Ritorno alla natura: 8 progetti di rinaturalizzazione da visitare in Europa

4 minuti di lettura

Un tempo tutti avevano la natura a due passi da casa, ma, man mano che il mondo si è industrializzato, gli animali e le piante selvatiche sono state messe all’angolo e molte persone hanno perso il loro legame con il mondo naturale. La buona notizia è che il movimento per la rinaturalizzazione sta cercando di rovesciare questo trend, ripristinando ecosistemi danneggiati o quantomeno dandogli spazio per risanarsi naturalmente. Il movimento è particolarmente forte in Europa, dove specie come bisonti, castori e lupi stanno ritornando nelle regioni da cui erano stati allontanati. Qui di seguito troverete alcuni dei più emozionanti siti di rinaturalizzazione del continente, dove i viaggiatori possono riscoprire lo spirito affascinante della natura.

La rinaturalizzazione nella valle del Côa può migliorare l'habitat per specie come la lince pardina © Ramn Carretero / EyeEm / Getty Images
La rinaturalizzazione nella valle del Côa può migliorare l'habitat per specie come la lince pardina © Ramn Carretero / EyeEm / Getty Images
Pubblicità

1. Valle del Côa, Portogallo

Lo spopolamento rurale ha lasciato gran parte della valle del Côa in Portogallo fertile per la rinaturalizzazione. E da quando il bestiame e l’agricoltura si sono spostati dalle pianure, gli ambientalisti hanno cercato di rintrodurre animali da pascolo locali, come tori e cavalli, per ripristinare l’ecosistema e renderlo più abitabile per specie come la lince pardina. Molti campeggi in stile africano (forniti da European Safari Company) sono stati istituiti per i turisti che vogliono seguire i progressi di questa zona sempre più selvaggia, che è anche sede di antiche pitture rupestri.

2. Il fiume Tay, Scozia

Il ritorno dei castori in Scozia è stato dibattuto tra gli agricoltori che sostengono che queste creature rosicchiatrici di alberi abbiano danneggiato la loro terra. Ma gli scienziati pensano che il loro ritorno sul fiume Tay in Perthshire sia stata una benedizione per la biodiversità e per aiutare a ridurre le esondazioni. Oltre a darsi da fare nelle foreste, i castori hanno portato nuove opportunità per il turismo; i visitatori possono partecipare a safari in canoa per vedere i castori e tour a piedi, che offrono ai turisti la possibilità di avvistare falchi pescatori, scoiattoli comuni e anche cervi nobili.  

Pellicani al tramonto sul delta del Danubio in Romania © Calin Stan / Shutterstock
Pellicani al tramonto sul delta del Danubio in Romania © Calin Stan / Shutterstock
Pubblicità

3. Delta del Danubio, Ucraina/Romania/Moldavia

In quanto più grande palude in Europa, il delta del Danubio è già patrimonio mondiale dell’Unesco, venerato per i suoi volatili. Adesso la regione è stata ulteriormente migliorata da Rewilding Europe, che ha reintrodotto bufali d’acqua e cavalli konik per ripristinare l’equilibrio naturale (le creature pascoleranno e renderanno il terreno fertile). Si spera anche che gli animali selvatici facciano aumentare il numero di turisti nella regione, che si trova al confine tra Ucraina, Romania e Moldavia.

4. Carpazi, Romania

I bisonti sono tornati nei Carpazi in Romania in seguito a un altro programma di reintroduzione di successo di Rewilding Europe. Decine di animali vagano adesso per la regione, creando nuove opportunità per altre specie grazie al loro vorace pascolo. Questa non è, tuttavia, solo una benedizione per la natura; anche gli abitanti del posto traggono beneficio dalle opportunità di turismo legati ai bisonti. Non guardatevi intorno solo per vedere i bisonti, i Carpazi sono anche dimora di lupi, linci e orsi.

Gli usignoli sono tornati a Knepp in seguito all'introduzione del progetto di rinaturalizzazione ©bearacreative / Getty Images
Gli usignoli sono tornati a Knepp in seguito all'introduzione del progetto di rinaturalizzazione ©bearacreative / Getty Images
Pubblicità

Iscriviti alla nostra newsletter! Per te ogni settimana consigli di viaggio, offerte speciali, storie dal mondo e il 30% di sconto sul tuo primo ordine.

5. Knepp, Inghilterra

Knepp era un’azienda agricola con coltivazioni intensive priva di animali selvatici, ma i suoi proprietari hanno deciso di fare qualcosa di radicale: nulla. Hanno semplicemente lasciato che gli animali si rimpossessassero della terra e oggi questa tenuta che sembra una savana nel West Sussex è diventata un focolaio della biodiversità, supportando specie che sono scomparse da molto tempo in altre zone del Regno Unito, tra cui la tortora comune, l’usignolo e il cuculo. È ancora una fattoria attiva (ci sono maiali e mucche che vagano liberi), ma oggigiorno è conosciuta più per i suoi safari della fauna selvatica e per il glamping.

6. Lapponia, Svezia

Soprannominata “L’Alaska europea”, la Lapponia svedese è già abbastanza selvaggia grazie ai suoi ghiacciai luccicanti, agli allevatori di renne Sami e ai lupi selvaggi. Ma diversi progetti di rinaturalizzazione sono in corso per renderla ancora più selvaggia, inclusa una riqualificazione fluviale per rovesciare i danni delle attività antropologiche. L’organizzazione Rewilding Lapland sta anche combattendo per salvare le foreste secolari da miniere e altre minacce. Per aiutare a realizzarlo, l’organizzazione ha collaborato con le comunità Sami per offrire opportunità di safari per osservare la fauna e per eco-camping.

Pubblicità
Cervi sulle montagne Rodopi in Bulgaria © Evgeni Dinev Photography / Getty Images
Cervi sulle montagne Rodopi in Bulgaria © Evgeni Dinev Photography / Getty Images

7. Monti Rodopi, Bulgaria

Uno dei principali progetti di Rewilding Europe sta avendo luogo sui monti Rodopi in Bulgaria, dove cervi comuni e daini sono stati rilasciati per “chiudere il cerchio della vita” – o, in altre parole, fornire cibo agli avvoltoi europei della regione in difficoltà. Steppe e foreste vengono anche riportate al loro antico splendore nelle montagne, dove, oltre a escursioni e osservazione degli animali selvatici, i visitatori possono sciare, meravigliarsi di fronte alle eccentriche formazioni rocciose e esplorare i villaggi tradizionali bulgari. 

Pubblicità

8.Lusazia, Germania

Un tempo cuore nero dell’industria di carbone della Germania dell’est, le miniere di carbone all’aperto in disuso sono state trasformate nella più grande regione dei laghi artificiale in Europa. Molti dei laghi sono a scopro ricreativo, ma alcuni sono stati lasciati alla natura. Non c'è solo acqua: i paesaggi postindustriali della Lusazia includono anche pianure simili a savane, alcune delle quali lasciate completamente alla natura. In un interessante capovolgimento della sorte, potrete sentire i lupi ululare dalle vecchie miniere – un grido di battaglia della natura che si riappropria della terra. La regione potrebbe essere considerata una metafora del passaggio necessario, seppur difficile, dell’umanità da una dipendenza da combustibili fossili a un futuro a zero emissioni.

Pubblicato nel
Condividi questo articolo
Pubblicità