Caccia alle architetture sovietiche in Bulgaria

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La Bulgaria conserva importanti architetture degli anni del socialismo reale. Visitarle vi consentirà di immergervi nella storia del paese, allora andiamo a caccia delle più significative.

architetture sovietiche Bulgaria
Imponenti e scenografiche, le architetture sovietiche in Bulgaria ©Matt Munro/Lonely Planet
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Architettura sovietica: queste due semplici parole suggeriscono foreste di squadrati edifici uguali l’uno all’altro e anonime statue grigie. Dagli anni ‘30 al crollo dell’Unione Sovietica, nel 1991, tutta l’Europa Orientale fu disseminata di imponenti edifici dallo stile severo. La storia della Bulgaria si intreccia a quella sovietica nel periodo 1946-90, e molte testimonianze risalenti a quegli anni rimangono visibili: alcune architetture sono essenziali, altre sembrano uscite da un film di fantascienza. 

Le principali attrazioni della Bulgaria sono i Monti Rodopi, le dorate spiagge del Mar Nero, il millenario Monastero di Rila. Eppure le costruzioni d’epoca sovietica, dall’estetica controversa, possiedono un fascino unico. Molti edifici sono stati costruiti secondo la tipica impronta dell’architettura stalinista, con file e file di mattoni e cemento, mentre il realismo socialista rappresentava i valori del comunismo in grandiose sculture (contadini che afferrano fasci di grano, operaie dall’espressione severa), e murales che raffiguravano i leader di partito. 

L’architettura attinse inoltre allo stile del Brutalismo, movimento architettonico europeo che prediligeva ampi volumi, linee rigide e l’uso del cemento grezzo a vista. L’estetica fu influenzata dalla politica statale di controllo e repressione. Tuttavia le architetture che hanno simboleggiato valori eterni come potere e libertà sono ancora in piedi, mentre quelle che erano pura espressione della politica sono in rovina. Il retaggio sovietico della Bulgaria presenta interessanti contraddizioni. 

Casa del Partito

Costruita da una cooperativa di architetti negli anni ‘50, l’ex sede del Partito Comunista a Sofia ha tutte le caratteristiche tipiche dell’architettura sovietica, come colonne neoclassiche che sostengono una torretta con una guglia svettante. 

L’edificio è scampato alla distruzione dopo il crollo del regime socialista, quando i manifestanti cercarono di darlo alle fiamme. Sulla cima sventola la bandiera bulgara al posto della stella rossa, e l‘interno ospita uffici governativi e una sala concerti. 

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Palazzo nazionale della Cultura, Sofia
 ©Takashi Images/Shutterstock
Palazzo nazionale della Cultura, Sofia
 ©Takashi Images/Shutterstock

Palazzo nazionale della Cultura

Ad appena 1,5 km a sud della Casa del Partito potrete prendere un caffè, vedere un film o andare a teatro all’interno di un’altra reliquia socialista: il fantascientifico NDK (così è chiamato dai bulgari) è il volto amichevole dell’architettura sovietica. Questa struttura esagonale di vetro e acciaio è situata lungo una bella passeggiata pedonale nel cuore della città, e di notte si illumina come una navicella spaziale. 

Circa 10.000 tonnellate di acciaio sono state impiegate nella sua realizzazione, conclusasi nel 1981. Quello fu un ottimo anno per le inaugurazioni, dato che segnava i 1300 anni dalla nascita del Primo Impero Bulgaro (che determinò un notevole progresso politico e culturale per il paese). Il progetto dell’NDK fu opera di Lyudmila Zhivkova, figlia di Todor Zhivkov, l’ultimo leader socialista della Bulgaria. 

Nella Repubblica Popolare di Bulgaria la libertà di espressione non era un concetto scontato, ma questo centro, progettato proprio al crepuscolo di quell’epoca, ospita ora svariate e interessanti performance artistiche.

Monumento di Shipka, Bulgaria ©nikolay100/Getty Images
Monumento di Shipka, Bulgaria ©nikolay100/Getty Images
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Monumento di Shipka

Un tragitto in auto (2 h 30 minuti) da Sofia vi condurrà lungo la catena montuosa della Stara Planina, dove sono disseminate alcune fra le più incredibili strutture architettoniche. Il Monumento alla Libertà è la più visitata: si tratta di una torre di granito alta 32 metri, costruita nel 1934, che incombe sulla cima del Monte Stoletov. 

