Il lago di Scutari, la bellezza tra Albania e Montenegro
Il Lago di Scutari (o di Skadar) è il più grande lago dei Balcani, è un mare quieto dentro il quale tuffano le loro pendici le Alpi Albanesi a nord-est e il Monte Tarabosh a sud. Secondo la leggenda, fu creato dalle lacrime di un folletto; se di primo acchito ciò potrà sembrarvi fantasioso, dopo aver ammirato la magia di questo luogo anche voi potreste ritrovarvi a credere alle favole. Ecco cosa vedere, che facciate un viaggio in Albania, in Montenegro o in giro per i Balcani.

Il versante albanese
Il lago, manifestazione più evidente della natura alluvionale della Piana di Scutari, è alimentato dalle acque del fiume Morača in Montenegro e ha come emissario principale il fiume Buna. La sponda settentrionale dello specchio d’acqua è divisa fra Albania e Montenegro, mentre quella meridionale è in gran parte montenegrina.
Nella parte albanese troverete due villaggi che fanno parte della città di Scutari dal punto di vista amministrativo; sono piccoli borghi di pescatori, la cui economia, oltre che sulla pesca, si basa sull’ospitalità. Ampia è l’offerta di ristoranti, piccoli e grandi, di lusso o informali (vedrete arrivare comitive di auto piene di scutarini, pronti a fare scorpacciate di pesce); inoltre, ci sono diverse soluzioni di pernottamento. Il Lago di Scutari è di una bellezza emozionante a tutte le ore del giorno, ma soprattutto la sera, quando il tramonto illumina le alte cime delle Alpi Albanesi, che si riflettono sull’acqua creando un quadro ipnotico.

Che cosa vedere
Shirokë e Zogaj
I due borghi albanesi sulla sponda meridionale sono mete di belle passeggiate a piedi o in bicicletta. Shirokë (a 5 km dal centro di Scutari), vi ammalierà per la sua quiete paesana, le barche di pescatori tirate in secco, le numerose cale dove bagnarsi e l’imponente presenza del Monte Tarabosh alle spalle dell’abitato. A Shirokë si trovano una chiesa cattolica, una moschea e una villa che fu residenza di re Zog d’Albania.
Percorsi altri 6 km lungo la strada che costeggia il lago, si raggiunge il piccolo paese di Zogaj, ultimo centro albanese prima del Montenegro (ma non è possibile valicare la frontiera e la strada si interrompe qui). A nessuno era consentito arrivare a Zogaj durante il regime, per la sua posizione di centro di frontiera, e gli abitanti vivevano in una condizione di totale solitudine. Il paesino è caratteristico, con le sue antiche case in pietra e i pozzi per l’acqua. Passeggiando nei vicoli di ciottoli, tra piante di gelso, lo sguardo abbraccia in un sol colpo un gran numero di ambienti e panorami differenti. Oltre che di pesca, la gente del posto vive di artigianato, dedicandosi per lo più alla produzione di tappeti e borse, intessuti su antichi telai orizzontali e decorati con motivi tradizionali.
Monte Tarabosh
È alto appena 600 m, ma è molto più di un semplice monte. Innanzitutto, dalle pendici alla cima l’ecosistema cambia come potrebbe fare in centinaia di chilometri. Mentre a bassa quota i gabbiani si appollaiano sugli ulivi della costa, più in alto le distese di salvia che ricoprono gran parte della montagna sono il pascolo per greggi di pecore e capre. Superata la quota della salvia, la cui raccolta e vendita è fonte di guadagno per le più povere famiglie della zona, in cima il monte è totalmente spoglio e brullo. I trekking quassù sono particolarmente emozionanti, anche perché permettono una visuale a 360° dell’area, che abbraccia le Alpi, il lago e Scutari, fino all’Adriatico. Per salire in quota, seguite Rruga Kazenës fino alle antenne di trasmissione in cima al rilievo (meglio se lo fate con un 4x4, ancora meglio se leggero), poi proseguite a piedi.
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Kayak
Quando non soffia il vento, è molto rilassante pagaiare sulla superficie piatta del Lago di Scutari: sembra di galleggiare in una gigantesca palla di vetro che contiene il paesaggio. Eluin Sporting dispone di una vasta flotta e organizza anche escursioni guidate; se non riuscite a contattarli telefonicamente, provate a rivolgervi al Ristorante Lembus.
Spiagge
Sulle sponde del lago i tratti di spiaggia libera sono molti, e c’è chi li preferisce al mare, che è peraltro molto vicino. Se programmate una gita in giornata, oltre a un pasto di pesce lacustre non potete farvi sfuggire l’occasione di un bagno nel più grande lago dei Balcani.

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Il versante montenegrino
Sul versante montenegrino, una superficie di 400 kmq è tutelata dallo status di parco nazionale dal 1983 e oggi il lago è famoso per essere uno dei più importanti habitat europei per i volatili. Si tratta di una zona di grande bellezza, con montagne scoscese, isole occupate da monasteri, acque limpide e distese di ninfee. I principali (e piccoli) centri abitati sono Virpazar e Vranjina, ma disponendo di un mezzo di trasporto autonomo è possibile esplorare anche i villaggi sparsi lungo la costa, nei quali il tempo sembra essersi fermato.

