Una settimana in Normandia tra falesie, abbazie e sapori

Redazione Lonely Planet
7 minuti di lettura

Falesie bianchissime stagliate contro l'oceano, verdi ondulazioni di pascoli, abbazie sospese sul mare, vivaci cittadine d'arte e cultura, sapori di mare e di terra, tipiche case a graticcio e panorami bucolici: quando si pensa alla Normandia, in Francia, è un idillio di sensi quello che viene in mente. Comoda da raggiungere da Parigi, ricchissima di testimonianze artistiche ma ancora autentica e verace, la Normandia è la regione perfetta da scoprire lentamente, a piedi o in bicicletta, lasciandosi sorprendere dai suoi contrasti e dal suo fascino: la meta ideale, insomma, per una settimana da sogno, all'insegna della meraviglia inaspettata a misura d'uomo, vicina e seducente. ecco quindi i nostri consigli su come organizzare un viaggio di una settimana in questa regione che ha così tanto da offrire.

monastero normandia
Mont Saint-Michel è uno dei luoghi più iconici della Normandia ©Kanuman/Shutterstock
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Normandia, la terra delle suggestioni

Solo a pronunciare la parola “Normandia”, il pensiero corre subito ad alcuni grandi classici che si sono ormai stratificati nell’inconscio collettivo. Si pensa ai fari, al formaggio e al sidro, alle coste dirupate color dell’alabastro, a lunghe spiagge candide affacciate sull’Atlantico, e in generale a una Francia autentica, genuina, lontana anni luce dalle impostazioni raffinate della capitale Parigi eppure in grado di restituire sensi, sapori e suggestioni di un territorio vibrante, vivace, stratificato di storia e forse anche di contraddizioni. Dopotutto, la Normandia è tutt’ora uno dei porti di accesso alla Francia, il suo affaccio oceanico, il confine verso la storica “rivale” Gran Bretagna: come potrebbe, una terra simile, non offrire al visitatore di oggi un intricato intreccio di esperienze, umane, storiche, naturalistiche, gastronomiche?  

ponte di normandia
Il porto della cittadina normanna di Honfleur ©JeniFoto/Shutterstock

Dove si trova la Normandia?

Ma facciamo un passo indietro. Siamo, dicevamo, nell’area settentrionale della Francia: la Normandia si estende a nord della regione della Bretagna, a cui spesso è abbinata quando si organizza un viaggio di scoperta in quest’angolo d’Europa, non fosse altro che per la vicinanza geografica. A rendere la Normandia particolarmente interessante per un viaggio lento – e senza necessariamente noleggiare l’automobile – è la sua comodità di accesso da Parigi, da cui dista soltanto poche ore di treno e che proprio per questo divenne località turistica e di villeggiatura di gran moda per i parigini già nell’Ottocento.

La Normandia è divisa nelle regioni di Seine-Maritime, Calvados, Eure, Manche, Orne e Suisse Normanne, ciascuna con le sue peculiarità e le sue bellezze.  

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normandia francia
Le bianche scogliere a picco sull’Oceano sono una caratteristica della regione ©Stéphane DERUE/500px

Cosa vedere in Normandia

Le città della Normandia

Un tour della Normandia non può che partire dalle sue città, veri e propri scrigni d’arte e storia. Pensiamo a Rouen, tanto per cominciare con una delle più famose: è il capoluogo della Normandia, un gioiello di stradine e case aggettanti risalenti al Medioevo nonché porto fluviale strategico, per lungo tempo seconda città di Francia per importanza e abitanti e resa immortale nell’immaginario collettivo da Monet, che ne dipinse la cattedrale gotica in tutte le variazioni di luce possibili.

Oggi, Rouen è una cittadina vivace e dal carattere forte e riconoscibile: passeggiate per le sue vie caratteristiche e lungo la Senna, alzate lo sguardo alle meraviglie architettoniche risalenti al Medioevo e concedetevi del tempo per visitare il Musèe del Beaux-Arts, con una delle migliori collezioni d’arte del paese.  

rouen normandia
Case a graticcio nel centro di Rouen ©Catarina Belova/Shutterstock
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Oppure pensiamo aLe Havre, il “porto di grazia” francese a breve distanza dalla foce della Senna fondato nel 1517 da Francesco I e distrutto quasi completamente nel 1944 dai bombardamenti alleati che miravano a questo luogo altamente strategico: la città fu tuttavia ricostruita secondo un ambizioso e visionario piano urbanistico progettato dall’architetto Auguste Perret e inserito nel 2005 tra i Patrimoni dell’Umanità dell’UNESCO proprio in virtù del suo carattere unico. Tra viali ampi e ariosi e lungofiumi convertiti in luoghi di divertimento e aggregazione, oggi Le Havre non è soltanto il secondo porto delle Francia ma anche un vero e proprio hub urbano spumeggiante di creatività e cultura.  

