8 viaggi straordinari che vi faranno apprezzare l'inverno
Non appena cade la prima neve e le luci del Nord iniziano a danzare nel buio dei cieli invernali, il richiamo delle Alpi e dell’Artico si fa irresistibile. Indossate abiti caldi e preparatevi a vivere grandi emozioni: potrete scegliere tra la magia dell’aurora boreale vista da un fiume ghiacciato in Svezia, una discesa senza freni su un velogemel in Svizzera, un’avventura in motoslitta nel bianco sconfinato delle Svalbard o un incontro con i sámi, i pastori di renne della Lapponia finlandese. Ecco dunque otto eccellenti idee per un viaggio invernale, ciascuna con un’avventura al centro dell’esperienza.
1. Gli orsi polari a Churchill, Canada
Quando la prima neve si posa sulle grandi distese rocciose della Baia di Hudson, nella provincia canadese del Manitoba, la stagione degli avvistamenti degli orsi polari raggiunge l’apice. Da metà ottobre a metà novembre gli orsi si radunano su queste gelide coste, spesso illuminate dai bagliori dell’aurora boreale, in attesa che il mare si trasformi in ghiaccio e consenta loro di andare a caccia di foche. Circa mille esemplari popolano questa zona, motivo per cui Churchill è considerata la “capitale mondiale degli orsi polari”.
Vedere un orso emergere dal silenzio assordante è qualcosa di indimenticabile. I maschi adulti sono enormi: sono alti fino a tre metri quando si ergono ritti sulle zampe posteriori e possono sfiorare i sette quintali di peso, l’equivalente di una piccola automobile. A Churchill abbondano gli operatori turistici che organizzano tour per avvistare gli orsi, molti dei quali utilizzano veicoli riscaldati con piattaforme di osservazione. Ma per un’esperienza davvero ravvicinata e autentica dovreste scegliere un tour a piedi. Churchill Wild offre safari fotografici settimanali con base al Nanuk Polar Bear Lodge. Camminare lungo la costa all’alba, al tramonto o alla luce dell’aurora boreale dona un tocco di magia in più agli avvistamenti.
Suggerimento per la pianificazione: munitevi di binocolo binocolo e guadratevi intorno con attenzione: oltre agli orsi potreste avvistare lupi, alci, volpi artiche e lepri.
2. L’aurora boreale in Islanda
Con l’autunno che porta con sé notti lunghe e buie, il più straordinario spettacolo di luci che si possa ammirare sul pianeta si profila nelle terre selvagge e innevate dell’Artico. Tratterrete istintivamente il respiro quando, all’improvviso, vedrete il cielo cambiare colore e, in un tripudio di verde, rosa e viola, lampeggiare sopra di voi come seguendo i capricci di un mago. È un momento indimenticabile, un’occasione imperdibile per gli appassionati di fotografia.
Nell’emisfero nord questo fenomeno si manifesta in diversi posti, ma l’Islanda è uno dei più gettonati dai viaggiatori: a circa 65° di latitudine, si trova proprio in corrispondenza dell’ellisse dell’aurora. Quando l’attività solare è intensa e il cielo è sereno, la comparsa dell’aurora è di fatto garantita. E la stagione dura a lungo: da settembre ad aprile.
In generale, più ci si allontana dalle città, maggiori sono le probabilità di assistere allo spettacolo. Avventuratevi nelle terre remote di questa splendida isola, costellata di vulcani frastagliati e ghiacciai. Akureyri, nell’Islanda settentrionale, è un’ottima base, soprattutto perché lì avrete modo di ammirare l’aurora dalle piscine termali che si affacciano sul fiordo della Forest Lagoon.
Una deviazione: per un’esperienza ancora più sensazionale, dirigetevi a sud-est verso la laguna glaciale di Jökulsárlón, ai confini del Parco Nazionale di Vatnajökull, dove le luci scintillanti si riflettono sul ghiaccio. Potrete arrivarci per conto vostro o unirvi a un tour guidato.
