Roccia, mare, vento: alla scoperta delle migliori isole d'Irlanda
Con i suoi prati verdi e stillanti di pioggia, il suo iconico cielo cangiante e i suoi paesaggi struggenti, uniti ad un'ospitalità calorosissima e a un patrimonio di tradizioni e leggende che ha plasmato l'immaginario collettivo di simboli e reminiscenze, l'Irlanda è la meta ideale per chi da un viaggio cerca il giusto connubio tra natura e cultura, tra sapori indimenticabili e scenari mozzafiato, e quel pizzico di suggestione atavica che porta quotidianamente a domandarsi: sono sveglio? È un sogno? Sbucherà un folletto da quel biancospino, una fata da quell'intrico di radici muscose?

Denominata non a caso “l’isola di Smeraldo”, l’Irlanda è il paese della musica, delle storie, della malinconia e del verde intenso, e oltre ai suoi paesaggi interni e alle sue coste frastagliate, offre anche un’incredibile quantità di isole più piccole, terre atlantiche solcate dal vento e in balia dell’oceano. Proviamo a raccontarvene alcune, così che possiate organizzare al meglio il vostro viaggio alla scoperta delle isole dell’Irlanda!
Isole Aran, le più famose d’Irlanda
Quando si pensa alle isole dell’Irlanda, il pensiero corre subito alle più famose: le Isole Aran. Site al largo della costa delle contee di Galway e Clare, sono tre sagome rocciose spazzate dal vento, brandelli di terra irlandese sbriciolate nell’oceano. Agli occhi di chi vi capita per la prima volta appaiono come un paesaggio di desolante bellezza dirupato nel mare, pianori aspri e privi di alberi, quadrettati da muretti a secco e con verticali pareti rocciose a strapiombo sui flutti gelidi dell’Atlantico. Eppure, a discapito della loro apparente inospitalità, le tre isole che compongono l’arcipelago delle Aran Islands sono state abitate fin dall’antichità e le antiche fortificazioni qui presenti sono considerate tra i resti archeologici più antichi d’Irlanda: sono state terra di vita grama, di sostentamento strappato al mare con tenacia e caparbietà, di vite faticose abituate a contendersi la quotidianità con elementi naturali ostili.
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Oggi, invece, le Isole Aran sono ambita e apprezzata meta turistica, da esplorare lungo le stradicciole che percorrono l’interno delle isole (muniti di ombrello e impermeabile, ovviamente, perché qui il tempo cambia mille volte nell’arco di un’unica giornata) e da assaporare nelle loro tradizioni. Come la maglieria, tanto per citarne una: gli spessi e intricati maglioni delle Aran – con i loro intrecci diversificati da famiglia a famiglia e utilizzati in passato dai pescatori – sono considerati veri e propri capolavori di artigianato. Oppure la gastronomia, che spazia dai pregiati formaggi di capra locale al pesce, ovviamente.
L’arcipelago delle Aran è composto da tre isole principali: la più grande e frequentata è Inishmore (Inìs Mòr in gaelico), con il celebre forte antico di Dun Aengus; poi ci sono Inishmaan (Inis Meàin), la meno affollata e quella che più delle altre ha mantenuto un suo carattere autentico a dispetto del turismo, e Inisheer (Inis Oìrr), la più piccola delle tre.

