Il primo parlamento al mondo è nato... in un parco in Islanda
Siamo abituati a immaginare la sede del Parlamento in un edificio elegante, austero: Palazzo Montecitorio a Roma, Westminster a Londra, il Reichstag in centro a Berlino. Invece, poco prima dell’anno mille, quello che è considerato il primo Parlamento democratico al mondo aveva sede nel bel mezzo della natura selvaggia, in Islanda, in un’area sterminata che oggi fa parte del Parco nazionale di Þingvellir ed è una delle tappe obbligate del Circolo d’oro, itinerario imperdibile per chiunque visiti anche solo per pochi giorni la terra del ghiaccio e del fuoco.
Una tappa imperdibile del Circolo d’oro
Insieme all’assordante cascata Gullfoss e all’iconico Geysir, l’esplosiva sorgente d’acqua calda che ha dato il nome a tutti i geyser del mondo, il Parco nazionale di Þingvellir, che significa “Campi del Parlamento”, è uno dei siti più visitati d’Islanda. Una delle ragioni è certamente la facilità di accesso (siamo a una quarantina di chilometri dalla capitale Reykjavík), ma non solo: primo parco nazionale islandese e patrimonio UNESCO dal 2004, è un luogo straordinariamente ricco di bellezza, fascino e storia. Bellezza, perché è un’ampia vallata con picchi di roccia nera, fiumi e cascate – così ampia che ospita anche il lago Þingvallavatn, 84 chilometri quadrati, il più grande d’Islanda. Fascino, perché in quest’area si incontrano la placca tettonica Nordamericana e quella Europea, un confine scenograficamente rivelato dalla profonda spaccatura nella roccia (chiamata Almannagjá) che corre lungo la valle e dentro la quale si può camminare. Storia, infine, perché proprio qui nel 930 d.C. è stato fondato l’Alþingi o Althing, il primo parlamento democratico d’Islanda e del mondo.
Come è nato l’Alþingi
Per quanto distanti dal nostro immaginario dei popoli nordici delle origini, le prime persone a stabilirsi in Islanda furono dei monaci irlandesi desiderosi di mettere alla prova la propria fede lontani dalla società. Solo in seguito arrivarono i colonizzatori più noti, i vichinghi. Mentre in Scandinavia imperversavano le lotte politiche, tra l’850 e il 930 molte comunità lasciarono Norvegia e Svezia e migrarono in cerca di una terra in cui vivere liberamente. Si stabilirono così in Islanda, organizzandosi in piccole assemblee gestite da capi locali. Dopo qualche decennio, però, apparve chiaro che un’autorità centrale era necessaria: si cercò dunque un luogo idoneo – una pianura ampia servita da strade e con abbondanti risorse naturali: l’area del Þingvellir, appunto - e venne fondato l’Alþingi, embrionale Parlamento democratico in cui venivano prese collettivamente tutte le decisioni riguardanti la popolazione. Così è stato, seppur in modo discontinuo, fino al 1843, quando si scelse di spostare la sede a Reykjavík.
Cosa vedere nel Parco nazionale di Þingvellir
Visitare il Parco nazionale di Þingvellir significa vedere con i propri occhi una parte significativa della storia islandese e scorgere ancora oggi tanti indizi sul funzionamento di quell’antico Parlamento. Avvicinandosi alle sponde del fiume Öxará, ad esempio, si notano le rovine di vari accampamenti provvisori. L’assemblea si riuniva una volta all’anno e i partecipanti avevano necessità di sostare a lungo in questo luogo, dove tra l’altro era anche possibile acquistare cibo, bevande e utensili. Più che un momento esclusivamente politico, la riunione annuale del Parlamento era un evento sociale che richiamava anche mercanti e artisti. Qui si prendevano tutte le decisioni cruciali per gli islandesi (ad esempio, quale religione adottare a livello nazionale), si combinavano accordi e matrimoni e soprattutto si approvavano le leggi: lungo la faglia che segna l’incontro tra le due placche tettoniche c’è il Lögberg, il “monte della legge”, letteralmente, dal quale l’oratore designato annunciava le novità legislative e talvolta le condanne a morte.
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Nell’Alþingi le leggi venivano anche fatte rispettare. Non bisogna farsi ingannare dall’aspetto ameno del Drekkingarhylur, graziosa pozza d’acqua che si incontra lungo il percorso pedonale per i visitatori: qui sono state annegate alcune donne colpevoli di adulterio, incesto, infanticidio e altri crimini. Più avanti c’è l’Höggstokkseyri, il ceppo delle esecuzioni, e anche il Brennugjá, letteralmente “baratro ardente”, un piccolo canyon in cui nel XVII secolo alcuni uomini accusati di stregoneria sono stati condannati al rogo.
Nel XIII secolo l’Islanda venne annessa alla Norvegia e l’Alþingi fu privato del potere legislativo: rimase in funzione come autorità di giustizia fino alla fine del XVIII secolo, infine il Parlamento fu trasferito nella capitale. Nel Parco nazionale di Þingvellir ci sono tracce anche di questo passato più recente. Qui sorge ad esempio una delle prime chiese d’Islanda e nel piccolo cimitero annesso ci sono le tombe dei poeti Jónas Hallgrímsson ed Einar Benediktsson, precoci sostenitori dell’indipendenza del Paese, ottenuta definitivamente solo nel 1944. Poco distante c’è una graziosa fattoria bianca dal tetto spiovente, edificata nel 1930 in occasione dei mille anni dalla fondazione dell’Alþingi: è la residenza estiva del Primo Ministro.