno dei luoghi più sacri dell’India. Si trova in una posizione isolata a circa 3042 metri di altitudine. Il santuario, eretto presso la sorgente del fiume Gange, è dedicato proprio alla fonte di questo fiume sacro. Il tempio è stato fondato dal condottiero gurkha Amar Singh Thapa nel XVIII secolo. Nelle vicinanze si trova una roccia sacra. Le scritture narrano che proprio su questa roccia Shiva con i suoi riccioli arruffati abbia attenuato l’impatto della pioggia che cadeva a dirotto, in modo da salvare la terra dalla sua forza distruttiva.

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La vera sorgente del Gange si trova a Gaumukh, circa 18 chilometri più a monte. Qui, sotto l’imponente parete occidentale del Bhagirathi Parvat, le acque sacre del fiume Gange fluiscono dal Gangotri Glacier. L’accesso al sito è limitato a 150 persone al giorno. Per questo, prima di iniziare l’escursione, è obbligatorio richiedere un permesso.

Un sadhu seduto su una roccia presso Gaumukh, la sorgente del fiume sacro Gange, Uttarakhand
Un sadhu seduto su una roccia presso Gaumukh, la sorgente del fiume sacro Gange, Uttarakhand © Frank Bienewald / LightRocket via Getty Images

Corbett Tiger Reserve, il primo parco nazionale indiano

Cambiamo completamente zona. Ora ci troviamo nel Kumaon. La Corbett Tiger Reserve è stata fondata nel 1936 e comprende oggi 1318 kmq di foreste. È il più antico dei parchi nazionali indiani. Il nome è un omaggio al leggendario cacciatore di tigri Jim Corbett, diventato poi una delle voci più forti del movimento ambientalista a sostegno di questi grandi felini. Oggi riuscire a vederne una non è facile. I circa 230 esemplari di tigri che vivono qui non sono monitorati e non c’è nessun tour organizzato o safari che li attira con esche. Oltre alle tigri, questo parco situato sulle pendici pedemontane dell’Himalaya è casa anche di molti altri animali, tra cui elefanti selvatici, orsi labiati, leopardi, entelli, gaviali, varani, sciacalli, macachi rhesus, pavoni, colonie di lontre e numerose specie di cervi. Inoltre, da metà dicembre a fine di marzo, le acque del Ramganga Reservoir attirano oltre 600 specie di uccelli migratori.

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Una tigre (Panthera tigris) entra in acqua, Uttarakhand
Una tigre (Panthera tigris) entra in acqua, Uttarakhand ©Utopia_88/Getty Images

La Corbett Tiger Reserve è divisa in sei zone. La migliore per avvistare la fauna selvatica è Dhikala, nel cuore della riserva. Quest’area è accessibile solo dal 15 novembre al 15 giugno. Inoltre, l’accesso è riservato solamente alle persone che pernottano qui o ai partecipanti di un tour organizzato.

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