Come arrivare alle Isole Aran
Le Isole Aran sono raggiungibili sia via mare che via aria: tutte le isole sono infatti servite da una posta di atterraggio. L’aeroporto di partenza è il Connemara Regional Airport, e la compagnia di riferimento è la Aer Arann Islands. Per quanto riguarda la traversata via mare, i collegamenti con ciascuna isola sono giornalieri (ma possono essere sospesi a causa del maltempo). I traghetti salpano dal Rossaveal Ferry Terminal (Aran Island Ferries) o dal paese di Doolin (ma solo in alta stagione: in questo caso le compagnie sono la Doolin 2 Aran Ferries e la Doolin Ferry Co).
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Isole Skellig, le isole del monastero
Bisogna spostarsi nella contea di Kerry, nell’Irlanda sud-occidentale, per andare alla scoperta di due delle isole più spettacolari e suggestive d’Irlanda: le isole Skellig. Si tratta di due pinnacoli gemelli, battuti dalle onde e caratterizzati da condizioni meteorologiche spesso aspre, separati dalla terraferma da un tratto di mare di circa 12 chilometri.
La più grande delle due isole, nonché patrimonio dell’Umanità UNESCO, è Skellig Michael (o Great Skellig): a segnarne la storia è stato principalmente il suo monastero di St Fionan, fondato dai primi monaci cristiani nel corso del VI secolo e dove la comunità monastica rimase fino al XII-XIII secolo. Ma attenzione: se pensate a un monastero pacioso e idilliaco vi state sbagliando di grosso! Il complesso monastico è arroccato su una sella rocciosa a quasi 200 metri sul livello del mare, e si raggiunge salendo faticosamente gli oltre 600 gradini scavati nella roccia: una salita non sempre agevole, soprattutto quando il tempo non è buono (e capita spesso).

Ma ne vale la pena, non fosse altro che per provare a immaginare cosa significasse abitare in un posto così desolato. Le piccole celle ad alveare, gli orti dei monaci esposti a sud, e soprattutto le imponenti fondamenta costruite sul ripido pendio danno la stima dello sforzo sovrumano compiuto dai monaci, che vennero qui proprio alla ricerca di solitudine e ascesi. Ma la fama di Skellig Micheal è anche più recente: grazie al suo paesaggio irreale, è stata scelta come location del film “Star Wars: il risveglio della forza”. La seconda isola, Little Skellig, è invece sempre stata disabitata ed è un vero e proprio paradiso di osservazione dell’avifauna locale.
Come arrivare alle isole Skellig
Le isole Skellig si raggiungono soltanto via mare, e l’accesso è stagionale (solitamente tra l’estate e l’autunno). Gli imbarcaderi sono a Portmagee, Ballinaskelligs e Cahirciveen.
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Rathlin Island, nell’Irlanda del Nord
Spostiamoci a nord, precisamente nella contea di Antrim, per andare invece alla scoperta dell’aspra e selvaggia Rathlin Island (Reachlainn in gaelico). Situata a 6 chilometri al largo di Ballycastle, ha una forma a L e in bella stagione è popolata di centinaia di foche e migliaia di uccelli che vengono qui a nidificare: un vero e proprio paradiso per gli amanti del birdwatching, così come dei paesaggi atlantici sferzati dal vento.
Magnifico paesaggio costiero, ricca avifauna e suggestiva sperdutezza la rendono la meta ideale per chi da un viaggio cerca natura ed emozioni. Vi sono numerosi sentieri escursionistici (molti adatti anche alle biciclette) che permettono di immergersi passo dopo passo nel bel contesto naturalistico isolano, approfittando anche del fatto che soltanto gli isolani (e non i turisti!) possono utilizzare l’automobile. Rathlin Island si raggiunge con corse giornaliere del traghetto da Ballycastle (la compagnia di riferimento è la Rathlin Island Ferry).

