Rafting: 10 posti bellissimi dove farlo

Redazione Lonely Planet
5 minuti di lettura

E se per conoscere un paese il modo migliore fosse quello di scaraventarsi giù su un gommone lungo uno dei suoi fiumi più impetuosi? Una scarica di adrenalina, un paesaggio incontaminato e difficile da raggiungere, emozioni indimenticabili: ecco 10 posti nel mondo dove andare a fare rafting, dalle zattere di bambù in Giamaica ai packraft della Mongolia e al rafting su un fiume sotterraneo in Nuova Zelanda.

Il rafting è un modo perfetto per conoscere alcuni paesi, come il Montenegro ©Sergey Lyashenko/Shutterstock
Il rafting è un modo perfetto per conoscere alcuni paesi, come il Montenegro ©Sergey Lyashenko/Shutterstock
Pubblicità

1. Colombia

Il kayak è poco diffuso in Colombia, mentre il rafting è praticato su molti fiumi. Quasi a metà strada
tra Bogotá e Medellín, il Río Claro scorre in un bellissimo canyon di marmo con rapide di I grado, ideali per rilassarsi ammirando il panorama. A San Agustín, nel sud-ovest del paese, si fa rafting sul fiume più lungo della Colombia, il Río Magdalena, con rapide di II e III grado, ma è a San Gil che bisogna andare per vivere grandi emozioni. Nella capitale degli sport estremi della Colombia si trova di tutto – tra cui parapendio, bungee jumping, speleologia, torrentismo – ma il meglio lo dà il rafting. Il Río Fonce offre una discesa di 10 km con rapide di II e III grado, mentre sul Río Suarez bisogna affrontare impressionanti rapide di V grado – senza dimenticare che è l’intera discesa a essere molto impegnativa, dal punto d’imbarco, a un’ora di macchina da San Gil, fino alla confluenza del Río Suarez e del Río Fonce, dove finiscono le emozioni. 

Il fiume Tara, nel Parco Nazionale di Durmitor, Montenegro ©Vlada Z/Shutterstock
Il fiume Tara, nel Parco Nazionale di Durmitor, Montenegro ©Vlada Z/Shutterstock

2. Montenegro

Il rafting sul Fiume Tara, nel Parco Nazionale di Durmitor, è la più famosa l’attività avventurosa
del Montenegro. La gola del Tara, con pareti alte 1300 metri, è profonda solo 200 metri meno del Grand Canyon. Si pagaia sul fiume, ma la vera attrattiva non sono in questo caso le rapide quanto piuttosto le impressionanti pareti rocciose del canyon. Maggio è il mese più indicato per percorrere la gola, quando lo scioglimento delle nevi aumenta la portata del fiume. L’escursione classica è quella di due giorni, lunga 82 chilometri, ma esistono opzioni che prevedono un giorno in più. 

Pubblicità

3. Etiopia

Ospitando le sorgenti del Nilo Azzurro, l’Etiopia offre un eccellente rafting. Il fiume, navigabile tutto l’anno, ha rapide dal I al V grado che possono essere affrontate nel corso di una gita di mezza giornata
o di un’epica escursione di due settimane. L’Omo, anch’esso frequentato dai rafter, è noto non solo per le acque bianche, ma anche per gli incontri con la fauna selvatica e i gruppi tribali che vivono in zona. 

È certamente un’esperienza diversa da tutte le altre navigare lungo un fiume incontaminato  in Mongolia ©chinaface/Getty Images
È certamente un’esperienza diversa da tutte le altre navigare lungo un fiume incontaminato in Mongolia ©chinaface/Getty Images

4. Mongolia

I packraft – piccoli gommoni leggeri e poco ingombranti facilmente trasportabili in zaini e borse da bici – sono uno dei modi più piacevoli di esplorare la Mongolia senza doversi trascinare dietro una canoa. Dal Kherlen al Tuul e dall’Okhon al Khovd, i fiumi mongoli riservano emozioni a chi abbia un po’ di pratica di rafting. È certamente un’esperienza diversa da tutte le altre navigare lungo un fiume incontaminato sotto cieli blu intenso, con il respiro che si cristallizza nell’aria gelida dell’inverno e l’acqua ghiacciata che scorre sotto il vostro gonfiabile. Vedrete i cammelli pascolare e i rapaci librarsi in volo, e sentirete
gli ululati dei lupi durante la notte. Questi viaggi rimarranno nel vostro cuore per molto tempo. 

Pubblicità

Iscriviti alla nostra newsletter! Per te ogni settimana consigli di viaggio, offerte speciali, storie dal mondo e il 30% di sconto sul tuo primo ordine.