3. In kayak nell’inverno norvegese
In un paese montuoso, caratterizzato da fiordi frastagliati, cascate impetuose e ghiacciai, le bellezze naturali assumono proporzioni quasi titaniche: la Norvegia artica è dunque una meta epica per un viaggio invernale. I norvegesi si dedicano alla friluftsliv (vita all’aria aperta) con il massimo zelo, a prescindere dalle condizioni atmosferiche, e sono profondamente legati alla natura selvaggia. Ci sono mille modi per vivere questa dimensione, ma nessuno è emozionante quanto indossare una tuta termica e partire per un’escursione in kayak di più giorni sull’isola di Rebbenesøya, due ore di auto a nord di Tromsø, lungo la costa (per il trasferimento ci si può organizzare sul posto).
Kayak in inverno? Assolutamente sì. Presso l’Elements Arctic Camp, una struttura ecosostenibile, un team di professionisti vi guiderà su acque cristalline, con vette bianche di neve sullo sfondo e temperature ben al di sotto dello zero. La luce dai toni pastello è incantevole e il ritmo del kayak che scivola sull’acqua è quasi ipnotico, scandito di tanto in tanto da un’aquila dalla coda bianca, una lontra o una foca. Quando cala la notte, e l’aurora boreale fa la propria apparizione, potrete rilassarvi accanto alla stufa a legna di una yurta.
Suggerimento per la pianificazione: se non ne aveste abbastanza di avventura, combinate il kayak con uscite con le ciaspole e sci di fondo. Le strutture in cui alloggerete vi forniranno l’attrezzatura necessaria.
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4. Alla scoperta della cultura sámi in Finlandia
Quando si pensa alla Lapponia finlandese, non può che venire in mente Babbo Natale: la sua residenza ufficiale si trova a Rovaniemi, con tanto di renne, grotte scintillanti, elfi che impacchettano regali e molto altro. Ma queste terre artiche, surreali e bellissime, hanno naturalmente molto altro da offrire. La Lapponia incanta con i maestosi silenzi e le sconfinate distese bianche di colline ghiacciate e di taiga ricoperte di neve. Il tocco finale sono le spettacolari comparse dell’aurora boreale, che i finlandesi chiamano revontulet, ovvero "fuochi di volpe", poiché secondo la leggenda le luci sarebbero state create da una volpe artica che, correndo sulla neve, sprigionava scintille verso il cielo.
La Lapponia è la terra dei sámi, un popolo che pratica l’allevamento delle renne. Il retaggio sámi è più forte nel loro capoluogo sul lago, Inari, dove è possibile visitare il Parlamento sámi e il Museo Siida: in questa struttura all’avanguardia vi immergerete nelle tradizioni di questa comunità che vive da sempre a stretto contatto con la natura; in alternativa, raggiungete in motoslitta l’allevamento di renne di Petri Mattus e prendete confidenza con questi animali in uno scenario da cartolina.
Suggerimento per la pianificazione: programmate il viaggio verso la fine di marzo per assistere al gran finale della stagione delle corse delle renne, che coincide con la King’s Cup.
5. In motoslitta alle Svalbard
A 78° di latitudine nord, l’isola di Spitsbergen, nell’arcipelago delle Svalbard, è un po’ l’archetipo dell’Artico ed è l’ultimo insediamento di una certa consistenza prima del Polo Nord. A Spitsbergen la natura remota, di una bellezza feroce, svela se stessa tra rocce e ghiaccio, montagne imponenti e tundra; qui vive una numerosa colonia di orsi polari (gli abitanti del luogo girano armati per ogni evenienza). Gli inverni sono molto rigidi, con temperature che crollano regolarmente sotto i -20 gradi e frequenti tempeste di neve. Durante la lunghissima notte polare (da metà novembre a metà gennaio), il sole non sale mai sopra l’orizzonte e la luce pastello nei toni del rosa, del viola e del blu crea un’atmosfera da sogno.
Il capoluogo, Longyearbyen, è una cittadina di grande fascino, ma per vivere davvero intensamente le Svalbard dovreste affrontare un’escursione di più giorni in motoslitta. Una volta presa confidenza con il mezzo, vi troverete a sfrecciare sopra distese di ghiaccio, passando accanto a laghi dalle acque color zaffiro e alle vecchie capanne dei trapper, per concludere la giornata in un comodo cabin, con l’aurora boreale a danzare nel cielo. Gli orsi polari normalmente non si avvicinano; potreste invece imbattervi in renne delle Svalbard, volpi artiche e trichechi. Basecamp Explorer è un operatore affidabile per questo genere di attività.
