I castelli più belli della Francia: dai Pirenei alla Normandia

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C'è stato un tempo, molto tempo fa, in cui i reali francesi collezionavano castelli allo stesso modo in cui alcuni collezionano francobolli. La conseguenza di questa smania è che oggi la Francia è cosparsa di circa 40.000 castelli, testimonianza dello sfarzo di varie epoche, del relativo peso storico e dei gusti artistici pomposi tipicamente francesi. Ecco una lista degli otto castelli più belli della Francia secondo Lonely Planet.

Château de Chambord, patrimonio UNESCO, Loira, Francia
Nonostante la maestosità, lo Château de Chambord non è mai diventato la casa per nessuno © Sylvain Sonnet / Getty Images
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Ma non tutti i castelli sono uguali: dai manieri alle imponenti fortezze sui Pirenei, dai castelli romantici in rovina alla squisita serie di palazzi rinascimentali nella Valle della Loira, rimarrete ogni volta a bocca aperta per un motivo diverso: la costruzione, lo scenario circostante o la storia sanguinosa.

Sentitevi protagonisti di una fiaba allo Château de Chambord

Neanche Walt Disney avrebbe potuto immaginare un castello più sensazionale dello Château de Chambor, dichiarato patrimonio dell’umanità dall’UNESCO, nel profondo della Valle della Loira centrale, a un’ora di auto a est di Tours. Immaginate un perfetto palazzo rinascimentale francese costruito sulla scala del Taj Mahal. Di tutti i castelli rinascimentali ridicolmente romantici nella sonnolenta Loira, questo vanta l’atmosfera più fiabesca, con la sua simmetria armoniosa, il tripudio di torrette troneggiate da cappelli da strega, cupole e cupolette, giardini eleganti e un bosco popolato da cervi, mufloni e cinghiali.

È il fiore all’occhiello dei castelli della Loira ed è incredibilmente grande, ma nessuno ha mai vissuto nelle sue sale. François I lo pensò come ritiro di caccia da fine settimana nel 1519, ma il progetto gli sfuggì di mano e andò rapidamente oltre in termini di budget e dimensioni: 426 camere, 282 caminetti e 77 scale. Dopo tre decenni e spese incommensurabili, François decretò che l’alloggio era "troppo pieno di spifferi" e vi trascorse solo 72 giorni durante i suoi 32 anni di regno.

Ci vuole almeno un giorno per visitarlo, tra cucine del XVIII secolo, camere da letto reali e una straordinaria scala a doppia elica, presumibilmente progettata da Leonardo da Vinci per dissuadere la moglie del re a correre dall’amante. L’HistoPad, un iPad fornito ai visitatori, consente di vivere una passeggiata interattiva in giro per il castello, con guida, mappe e caccia al tesoro per i bambini.

Come se le proporzioni del castello non fossero abbastanza maestose, visitatelo al mattino o nel tardo pomeriggio per vederlo ingrandito nel riflesso delle placide acque del Canale di Cosson.

uomo affacciato al belvedere dello Château de Montségur, Francia
Bisogna percorrere una ripida salita per raggiungerlo, ma la vista dal castello di Montségur vale lo sforzo © Martin Silva Cosentino / Getty Images
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Inerpicatevi per raggiungere il formidabile forte di Château de Montségur

Quasi si sentono ancora il rumore degli zoccoli, le grida di battaglia delle crociate e il clangore delle armature, ammirando la fortezza in cima alla rocca circondata dalla valle. Situato negli scenografici Pirenei francesi, nella soleggiata Vallée de l’Ariège nel sud della Francia, lo Château de Montségur è il più occidentale dei castelli catari che punteggiano la Linguadoca.

I catari erano una setta religiosa medievale molto avanti rispetto ai suoi tempi da tanti punti di vita: erano vegani convinti che lottavano per l’uguaglianza, consideravano la dottrina cattolica immorale e credevano nella reincarnazione. Inoltre, sapevano bene come si costruisce un castello, anche se fu qui che subirono la loro più pesante sconfitta nel 1242, quando il castello cadde dopo un assedio di nove mesi. La leggenda narra che il Sacro Graal fu portato fuori dal castello in salvo appena in tempo.

Per raggiungerlo, bisogna percorrere una ripida salita di 20 minuti dal paese di Montségur. Evitate il sole di mezzogiorno e portate con voi molta acqua.