 Se si parla di città normanne che hanno saputo rinascere dalle ceneri del secondo conflitto mondiale, una menzione speciale va fatta per Caen: il capoluogo del Calvados fu infatti devastato al 65% dai bombardamenti del ’44, ma grazie alla dinamica vita universitaria e alla vivace scena artistica e intellettuale sta vivendo oggi una nuova giovinezza... Senza dimenticare il passato, la cui memoria è tenuta viva nel museo commemorativo cittadino.

mont saint michel, normandia
Alba su Mont Saint-Michel ©Rudy Denoyette/500px

Mont Saint-Michel, il sito storico più famoso di Francia

Narra la leggenda che nel 709 d.C. l’arcangelo Michele avesse ordinato al vescovo di Avranches di fondare un luogo di culto sul Mont Trombe, quello che oggi conosciamo in tutto il mondo come Mont Saint-Michel, uno dei siti turistici più visitati in Francia al di fuori di Parigi: leggenda o meno, di certo ha qualcosa di epico scorgere all’alba o al tramonto la sagoma dell’abbazia abbarbicata sul monte a filo d’acqua, come se vi fosse sospesa sopra. Nato come modesto oratorio, divenne abbazia carolingia nel 966, mentre nel XIII venne finanziata la costruzione della Merveille, il complesso gotico su tre livelli al centro dell’abbazia.  

L’isolotto murato di Mont Saint-Michel costituisce il centro naturale dell’omonimo comune e, ai piedi dell’abbazia, accoglie anche diverse case che – curiosamente – non hanno il numero civico ma un nome, così da potersi comunque orientare. A rendere famoso Mont Saint-Michel, oltre alla sua straordinaria posizione e architettura, sono anche le leggende, secondo cui l’isola sia circondata da sabbie mobili e le maree salgano tanto repentinamente da diventare pericolose per chi vi si avventura. Si tratta, appunto, di leggende: nessun pericolo di essere inghiottiti dalla sabbia o travolti dal mare! L’unico pericolo reale, qui, è di essere sedotti dalla meraviglia.  

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Le falesie della Costa d’Alabastro

Si può organizzare un tour normanno senza mettere in conto almeno una tappa nel suo scenario naturalistico più mozzafiato? Ovviamente no. E allora nella vostra settimana in Normandia segnatevi questi nomi, Costa d’Alabastro ed Étretat, perché non possono certamente mancare.

Il nastro bianco delle falesie calcaree della Côte d’Albâtre si estende per oltre 100 km di fronte al Canale della Manica dal celebre sito di Étretat alla discreta Le Tréport, intervallato da una successione di stazioni balneari e porti di pescatori: scolpite dallo scorrere del tempo e delle tempeste, le falesie di un bianco accecante sono n susseguirsi di insenature, forme e scogli che hanno ispirato pittori e scrittori. Il centro più rinomato nella zona delle falesie è appunto Étretat, nato come villaggio di pescatori e sviluppatosi come stazione balneare di pregio, dove si possono ancora vedere le splendide ville e i castelli di ispirazione normanna vicino alla spiaggia.

normandia in camper
Le falesie della Costa d’Alabastro ©Lukasz Janyst/Shutterstock
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I luoghi della memoria: le spiagge dello sbarco in Normandia

I luoghi dello sbarco in Normandia del ’44 non si visitano forse per i loro dati esclusivamente estetici, ma per un omaggio alla memoria della dolorosa storia recente che ne bagnò di sangue le coste in nome della libertà. La zona di Calvados, con le sue magnifiche e lunghe spiagge sabbiose, è frequentata soprattutto per questo motivo.

Uno degli episodi più sanguinosi della battaglia di Normandia ebbe luogo la mattina del 6 settembre ’44 nella lunga spiaggia dinnanzi ai comuni di Saint-Laurent-Sur-Mer, Colleville-Sur-Mer e Viervill-Sur-Mer: vi morirono o vi furono feriti oltre 30mila soldati americani, al punto che la spiaggia, Omaha Beach, venne in seguito ribattezzata “Bloody Omaha”. Oggi Colleville-Sur-Mer ospita il celebre cimitero americano, 70 ettari di terreno concesso per sempre agli Stati Uniti d’America con 9387 lapidi bianche, dal grande impatto emotivo.

Altri luoghi connessi allo sbarco in Normandia sono la Côte de Nacre e la Côte du Bessin.

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Il cimitero americano a Colleville-Sur-Mer | Hemis/Alamy

Cosa mangiare in Normandia

Non solo coste e mare, sebbene il profumo di salsedine accompagni sempre qualsiasi viaggio in Normandia: la regione è anche caratterizzata da un entroterra verdeggiante e dal cosiddetto bocage, cioè l’insieme di boschi, siepi, paludi, terreni coltivati e animali da pascolo che compone l’immagine bucolica della Normandia, tutta case a graticcio e chaumières, le dimore di campagna.

Come nel Pays D’Auges, considerato da molti la “vera Normandia” in virtù del suo carattere ancora autentico: qui si viene per scoprire i minuscoli villaggi rurali, per passeggiare all’ombra di alberi secolari e soprattutto per assaggiare le tipicità gastronomiche normanne, formaggi e alcolici soprattutto. Qui si producono infatti il calvados, la celebre acquavite locale che ha dato il nome al territorio, ma anche lo squisito sidro AOC “Pays d’Auges” (la capitale del sidro è il villaggio di Cambremer, il cuore della Route du Cidre). 

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camembert normandia
Il camembert è uno dei formaggi tipici della Normandia ©Brasil2/Getty Images

E poi, i formaggi: il celeberrimo Camembert, omonimo del villaggio ove nacque questo gustoso prodotto caseario, ma anche l’Angelot o il Livarot. Un consiglio? Organizzatevi per provare alcune degustazioni: è un ottimo modo non solo per gustare i sapori tipici, ma anche per comprendere meglio il territorio.

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