6. In Groenlandia con gli husky
Il frenetico ululare degli husky, smaniosi di correre, e il mulinare delle loro zampe nell’aria gelida dell’inverno sono davvero qualcosa di unico. Per quanto l’esperienza del mushing si possa provare in molte zone dell’Artico, in Groenlandia ha radici profondissime: vi viene praticato da oltre 4000 anni. Circa l’80% della gigantesca isola è coperto da ghiaccio, e storicamente i cani da slitta sono stati decisivi per la sopravvivenza del popolo inuit – solo grazie ai cani era possibile cacciare e pescare sui fiordi ghiacciati.
Una volta partiti, affrontando curve e rilievi e prendendo velocità, sullo sfondo impagabile delle distese di neve e dei laghi ghiacciati, proverete una sensazione di totale libertà, quasi assimilabile al volo. Di notte, poi, può accadere che si aggiunga la meraviglia dell’aurora boreale.
A 69° di latitudine nord, Ilulissat, nella glaciale baia di Disko, è una base spettacolare per lanciarsi in questa avventura. Scegliete un operatore affidabile, come World of Greenland, con una gamma vastissima di opzioni, dalle sessioni introduttive di un’ora e mezza ai giri molto impegnativi di due giorni tra le montagne selvagge, con pernottamento in un cabin tra i ghiacci.
Suggerimento per la pianificazione: la stagione migliore per il mushing va da febbraio ad aprile, quando le condizioni della neve sono perfette.
7. Un bagno di ghiaccio in Svezia
Se il freddo è tale da far battere i denti anche con attrezzatura e abbigliamento di prim’ordine, immergervi nel gelido Arctic Bath di Harads, in Svezia, alzerà ancora un po’ l’asticella del gelo. Adagiato sul fiume Lule, che ghiaccia in inverno, questo spa hotel è progettato per ricordare una tana di castoro, con abbondante uso di legno, elemento evocativo del passato del fiume, un tempo utilizzato per il trasporto del legname. Il cuore del complesso è la piscina rotonda all’aperto, alimentata dalle acque freddissime del fiume: si dice che possa migliorare l’umore, stimolare la circolazione e rafforzare il sistema immunitario dei coraggiosi bagnanti. Un consiglio: dopo il bagno, riscaldatevi con una sauna secca e un massaggio all’olio di pino. Passate la notte in un cabin sul fiume ghiacciato e potreste avere la fortuna di vedere l’aurora boreale dal vostro pontile privato.
Non siete ancora sazi di avventura? Dirigetevi verso est, a Filipsborg: nellla Arctic Mansion di Kalix potrete concludere con un magico bagno nel ghiaccio una giornata trascorsa a fare mushing, escursioni con le ciaspole e uscite in motoslitta. Indossando una muta in neoprene galleggerete sulle acque gelide e, magari, vedrete l’aurora boreale danzare sopra di voi.
Una deviazione: per un’esperienza sulla neve ancora più particolare, spingetevi ulteriormente verso nord fino all’Icehotel, in stile Cronache di Narnia, ricostruito ogni anno con enormi blocchi di ghiaccio prelevati dal fiume Torne.
8. In velogemel sulla Jungfrau in Svizzera
Sci? Snowboard? Certamente. In Svizzera, però, si pratica anche il velogemel, una bizzarra combinazione vintage tra una bicicletta, una slitta e un paio di sci, usata per scendere dai pendii della Jungfrau, una delle montagne più straordinarie delle Alpi Bernesi. Non ci sono freni, pedali né il cambio, e qualche sbandata è inevitabile, ma non preoccupatevi: con un po’ di esercizio e di coraggio imparerete in fretta a scivolare giù per le ripide piste, con le mitiche vette dell’Eiger e del Mönch che svettano all’orizzonte. Si prende velocità in un baleno e il solo modo di rallentare è servirsi dei talloni per fare attrito sulla superficie ghiacciata.
Grindelwald è il luogo di nascita del velogemel, progettato nel 1911 da Christian Bühlmann, figlio del proprietario di una segheria. Reso disabile dalla poliomielite, inventò questo strumento ingegnoso che ben presto moltissime persone, dai postini ai medici, adottarono per spostarsi sulla neve. Oggi il velogemel sta vivendo una sorta di rinascita come alternativa ecologica agli sport invernali convenzionali.