Il fascino romantico di Garda, tra storia e attività outdoor
Dalla Rocca che domina il paese fino alla penisola di Punta San Vigilio, il territorio di Garda si stringe al lago in un abbraccio romantico e profondo: dal cuore del paese si apre una baia che sembra cingere in una stretta appassionata le acque con le quali il paese e i suoi abitanti hanno un legame eterno e indissolubile. Vi basterà camminare tra le case colorate del centro e immergervi nei sentieri che si inerpicano nelle colline che circondano Garda per cogliere la vera essenza di un territorio che offre tante occasioni per praticare attività a stretto contatto con la natura e per trascorrere serate all’insegna della buona cucina e del divertimento.

Garda tra storia e natura
Forse non tutti sanno che in epoca romana il Lago di Garda si chiamava Benaco, da benacus, che significa corno, e che gli era stato dato per via dei numerosi promontori che sporgono dalle sue coste. Il nome Garda è stato adottato per il paese in seguito alla dominazione dei longobardi tra il sesto e l’ottavo secolo: l’origine risale al termine germanico warda, ovvero guardia, che definiva la Rocca, costruita su un roccione panoramico in posizione elevata (e distrutta nel XIII secolo) per controllare tutto il lago. Il nome attuale è cambiato diversi secoli più tardi e compare in una carta del 1800: il fatto che il paese abbia dato il nome all’intero lago testimonia la sua importanza. Pur avendo mantenuto la fisionomia dell’originale borgo di pescatori, Garda è divenuto uno dei principali poli turistici della costa orientale del lago, anche grazie al clima mite che permette di viverlo in tutte le stagioni. Tra le strette vie del borgo, nelle quali si respira un’atmosfera allegra e mondana, ad attirare la vostra attenzione saranno il Palazzo dei Capitani, in stile gotico veneziano, e una delle due porte sopravvissute, la Porta dell’Orologio, così chiamata perché sovrastata dalla torre con l’orologio, la Losa, il palazzo cinquecentesco con l’ampio porticato a volta sovrastato da un loggiato con cinque volte, il Museo Territoriale del Lago di Garda, che custodisce le tradizioni secolari, la Parrocchiale di Santa Maria, che si trova nell’antico borgo ai piedi della Rocca, con un dipinto del Cinquecento e altri di Palma il Giovane e Francesco Paglia, e la Villa degli Albertini con il suo rigoglioso Parco ottocentesco. Ma se vi concederete il tempo per una visita più approfondita, tra le vie che si intersecano scoprirete tanti palazzi e angoli che regalano scorci sublimi che vi accompagneranno fino al lungolago. E sarà proprio il tratto che si affaccia sulle acque con la passeggiata, il porto e tanti bar e ristoranti a farvi innamorare di questo luogo, imprimendo nei vostri sguardi un panorama indimenticabile che va alle pareti severe e verticali della Rocca ai profili soavi di Punta San Vigilio.

Il fascino di Punta San Vigilio
La penisola che si immerge dolcemente nelle acque del lago a nord del paese è un luogo che unisce poesia, storia e natura: Punta San Vigilio è impregnata di fascino e di romanticismo, specie nelle ultime luci del giorno, quando l’acqua del lago è dorata e in lontananza sfuma il profilo della Rocca di Manerba, sulla sponda opposta. Tra ulivi e cipressi, e incastonati in luoghi unici come la Baia delle Sirene, sorgono edifici storici come la cinquecentesca Villa Guarienti, cinta da un giardino fiabesco, la limonaia e la chiesetta romanica che si raggiunge percorrendo la caratteristica strada acciottolata e che si affaccia sull’orlo del lago, nel porticciolo protetto dalle mura e dove oggi si trova la locanda con camere da mille e una notte, il ristorante e il bar.
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Il richiamo del lago
Il fascino dell’acqua è magnetico e difficilmente riuscirete a resistere alla tentazione di fare un tuffo: se la stagione lo consente, alla Spiaggia del Corno, a nord del paese, alla Baia delle Sirene, appena dopo Punta San Vigilio, e alla Spiaggia della Cavalla, ai piedi della Rocca, potrete stendere un asciugamano e fare un bagno. Se invece volete salire a bordo di una barca per vedere Garda da una prospettiva differente, potete scegliere se farlo in compagnia dei pescatori, con degustazione e aperitivi annessi, o se cimentarvi nella vela con il supporto della Lega Navale Italiana di Garda. In entrambi i casi rimarrete incantati dai panorami che si svelano una volta lasciata la costa: verso nord, le montagne incombono sulle acque quasi come un fiordo norvegese, a ovest il Monte Baldo, che con i suoi 2.218 metri di altezza domina tutta l’area circostante, mentre a sud il lago apre panorami ariosi punteggiati da vivaci paesi, colline e ulivi a perdita d’occhio.

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Scoprire Garda all’insegna delle attività outdoor
Se siete appassionati di attività all’aria aperta, il lago non è l’unica risorsa, anzi: le colline che circondano il paese sono solcate da un reticolo di sentieri e stradine che si inerpicano sui pendii e che sono l’ideale per una camminata rigenerante o per una pedalata in sella a una mountain-bike, meglio se elettrica, e che vi porteranno a scoprire angoli meravigliosi di questo territorio. Dalla Valle dei Mulini al Monte Luppia e alla Rocca, gli itinerari sono adatti a tutti i livelli.
E non mancano nemmeno le possibilità di giocare a golf. il distretto del Garda è una delle mete più gettonate tra gli appassionati e nel territorio del comune ci sono due circoli: il Golf Club Ca’ degli Ulivi, con 18 buche da campionato, 9 executive e il campo pratica, e il Golf del Poiano Resort, che con due buche e il campo pratica è l’ideale per i neofiti.

I sapori del lago e non solo
Quasi in tutti i ristoranti potrete deliziare il vostro palato con le specialità del lago: a farla da padrone è il pesce che nei menù cambia a seconda della stagione. Dal pregiato coregone, anche detto lavarello, al luccio, fino alle sardelle, i pescatori riforniscono quotidianamente le cucine che elaborano con grande sapienza questi prodotti. Ma le specialità del lago non sono le uniche che troverete: l’olio di oliva è pregiatissimo, dalle vigne vengono ricavati ottimi vini, senza contare i formaggi, i salumi e dolci come la fogassa, dolce povero cucinato tradizionalmente in tutte le case, e i sanvigilini, inventati da uno chef per accogliere Winston Churchill durante la sua permanenza.