Ammirate i Pirenei dallo Château de Foix

Le montagne si ergono a picco come bastioni naturali sullo sfondo di questo castello a tre torri ad Ariège, nei Pirenei francesi orientali, a metà strada tra Tolosa e il confine spagnolo. Dovrete darvi un pizzico e stropicciarvi gli occhi quando ve lo ritroverete davanti. Tra torrette, torri e merlature, questa bellezza medievale di castello cataro è stata l’ultima roccaforte dei potenti Comtes de Foix. Dal XVI secolo in poi, il suo destino ha preso una piega più oscura ed è stato utilizzato come prigione. Se l’interno spoglio del castello è una sorta di anti-climax, le mura offrono invece una vista mozzafiato sui Pirenei e sulle lussureggianti cime boscose della Vallée de l’Ariège. Trascorrete qualche giorno nella valle per esplorare fiumi, caverne e canyon.

castello e lago di Annecy, Alta Savoia, Francia
La pace circonda il castello alpino di Annecy © Shutterstock / Mira Arnaudova
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Ritorno al Medioevo nello Château d’Annecy

Situata sulla sponda settentrionale di uno scintillante lago turchese, con lo sguardo sognante rivolto verso le sovrastanti Alpi francesi, Annecy regala un’atmosfera estremamente rilassata, che non ti aspetteresti da una città dell’Alta Savoia a solo un’ora di auto dalla stazione sciistica di Chamonix. Qua troverete anche uno château da favola: un castello dalle mura ocra e dalle torrette simili alle pedine degli scacchi che vegli sui tetti e sulla rete di canali dalle acque smeraldo che compongono la Vieille Ville (Città Vecchia). Ottimo esempio di fortezza medievale, il castello ha ospitato i conti di Ginevra durante i secoli XIII e XIV, una caserma militare negli anni ’40, ed è stato classificato come monumento storico negli anni ’50.

Visitate il museo per una dose di cultura sotto forma di arte regionale, sculture medievali, mobili sabaudi, pittura paesaggistica alpina e arte contemporanea. Il panorama è davvero mozzafiato e si estende da Annecy e il suo lago fino alle vette del Parc Naturel Régional du Massif des Bauges.

Lo Château Gaillard e i racconti su Riccardo Cuor di Leone

Se preferite i classici forti avvolti dalla nebbia ai palazzi da favola e le rovine minacciose agli interni sfarzosi, il remoto e apparentemente inespugnabile Château Gaillard in Normandia vi lascerà estasiati. A un’ora a sud di Rouen, questa romantica e impressionante fortezza in rovina domina il pittoresco villaggio di Les Andelys su un’ansa particolarmente panoramica della Senna. Uncinato nella roccia, il castello sembra frutto del genio folle di un re audace e ambizioso e in effetti fu costruito da Riccardo Cuor di Leone nel XII secolo per proteggere l’accesso alla Normandia attraverso la Senna e il confine occidentale del territorio inglese, finché Enrico IV ordinò la sua distruzione nel 1603 (era già caduto una volta nel 1204). Una volta completato, il re lo definì gaillard, che può essere tradotto come "impertinente", "vigoroso" o "spavaldo" (a vostra scelta).

Il magnifico bastione colpisce certamente per il cortile interno, la corte superiore e le segrete, ma sono gli esterni a rimanere indelebili nei ricordi, soprattutto al tramonto, quando il castello si tinge di tonalità dorate e la Senna si snoda sullo sfondo dell’acquarello.

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Interni dello Château de Villandry, Francia
Nell’arredamento dello Château de Villandry si nota l’influenza di molti stili europei e moreschi © Sylvain Sonnet / Getty Images

Perdetevi nella romantica Loira allo Château de Villandry

Seguendo il serpeggiare della Loira a ovest di Tours si arriva a questo splendido château. Si rimane esterrefatti davanti a tanto splendore a contrasto: elementi rinascimentali in armonia, su cui spicca una torre medievale, l’unico lascito della fortezza rasa al suolo nel 1532. Il torrione è un omaggio al luogo in cui Enrico II d’Inghilterra (Enrico Plantageneto) riconobbe la vittoria del re Filippo Augusto di Francia, sancendo la Paix de Colombiers due giorni prima di morire.

