Alla scoperta delle Alpi Albanesi
Mare, borghi, città: su ognuno di questi aspetti l’Albania ha da dire la sua. Ma quanto a montagne, per certi versi il paese detta legge e le Alpi Albanesi non hanno nulla da invidiare alle loro cugine più famose. Anzi, qui troverete paesaggi maestosi e fiumi irruenti, trekking e ferrate unici al pari di quelli delle Alpi ‘griffate’, e in più minareti che paiono spuntare dai ruscelli, ponti ottomani, fiordi che penetrano fra i rilievi per chilometri, ettari ed ettari di boschi completamente disabitati e misteriose torri di autoreclusione. Se avete intenzione di fare una vacanza in montagna in Albania, ecco i nostri consigli.

Le montagne in Albania custodiscono la vera anima di questo popolo. È fra le aspre e irraggiungibili vallate delle Alpi Dinariche che lo spirito albanese si è fortificato e l’identità del popolo ha attraversato i secoli e le dominazioni straniere. Non è un caso che il Kanun, l’antica legge consuetudinaria che qui ebbe la sua culla normativa, ancora persista come elemento culturale che non distingue fra musulmani e cristiani.

I paesi di montagna dell’Albania da non perdere
Theth
Il viaggio verso Theth è una sessione di guida impegnativa, resa appena un po’ più semplice dalla recente asfaltatura della strada; ma la fatica sarà ripagata. Non solo perché arriverete in una parte recondita e selvaggia d’Europa, come poche ne restano, ma anche perché entrerete in contatto con uno degli aspetti più segreti e affascinanti della cultura albanese: le kulla del Kanun.
Theth è la base per numerose escursioni, una delle quali raggiunge Valbonë percorrendo sentieri fra le creste dei monti. Il paese, che sembra abitato da folletti e fate, è ricco di acque e circondato da alte vette, come chiuso in un catino di montagne. Parte integrante della visita e dell’esperienza di viaggio, che decidiate di compierla in autonomia o accompagnati da una guida locale, è senza dubbio il tragitto per raggiungere la meta. La strada penetra in un’ampia vallata idilliaca contornata da montagne imponenti, poi si infila in un bosco e continua con curve e tornanti; a tratti esce allo scoperto, mostrando lembi di territorio apparentemente inesplorati, dove non è raro che la neve arrivi all’estate e le rocce sembrano onde immobili di un mare in tempesta.

Curraj Epërm
L’essenza delle montagne albanesi si ritrova nei remoti villaggi persi nel fitto dei boschi, dove l’uomo ha sempre vissuto come un ospite riservato più che come un dominatore della natura. In alcuni di questi luoghi, complicati da raggiungere, sono state avviate attività di turismo rurale, imperniate su guesthouse che offrono pensione completa ed escursioni alla scoperta dei dintorni. Raggiungere autonomamente questi posti è quasi impossibile; in ogni caso, è indispensabile mettersi in contatto con le strutture prima di intraprendere il viaggio, se non si vuole correre il rischio di ritrovarsi da soli nel cuore delle Alpi Albanesi, mentre i lupi cominciano a ululare alla luna.
Scutari è il posto giusto per organizzarsi in tal senso. Negli ostelli, nei ristoranti e affissi ai muri della città ci sono gli annunci – quasi delle ‘chiamate’ – per chi vuole unirsi a spedizioni di questo tipo, all’insegna della connessione con la natura più che con la rete internet. Curraj Epërm, un villaggio nel cuore delle montagne, è affascinante come altri suoi simili, ma possiamo a buon diritto citarlo a simbolo delle località che hanno attivato servizi di turismo rurale. Qui si trova la Guesthouse Prebibaj, che, più che un letto e un pasto, offre un’esperienza di vita montanara tradizionale: si dorme cullati dal rumore del vento, si consumano cibi cucinati sulla brace, si cammina, si riflette, si ride.