5. Guatemala

Il rafting in Guatemala è di livello mondiale, con escursioni da uno a cinque giorni – oltre a rapide fino al IV grado, a cascate e a canyon, potrete esplorare la giungla e rovine maya, e osservare una ricca avifauna (a Ríos Cahabón, Chiquibul, Coyolate, Los Esclaves, Motagua, Nahualate e Usumacinta). 

Guide e prodotti consigliati:

Libro fotografico

Atlante delle avventure

Pubblicità

6. Turchia

Il Fiume Çoruh è considerato una delle migliori mete dagli appassionati di canoa e rafting. Ancora poco conosciuto dal turismo di massa, attraversa paesaggi rurali, gole profonde, ripide valli scoscese e antiche fortezze in rovina. È un percorso di 440 chilometri, dai Monti Mescit alla costa del Mar Nero in Georgia. È consigliato affrontarlo in maggio e giugno, quando lo scioglimento delle nevi ne aumenta la portata. 

Rafting sotto una cascata sul fiume Pekalen, Indonesia ©Barry Kusuma/Getty Images
Rafting sotto una cascata sul fiume Pekalen, Indonesia ©Barry Kusuma/Getty Images

7. Indonesia

Il rafting è un grande business in Indonesia, mentre il kayak
è diventato molto popolare negli ultimi dieci anni. Bali e la parte occidentale di Giava sono le destinazioni preferite, mentre Sumatra e l’Isola di Sulawesi sono in forte crescita. 

L’Alas, a Sumatra, offre le rapide migliori (III
e IV grado). Il fiume, lungo 300 chilometri, attraversa il Parco Nazionale di Gunung Leuser, dove è possibile osservare gli oranghi – in Indonesia questi primati vivono solo in questo parco e nel Parco Nazionale di Tanjung Puting – rinoceronti di Sumatra, tigri, elefanti e una straordinaria varietà di fauna e flora autoctone. 

A breve distanza da Jakarta, il Fiume Citarik, nella parte occidentale di Giava, presenta un tratto navigabile di oltre 15 chilometri adatto anche ai kayakisti meno esperti. Durante la stagione delle piogge, il fiume aumenta però in modo considerevole la sua portata e le rapide diventano molto più impegnative – in particolare quelle conosciute con il nome di Cibaregbeg. 

Anche a Bali vi sono fiumi con belle rapide, benché le discese più che imprese sportive siano soprattutto un modo per ammirare l’ambiente naturale dell’isola. Un’escursione sul Fiume Ayung, per esempio, permette di entrare in un mondo fatato fatto di foreste pluviali, risaie a terrazze e profondi canyon. 

Pubblicità

8. Giamaica

In Giamaica il rafting non significa acque bianche, bensì tranquilli fiumi su cui scivolare a bordo di zattere di bambù. Provate il Great River e il Martha Brae River, e soprattutto il Rio Grande – reso popolare da Errol Flynn – che vanta 12 km di paesaggi mozzafiato, facili rapide e piscine naturali in cui nuotare. 

9. Argentina

I fiumi che scendono dalle Ande formano splendide rapide. Mendoza è una delle migliori basi per il rafting, con agenzie che propongono discese
su quattro fiumi, tra cui il famoso Atuel e, con difficoltà di IV grado, il Mendoza e il Diamante. Per chi ama pagaiare, la Patagonia offre incantevoli scenari naturali che possono distogliere l’attenzione dalle stesse discese. Le acque lattiginose che scorrono in una magnifica foresta del Río Hua Hum (San Martín de los Andes) e quelle disseminate di massi del Río Corcovado (Esquel) sono magnifiche. 

Le celebri Waitomo Caves, Nuova Zelanda ©Shaun Jeffers/Shutterstock
Le celebri Waitomo Caves, Nuova Zelanda ©Shaun Jeffers/Shutterstock
Pubblicità

10. Nuova Zelanda

Sotto la cittadina di Waitomo, nella regione della King Country nella North Island, si trova un labirinto di grotte collegate da un fiume sotterraneo. Questa è la Nuova Zelanda, dove spesso il territorio offre la possibilità di inventare nuovi sport, come è successo circa 25 anni fa con il rafting in acque nere. L’escursione di cinque ore prevede la discesa nella Ruakuri Cave, il rafting sul fiume sotterraneo, l’osservazione di strane larve luminescenti e un po’ di speleologia e di arrampicata per risalire a rivedere la luce del sole. 

Pubblicato nel
Condividi questo articolo
Pubblicità