A differenza di molti, questo palazzo non fu costruito per i reali ma per Jean Le Breton, che servì Francesco I come ministro delle finanze e ambasciatore in Italia. Noterete la sua passione per l’arte e le terre lontane nel salone all’orientale, con il suo soffitto moresco dorato e la galleria d’arte spagnola e fiamminga.

Le Breton amava i giardini all’italiana del Rinascimento e anche questo si nota eccome. Passeggiate tra prati, fontane, fiori, vitigni e imponenti siepi di bosso. Esplorando, incontrerete il Jardin d’Eau (Giardino dell’acqua), il Labyrinthe di carpini e il Jardin des Simples (l’orto) del XVI secolo, dove cavoli, porri e carote sono disposti per creare nove quadrati geometrici coordinati a colori. Da aprile a ottobre i giardini sono in piena fioritura.

Non ripartite senza aver visto i fiumi Loira e Cher dalla cima del torrione e dai tre belvédères (punti panoramici sulla collina).

Rivivete l’era del Re Sole allo Château de Versailles

Luigi XIV nel XVII secolo, con ricchezze di ogni sorta, la Francia ai propri piedi, un’intera corte a disposizione e un ego spropositato, non poteva che celebrare la potenza della monarchia francese facendo costruire Versailles, una reggia che superasse tutte le altre. Si stenta a crederci: 700 camere, 2153 finestre, 67 scale, 11 km senza interruzioni di dipinti, 5000 oggetti d’arte.

Senza badare a spese, il Roi Soleil arruolò gli artisti più ingegnosi dell’epoca: l’architetto Louis Le Vau, il pittore arredatore Charles Le Brun e il giardiniere paesaggista André Le Nôtre, che insieme a 30.000 operai lavorarono duramente per decorare ogni centimetro del palazzo con foglie d’oro, affreschi, marmo, sculture in legno e scene della mitologia greca e romana, prosciugando rapidamente le casse del paese, e mon Dieu, il risultato è semplicemente magnifico. Non a caso, ogni anno 10 milioni di persone accorrono da Parigi e da tutto il mondo per visitare la verdeggiante cittadina borghese di Versailles e la reggia per eccellenza. Preparatevi a rimanere a bocca aperta davanti ai Grands Appartements du Roi et de la Reine, con sale dedicate a Ercole, Venere, Diana, Marte e Mercurio, e la sontuosa Galerie des Glaces (Sala degli Specchi), una sala da ballo lunga 75 metri con 17 enormi specchi da un lato e, dall’altro, un numero uguale di finestre che si affacciano sui giardini e che da cui entra la luce al tramonto.

Il parco è altrettanto sublime, con terrazze, giochi d’acqua, aiuole, sculture e il Canal Grande, orientato per riflettere il sole che Luigi XIV adorava tanto.

A dire il vero, visitare Versailles può sembrare un’esperienza complicata, ma basta un po’ di organizzazione. Prenotate i biglietti online per saltare la coda, informatevi sugli orari di apertura e sui giorni di maggiore affluenza (è chiuso il lunedì e il martedì, il sabato e la domenica sono i giorni più gettonati), arrivate al mattino presto e scaricate l’app per accedere all’audioguida e alla mappa della tenuta. Per vedere le aree speciali, prenotate in anticipo la visita guidata.

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Innamoratevi del fascino rinascimentale dello Château d’Azay-le-Rideau

Tripudio di romanticismo rinascimentale, lo Château d’Azay-le-Rideau del XVI secolo, poco a sud di Tours, corrisponde probabilmente al vostro immaginario di castello nella Valle della Loira, un’armonica costruzione dalle tonalità pastello con tetti di ardesia spioventi e torrette d’argento che si riflette nelle acque del fossato circostante. Il castello sorge su un’isola nel mezzo del fiume Indre, così meraviglioso che ci si aspetta che da un momento all’altro sbuchi da una porta una principessa Disney.

Il giro del castello deve includere la splendida scala in stile italiano che si conduce alla corte centrale, impreziosita da salamandre ed ermellini, gli emblemi di re Francesco I e della regina Claude. Gli interni, in gran parte del XIX secolo, sono stati scelti dal marchese Charles de Biencourt (che acquistò il castello dopo la rivoluzione) e dai suoi eredi. Ritagliatevi una passeggiata nei giardini all’inglese e nei Jardin des Secrets.

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