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Il Lago di Koman
Fra le attrazioni da non perdere nel Nord c’è senza dubbio il Lago di Koman; anzi, se il tempo che potete dedicare alla natura selvaggia e maestosa di questa parte di Albania è poco, il nostro consiglio è quello di riservare a questo specchio d’acqua almeno un giorno (ma meglio due). Potrà sembrare strano il consiglio d’immergersi nella natura presso un lago artificiale, ma ne vale certamente la pena. Inoltre, il lago è solcato da servizi regolari di navigazione, pertanto rappresenta uno dei modi per raggiungere Fierzë e da lì altre destinazioni nel nord, come la Valle di Valbonë e Kukës.
Bacino idroelettrico lungo e stretto, il Lago di Koman viene descritto come un ‘fiordo’ perché si intrufola nelle montagne. Oltre a riempire gli spazi un tempo occupati dalle valli di questa parte del paese, è quasi un’autostrada d’acqua, navigando sulla quale si raggiunge, in maniera decisamente meno faticosa che con ogni altro mezzo, il Parco Naturale di Valbonë, nel cuore delle splendide Alpi Albanesi.
Il Lago di Koman mostra un aspetto peculiare dell’Albania: non solo una natura emozionante, ma anche uno spaccato di vita che si fatica a pensare possa ancora esistere in Europa, fatto di persone che vivono davvero a picco sull’acqua in una situazione di isolamento e precarietà. Ma la vera esperienza sarà il viaggio in sé. A partire dal tragitto per raggiungere l’imbarcadero, su una strada impervia, lunga e faticosa, fino all’incredibile porto di Koman, una specie di terrazza in cemento che sta alla fine di una galleria fra i monti (un’impensabile follia), e alle tre ore di navigazione fra i monti, tutto contribuirà a fare del viaggio sul Lago di Koman un’esperienza quasi onirica.
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La Valle di Valbonë
Percorsa dall’omonimo e tumultuoso fiume di montagna i cui colori sono in grado di stupire anche i più disincantati, la Valle di Valbonë è un vero gioiello. Il nodo delle direttrici che conducono alla valle è Fierzë, mentre il centro principale, all’imbocco della vallata, è Bajram Curri. La cittadina di per sé non ha molto da offrire, ma, se deciderete di fermarvi qualche giorno, sarà il vostro punto di riferimento per gli acquisti, le banche, l’ufficio postale e l’assistenza sanitaria.
Fra pareti imponenti e case in pietra sparse qua e là, corre la strada che conduce al Parco Nazionale della Valle di Valbonë, un vero spasso per gli amanti del trekking e rifugio di orsi, lupi, linci, cervi, camosci e cinghiali. La valle è lunga 28,5 km e spacca il Nord dell’Albania da sud-est a nord-ovest. Dapprima dolce nella parte bassa, diviene stretta fra pareti altissime e quasi verticali. Per la sua conformazione, oltre i 1700 m d’altitudine c’è quasi sempre neve. Attorno si alzano i picchi Maja e Herukave (2561 m), Jerzeka (2694 m) e Kollata (2528 m).
Dalla valle principale se ne distaccano alcune laterali, per lo più percorribili solo a piedi, ma con qualche eccezione. Per esempio, prendendo a sinistra Rruga Metaljai, 15 km dopo aver lasciato Bajram Curri, in località Dragobi, ci si immerge in auto in una natura rigogliosa, nella quale spuntano i tetti del villaggio. Sullo sfondo, un teatro di montagne altissime spicca oltre le chiome degli alberi: una delle manifestazioni più idilliache della montagna balcanica.

Trekking nelle Alpi Albanesi
Se vi sentite fisicamente preparati e avete una certa esperienza di montagna, vi consigliamo lo straordinario trekking che dalla Valle di Valbonë porta direttamente a Theth – e tra l’altro è il modo più semplice per raggiungere il borgo. Sì, avete letto bene: camminare per 15 km (sei-otto ore circa) sulla cresta delle Alpi Albanesi e affrontare circa 1000 m di dislivello è un’impresa meno complicata rispetto a quella di aggirare l’ostacolo con i mezzi motorizzati.
Se dubitate che l’Albania possa essere un paese impervio e impenetrabile, ora ne avete la prova. E, come sempre, tenete a mente quello che dicono gli alpinisti di tutto il mondo: cambiare idea e tornare indietro non è motivo di vergogna. Badate, inoltre, che lo zaino che vi porterete al seguito influenzerà in modo determinante la vostra fatica. Se foste nella necessità di portare con voi un grosso bagaglio (per esempio se state viaggiando per il paese a piedi), molte guesthouse mettono a disposizione muli da soma, con tanto di conducente. D’altronde, questa è la mulattiera che collega da sempre le due cittadine.
Questo trekking si può affrontare solo fra maggio e ottobre, anche se l’inizio e la fine di questo periodo potrebbero essere piovosi; ma il dato positivo è che non avrete bisogno di una guida, perché perdersi è davvero difficile: il sentiero è uno solo ed è ben segnalato con i classici indicatori bianchi e rossi.
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Per raggiungere Thet da Scutari, bisogna seguire la SH1 fino a Koplik, quindi immettersi verso nord-est nella SH21. Questa strada secondaria sale dapprima dolcemente e poi sempre più ripida nella Valle del Prroni i Thate, una vallata molto ampia circondata da montagne che sfiorano i 2000 m di quota, in un paesaggio mozzafiato; oltre Bogë, diviene sempre più ripida sino a raggiungere il Passo Buni i Thores (1786 m). Da qui inizia un tratto di 15 km recentemente asfaltato, ma che conserva passaggi molto stretti in un’alternanza tra bosco e ampie aperture.
Per raggiungere la Valle di Valbonë, invece, si può scegliere se viaggiare via terra o via acqua. In auto, da Scutari si imbocca la SH5 e la si percorre fino alla deviazione per Bajram Curri, sulla SH22. Da qui si prosegue fino a Fierzë, nodo delle comunicazioni verso la valle. Il viaggio da Scutari a Fierzë richiede circa cinque ore d’auto, su strade che attraversano boschi immensi. L’alternativa sono i battelli che solcano le acque del Lago di Koman, raggiungibile in circa un’ora e mezzo da Scutari tramite la SH25. Il traghetto naviga poi nel lago per circa tre ore, fino a Fierzë. L’esperienza è vivamente consigliata.