Di influenza stalinista, il monumento commemora la battaglia del Passo di Shipka, del 1878, durante la quale l’esercito russo e bulgaro sconfisse gli Ottomani riprendendo il controllo del passo. 

Raggiungerlo richiede una bella scarpinata attraverso un bosco: poi, una volta affrontati circa 1000 gradini, vi troverete davanti un leone di pietra che spezza le catene dell’oppressore. Da qui altri gradini conducono al monumento vero e proprio, fiancheggiato da cannoni e sormontato dalla statua in bronzo di un leone ancora più grande del precedente. 

La torre domina un paesaggio
di alberi e aspre cime montuose. Per coglierne appieno l’atmosfera sinistra, arrivateci a piedi dal villaggio di Shipka (13 chilometri). 

Monumento
 di Buzludzha
 ©Matt Munro/Lonely Planet
Monumento
 di Buzludzha
 ©Matt Munro/Lonely Planet

Monumento di Buzludzha

Ammirando il panorama dal Monumento di Shipka avvisterete una struttura ancora più curiosa: quella sorta di UFO in cemento è il Monumento di Buzludzha. Lo si raggiunge con un tragitto in auto (30 min) o con un’escursione in salita (3-4 h). 

Un tempo questo edificio ospitava una sala per le assemblee di partito; fu costruito negli anni ‘70 secondo le tipiche caratteristiche dell’architettura sovietica (una posizione solenne, dimensioni grandiose, statue che simboleggiano il potere con pugni chiusi e torce). 

Dopo un’inaugurazione solenne nel 1981, l’UFO entrò a far parte della vita politica del paese, ma in seguito alla sconfitta del socialismo venne abbandonato. Moquette e poltrone furono saccheggiate, così come i mosaici (il volto del leader Todor Zhivkov è stato completamente smantellato). 

Sul soffitto scintillano ancora una falce e un martello dorati; ma l’aria è polverosa, i graffiti deturpano le pareti e le scalinate malsicure sono disseminate di vetri rotti. 

Dopo due decenni di degrado, pare che il monumento sarà convertito in un museo: secondo un’opinione diffusa sarebbe un peccato, perché l‘aspetto decadente della struttura è parte del suo fascino. 

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Il monumento abbandonato di Buzludzha ©Anita Isalska/Lonely Planet
Il monumento abbandonato di Buzludzha ©Anita Isalska/Lonely Planet

I Difensori di Stara Zagora

Un tempo città a vocazione commerciale, oggi centro di affari e da sempre snodo stradale e ferroviario, Stara Zagora spicca per la sua diversità nella controversa estetica sovietica. Si tratta di una città con molte aree verdi, che dista un’ora d’auto da Buzludzha, ospita rovine romane, parchi con fontane e lo straordinario monumento ai Difensori della Bulgaria. 

Come quello di Shipka, il monumento di Stara Zagora commemora le vittime della guerra russo-turca e fu eretto nel 1977 per il centenario della battaglia. Ma a differenza di Shipka, il conflitto fu catastrofico, e 14.000 bulgari perirono nella caduta della città. 

Un monolite di cemento alto 50 metri sorge accanto a quella che sembra un’enorme tomba. Sette statue che rappresentano soldati bulgari e un ufficiale russo sono incastonate in un’altra struttura di cemento, e osservano da lassù Stara Zagora. 

Shumen: Monumento ai Fondatori dello Stato Bulgaro

Con un tragitto in auto in direzione est da Stara Zagora raggiungerete il Monumento ai Fondatori dello Stato Bulgaro, realizzato nel 1981. 

Questa struttura rappresenta la fine di un’era, sia architettonica sia politica: per questa ragione è la meta perfetta per concludere il vostro itinerario. Nove anni dopo l’inaugurazione del monumento, con la fine della Repubblica Popolare Bulgara questo tipo di architettura cadde in disuso. 

Ispirato ai canoni sovietici e a influenze cubiste, il Monumento ai Fondatori dello Stato Bulgaro ha un che di immortale, con i suoi khan e gli eroi del passato rappresentati come giganti che fuoriescono a fatica dalla pietra, mentre guerrieri cavalcano destrieri simili a robot. I profili squadrati rendono le figure quasi sovrumane, come se fossero macchine al completo servizio dell’inarrestabile progresso bulgaro. 

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