In Irlanda del Nord, fra laghi, antichi monasteri e città dove si festeggia il sidro
Devenish Island, in gaelico Daimhinis, significa l’isola del bue. La si incontra navigando sul Lough Erne, il grande lago formato dal fiume Erne che attraversa la contea di Fermanagh nell’Irlanda del Nord, fra le più belle e meno conosciute dell’Isola di Smeraldo. Il modo più semplice per raggiungere l’isola è quello di imbarcarsi a Trory Point nei pressi di Enniskillen. In alternativa ci si affida ad un water taxi se si soggiorna fuori città in uno degli hotel sulle rive del lago, come l’elegante Lough Erne Resort, meta apprezzata anche dai golfisti. C’è un piccolo imbarcadero non lontano dall’albergo e il pilota dell’imbarcazione sarà anche la guida sull’isola, famosa per ospitare le rovine di uno dei più antichi complessi monastici dell’Irlanda risalente all’epoca della prima cristianizzazione. Generalmente non c’è molto affollamento e, a volte, potrà capitare di sbarcare in assoluta solitudine. La compagnia è assicurata dalla gran varietà di uccelli e questo spiega perché il lago è anche una delle destinazioni preferite dagli appassionati di birdwatching.

Una magnifica torre rotonda emerge dal verde
L’emblema di Denenish Island è la grande torre rotonda risalente al XII secolo alta circa trenta metri, ma l’origine dell’insediamento monastico risale a molti secoli prima e fa riferimento alla figura di San Molasso o Molaise, padre spirituale di San Colombano, una delle figure di riferimento dell’Irlanda cristiana assieme al patrono dell’isola, San Patrizio. Nell’epoca di maggiore prosperità, il monastero arrivò ad ospitare fino ad oltre mille novizi. Fu un centro di preghiera e di studio ma anche un importante centro commerciale in virtù della sua posizione su una delle vie d’acqua più importanti dell’epoca. L’isola venne attaccata e distrutta dai Vichinghi nell’827 e poi ancora nel 923. Ma nel XII, come attestato dalla torre, era di nuovo fiorente.
Si gira liberamente fra le rovine con qualche pannello informativo che racconta le diverse epoche a cui appartengono i ruderi: la casa di Molaise, la croce celtica, il cimitero, i resti delle diverse chiese fra le quali quella di St. Mary che risente già dello stile gotico arrivato anche in queste isolate terre ad ovest dell’Europa.

Enniskillen, la città al centro della contea di Fermanagh
Il capoluogo della contea è la città di Enniskillen, il cui centro storico si trova a sua volta su un’isola formata dai due rami del fiume, in un punto che separa l’Upper e il Lower Lough Erne, la parte superiore e inferiore del lago. Enniskillen è il punto di riferimento di tutta l’area turistica attorno ai laghi che offre moltissime attività all’aria aperta e sull’acqua, come kayak, stand-up paddle, vela, pesca, escursionismo e passeggiate a cavallo.
Pur essendo una piccola cittadina di provincia, in estate l’atmosfera è resa vivace dai molti ristoranti e pub dove gustare le specialità locali. Nella centrale Church Street si trovano, fianco a fianco, due indirizzi da segnare in agenda. Nel ristorante 28 At the Hollow, lo chef Glen Wheeler prepara interessanti piatti a base di carni e pesci locali, mentre per degustare una buona pinta di birra ci si sposta solo di qualche metro nello storico pub Blakes of the Hollow.
Leggi anche:
L'Irlanda meno conosciuta raccontata dai nostri autori
Si celebrano i 125 anni dalla morte di Oscar Wilde
I musei ospitati nel Castello di Enniskillen, affacciato sul fiume, raccontano la storia locale e le vie del centro storico sorprendono il visitatore con i molti murales. Si può salire in alto fino al Cole’s Monument, un’alta colonna al centro del Forthill Park, con in cima la statua di un generale dell’esercito britannico. Fu questo monumento, osservato a distanza dal suo dormitorio alla Portoria Royal Grammar School, a ispirare al giovane Oscar Wilde, la famosa fiaba Il principe felice. Il futuro scrittore fu infatti ospite del prestigioso collegio di Enniskillen, dove sbocciò il suo amore per la scrittura e la filosofia dell’antica Grecia e dell’antica Roma, dai 10 ai 17 anni, fra il 1864 e il 1871.
Dal 16 al 20 ottobre, i 125 anni dalla morte dello scrittore dublinese verranno celebrati con il festival In our dreams, un fine settimana all’insegna delle fiabe, della fantasia e della “frivolezza per persone serie”. Con l’occasione verranno presentate 10 sculture lungo il fiume Erne dedicate alle piante e agli animali raccontati ne Il principe felice che costituiscono le tappe di una nuova passeggiata tematica attorno alla città. Le nuove creazioni pensate per omaggiare Wilde si aggiungono alle 150 rondini (animale simbolo del racconto) ricoperte di foglia d’oro installate nel 2021 su 80 edifici della città.

Iscriviti alla nostra newsletter! Per te ogni settimana consigli di viaggio, offerte speciali, storie dal mondo e il 30% di sconto sul tuo primo ordine.
Armagh, la contea del sidro
Sulla via del ritorno verso Dublino o Belfast, inevitabili punti di approdo e partenza per questo viaggio nelle aree interne dell’Irlanda del Nord, c’è da scoprire la contea di Armagh. La città è considerata una delle capitali religiose dell’Irlanda ed è legata in particolare al culto di San Patrizio che qui fondò la sua prima chiesa. Le due cattedrali, quella cattolica e quella protestante, si fronteggiano. Entrambe sono dedicate al santo patrono dell’isola e raccontano di una città in passato divisa fra le due comunità. Il tempo dei troubles, gli scontri anche sanguinosi fra cattolici e protestanti, per fortuna è alle spalle e ora Armagh è frequentata soprattutto per le sue attrattive culturali, come l’Armagh County Museum, con interessanti reperti preistorici, e l’Armagh Public Library, la più antica biblioteca pubblica dell’Irlanda del Nord. Fu fondata nel 1771 dall’arcivescovo Richard Robinson e fra i suoi tesori conserva una copia della prima edizione de I viaggi di Gulliver di Jonathan Swift, con note manoscritte dell’autore.
La contea di Armagh è anche famosa per essere considerata il frutteto d’Irlanda. Se in giro per l’isola chiederete dove si produce il miglior sidro, probabilmente in molti vi risponderanno “da Armagh”. La coltivazione delle mele in questa zona d’Irlanda è una tradizione molto antica, rinforzatasi a partire dal Seicento con l’arrivo dei coloni scozzesi e inglesi.
Ogni anno, a inizio settembre, la cosiddetta Orchard County festeggia il suo prodotto più famoso durante l’Armagh Food and Cider Festival (quest’anno dal 4 al 7): degustazioni, tour guidati, incontri, cene a tema per rendere omaggio al sidro locale.