Cosa vedere
Rijeka Crnojevića
Dalla stretta punta nord-occidentale del Lago di Skadar si dirama il Rijeka Crnojevića (he serpeggia fino al grazioso villaggio omonimo, un luogo remoto e incantevole. Ai tempi in cui Cetinje era la capitale del Montenegro, era qui che la famiglia reale si rifugiava per sfuggire al gelido inverno della ‘montagna nera’. Vi si trova ancora la casa relativamente modesta del vladika Petar I Petrović (san Pietro di Cetinje); la riconoscerete dagli archi al piano terra e dalle camere del piano superiore aggettanti sulla strada.
Virpazar
Questo minuscolo centro abitato che si sviluppa attorno a una piazza e a un fiume coperto di ninfee è la principale porta d’accesso al Parco Nazionale del Lago di Skadar. Oggi non è che un minuscolo puntino sulla mappa, ma in passato era ritenuto così importante dal punto di vista strategico che i turchi che occuparono la regione eressero una grande fortezza sulla collina alle spalle del paese. Dopo la loro disfatta, Virpazar diventò un rilevante centro dei commerci (pazar significa piazza del mercato) con un porto molto movimentato; ai primi del Novecento fu collegato a Bar dalla prima ferrovia montenegrina a scartamento ridotto. Qui ebbe luogo anche la prima rivolta significativa contro gli invasori dell’Asse durante la seconda guerra mondiale. Due testimonianze di questo sanguinoso passato sorgono rispettivamente nell’abitato e al di sopra di esso. Se avete intenzione di assaggiare i vini prodotti nella zona, in paese e nei dintorni troverete diversi vigneti e cantine che offrono degustazioni.
Molte imbarcazioni offrono gite di un’ora o due sul lago partendo dal porticciolo turistico di Virpazar; non preoccupatevi di cercarle, saranno i barcaioli a trovare voi.

Murići
Il margine meridionale del lago, con i Monti Rumija che si innalzano ripidi sopra la costa, è la zona più suggestiva. Murići, un nucleo di case tradizionali raggruppate attorno a una moschea, è uno dei posti migliori per fare una nuotata. L’acqua è limpida, anche se con qualche alga, e banchi di pesciolini vi gireranno intorno mentre sollevate con i piedi i preziosi elementi nutritivi che giacciono sul fondo.
Di isole e di monasteri
Lungo il margine meridionale del Lago di Skadar si estende un arcipelago di isole, molte delle quali, in perfetto stile montenegrino, ospitano dei monasteri.
Il monastero dell’isola di Moračnik risale almeno al XV secolo. L’annessa chiesetta in pietra, sormontata da una cupola e dedicata alla Vergine Maria, è sovrastata da un’alta torre abitata da un simpatico monaco.
Nei primi anni del nuovo millennio, una comunità di suore estremamente ospitali ha riportato in vita dopo tre secoli di abbandono il Monastero di Beška. La trecentesca Chiesa di San Giorgio è ancora in via di restauro, ma la più piccola Chiesa dell’Annunciazione, costruita nel 1440, viene utilizzata regolarmente e al suo interno si possono vedere tracce dei grandi affreschi che un tempo la decoravano.
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Il Monastero di Beška e quello sulla vicina isola di Starčevo in passato erano famosi per la redazione di scritti religiosi. Starčevo prende il nome, seppure in modo poco lusinghiero, dall’eremita che lo fondò nel 1377; il nome infatti significa ‘monastero del vecchio’. Riportato in vita nel corso degli ultimi 30 anni, oggi è nuovamente abitato da un anziano monaco che preferisce non essere disturbato (dopotutto intrattenere i turisti non fa certo parte dei compiti di un eremita).
Grmožur, l’isola più vicina a Virpazar, è sormontata da una fortezza costruita dai Turchi nel 1843, utilizzata come prigione fino al XX secolo e soprannominata ‘l’Alcatraz del Montenegro’.
Nel paludoso tratto nord-occidentale del Lago di Skadar, vicino a Žabljak Crnojevića, la Chiesa della Dormizione del Monastero di Kom vanta gli affreschi meglio conservati di tutte le chiese delle isole.
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Vranjina
Le due colline gemelle dell’isola di Vranjina sono soprannominate ‘Sofia Loren’ dalla gente del posto per ragioni che vi saranno chiare non appena le vedrete stagliarsi in lontananza. Il centro abitato invece ha l’improbabile soprannome di ‘Venezia del Montenegro’. Nei secoli passati l’isola era utilizzata come nascondiglio dalle persone coinvolte in faide sanguinose. Da Vranjina partono alcune escursioni in barca, ma in genere sono più costose di quelle in partenza da Virpazar.