Le isole della contea di Mayo: Achill Island, Clare Island, Inishturk Island
Selvaggia e poco visitata dai percorsi turistici, la contea di Mayo offre paesaggi di bellezza struggente e numerose isole da andare a esplorare, tra cui le più famose sono Achill Island e Clare Island.
Montuosa e variegata, Clare Island è dominata dal profilo roccioso del Mt Knockmore ed è apprezzatissima dagli appassionati di escursionismo e trekking. Sull’isola si trovano anche le rovine della Clare Island Abbey, abbazia cistercense del 1460, e del Granuaile’s Castle, simbolo della regina dei pirati Grace O’Malley. I traghetti della Clare Island Ferries e della O’Malley Ferries partono giornalmente da Roonagh Quay, 8 chilometri a ovest di Louisburgh.
Achill Island è invece considerata uno degli angoli più suggestivi di Irlanda. Collegata alla terraferma da un breve ponte e con ben cinque spiagge insignite della Bandiera Blu, Achill Island ha conservato un’atmosfera remota in barba alla sua facile accessibilità. Tra scogliere a picco sul mare e promontori rocciosi, spiagge riparate e sabbiose e vaste torbiere, l’isola mostra il suo volto più autentico e spettacolare soprattutto in inverno, quando è spazzata dalla furia dell’oceano e del vento: in primavera ed estate, invece, è un’esplosione di fiori e colori.
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Sempre nella contea di Mayo, vale la pena segnalare anche la piccola e raramente frequentata dai turisti Inishturk Island: ha due belle spiagge sul litorale orientale, scogliere imponenti, flora e fauna a profusione e un panorama collinare ottimo per le escursioni a piedi. La si più raggiungere con il traghetto della O’Malley Ferries da Roonagh Quay, e offre diverse guesthouse per alloggiarvi qualche giorno.
Inishbofin, la piccola isola del Connemara dal passato tumultuoso
Al largo di Cleggan, piccolo molo di pescatori sulle coste del Connemara, si trova la minuscola Inishbofin: isola minuta, lunga soli 4 chilometri e larga altrettanti e alta 86 metri sul livello del mare, oggi Inishbofin è la meta ideale per qualche giorno di immersione irlandese all’insegna della tranquillità e dei paesaggi sereni. Ma non è sempre stato così: nel 665 san Colmano la scelse come luogo di esilio volontario e vi fondò un monastero, mentre nel XVI secolo la regina dei pirati irlandesi Grace O’Malley la utilizzò come base di appoggio per le sue scorribande. Nel 1652 l’esercito di Cromwell si impossessò dell’isola e la trasformò in prigione. Insomma, storia tumultuosa per questo piccolo scoglio, che oggi si può raggiungere da Cleggan con corse giornaliere a opera della Island Discovery (meglio sempre prenotare in anticipo e confermare la prenotazione, perché il maltempo potrebbe annullare alcune corse).

Oileán Thoraigh: è Tory Island, nel Donegal, l’isola abitata più remota d’Irlanda
Se cercate l’isola abitata più remota d’Irlanda, dovete volgere invece lo sguardo al Donegal, nell’estremo nord-ovest del paese: terra dirupata a frastagliata, terra di estremi che vanno da spiagge da sogno a tratti di costa in balia del clima atlantico, il Donegal è anche una delle poche contee in Irlanda dove ancora si parla la lingua gaelica.
A 11 chilometri a nord della terraferma, dal mare sbuca Tory Island (Oileán Thóraí), che è scoglio dalla storia ribelle e attualmente famoso soprattutto per la sua scuola d’arte e i suoi artisti. Una fama, quest’ultima, che nacque a partire dagli anni ’50 del secolo scorso, quando l’artista inglese Derrick Hill iniziò a dipingere sull’isola: capitava spesso che gli abitanti si fermassero a osservare i suoi lavori, fino a quando uno di loro non disse che poteva essere in grado anche lui di emulare l’artista. Altri isolani seguirono quello slancio, e ne nacque un vero e proprio stile espressivo naif che ritraeva soprattutto scorci del paesaggio locale.
Insomma, dicevamo, terra di contrasti. Si parla d’arte, ma Tory island è isola per visitatori dotati di un certo gusto per la desolazione struggente. Remota è remota, perché le condizioni del mare per arrivarci sono spesso molto ostiche e questo ne ha rafforzato il senso di isolamento; è un’isola perfetta per il birdwatching, popolata da oltre 100 specie di uccelli marini, e ha soltanto due villaggi degni di questo nome, West Town ed East Town.
Tory Island è raggiungibile con un traghetto passeggeri che parte da Magheroarty, ma le partenze sono condizionate dal meteo e può capitare di restare bloccati sull’isola per più giorni del previsto.
