Nel mondo remoto delle Isole Skellig in Irlanda

Gettati nelle acque dell’Atlantico, 12 km al largo della contea di Kerry, i pinnacoli rocciosi noti come Skellig Islands sono da secoli la meta d’elezione per viaggiatori in cerca di pace e solitudine. Il drammaturgo George Bernard Shaw soprannominò la più grande delle due isole, Skellig Michael, il ‘più fantastico e impossibile scoglio del mondo’. Il profilo frastagliato di Skellig Michael è incoronato dai ruderi quasi irreali di un monastero fondato 1400 anni fa. Quest’isola remota è diventata famosa come tempio degli Jedi di Luke Skywalker in due film della saga Star Wars, richiamando l’interesse del pubblico per la sua sconvolgente bellezza.

Skellig Michael, conosciuta anche come tempio degli Jedi di Luke ©Skywalker Dawid K Photography
Skellig Michael, conosciuta anche come tempio degli Jedi di Luke ©Skywalker Dawid K Photography
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Cosa vedere su Skellig Michael

Skellig Michael è la più grande delle due isole, nonché un sito Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO. In cima a una scalinata sbozzata nella roccia e vecchia di mille anni, sorge un centro monastico risalente al VI secolo. Raggiungibile scalando faticosamente 618 gradini, offre vedute magnifiche, e un senso di pura meraviglia all’idea che dei monaci, spinti da tenacia assoluta, abbiano scelto proprio questo luogo per viverci. Adesso tutelato dall’UNESCO, il monastero è considerato uno dei più inospitali d’Europa, nonché l’ultima fermata dell’antica fila di luoghi di pellegrinaggio detta asse Apollo/San Michele. 

Risoluti a vivere in solitudine e influenzati dalla chiesa copta (fondata da sant’Antonio nei deserti egiziani e libici), i monaci giunsero in questo luogo remoto e ventoso ai confini dell’Europa. Non si sa molto sulla vita del monastero, ma ci sono testimonianze di incursioni vichinghe nell’812 e nell’823. Il sito fu ampliato nel XII secolo, tuttavia i monaci lo abbandonarono poco dopo. Nel 1820 furono costruiti nell’isola due fari e la strada che corre lungo la costa.

L’approdo

Il punto di approdo per i visitatori è un minuscolo molo sulla costa nord-orientale dell’isola, da dove si percorre la strada per il faro, si supera un eliporto e si raggiunge un gruppo di casotti dove hanno sede le guide dell’Office of Public Works (OPW). Prima di essere autorizzati a salire al monastero riceverete alcune istruzioni sulla sicurezza.

I gradini

Tre antiche scale conducono alla cima di Skellig Michael, ma soltanto quella sul lato sud-orientale del complesso è attualmente in uso: 618 gradini tagliati nella ripida parete di roccia, senza corrimano a eccezione di un breve tratto di catena in basso, che salgono al piccolo avvallamento tra le due cime gemelle, chiamato Christ’s Saddle (Sella di Cristo), dove riprenderete fiato prima della rampa finale verso la porta del monastero, situata a 180 m sul livello del mare.

Le scale verso il monastero ©tolobalaguer.com  /Shutterstock
Le scale verso il monastero ©tolobalaguer.com /Shutterstock

Il monastero

Questo edificio del VI secolo è un miracolo di arte muraria, essendo situato su piattaforme costruite lungo il vertiginoso pendio utilizzando nient’altro che muri a secco e terra. All’interno del muro perimetrale si trovano sei celle ad alveare, dove un tempo vivevano i monaci, due oratori a cupola dove pregavano e cantavano, un cimitero e una chiesetta del X secolo. Si possono inoltre vedere l’orto esposto a sud e la cisterna per la raccolta dell’acqua piovana.

L’eremo

Questa piccola struttura nei pressi della cima sud di Skellig Michael, di fronte al monastero, non è aperta al pubblico. Il minuscolo oratorio (appena 2,3 m per 1,2), probabilmente del IX secolo, fu forse utilizzato dai monaci per pregare in solitudine.

Da non perdere:

  • Latrina del monastero Un piccolo capanno ad ‘alveare’ costruito su un dirupo; i monaci potevano rispondere ai richiami della natura su uno sfondo incantevole.
  • Cisterne Un ingegnoso sistema di cisterne permetteva di raccogliere e immagazzinare l’acqua dolce dalle rocce vicine, per ovviare alle difficoltà di rifornimenti.
  • Ortostati Questi muri di lastre di pietra avevano funzione di sostegno, e permisero la costruzione del monastero.
  • Orto Protetto da muretti di pietra, l’orto godeva di un microclima che consentiva la coltivazione di ortaggi.
  • Cella A Spazio comunitario di due piani in pietra, con sommità a cupola e tetto sostenuto da pioli, ancora a prova d’acqua dopo secoli.
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©Dawid K Photography /Shutterstock
©Dawid K Photography /Shutterstock

Le sule di Little Skellig

Il suono delle onde che si infrangono su Little Skellig è quasi soffocato, d’estate, dai richiami di migliaia di sule. I fianchi scoscesi di quest’isola vengono invasi, da maggio a settembre (il periodo della riproduzione), da 35.000 coppie di sule in amore: per quantità, questa è una delle colonie più numerose al mondo. A volte gli uccelli si mettono in fila per cercare un luogo dove nidificare, mentre molti esemplari studiano l’isola in volo, resi riconoscibili dalle punte nere delle ali. Non è permesso attraccare, ma si può partecipare a gite in barca che vi permetteranno di avvistare, dal mare, berte minori, pulcinella di mare, gabbiani tridattili e fulmari, e, mentre la barca circumnaviga il pinnacolo roccioso, foche grigie, delfini, focene o squali elefante. 


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Come raggiungere le Isole Skellig

Le escursioni in barca di solito si effettuano da metà maggio a settembre (le date esatte vengono annunciate ogni anno dall’OPW, che si occupa del sito), meteo permettendo, con partenza da Portmagee, Ballinskelligs e Caherdaniel. Il numero di visitatori giornalieri è limitato, poiché le barche possono trasportare al massimo 12 passeggeri, quindi consigliamo di prenotare in anticipo. L’escursione costa circa €145 per persona. Gli orari di partenza (al mattino) dipendono dal tempo e le maree. L’escursione dura circa 5 ore in totale (2 ore e mezza sull’isola): il minimo per visitare il monastero, osservare gli uccelli e fare un picnic.

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