Avventura overland attraverso l’Africa

Redazione Lonely Planet
6 minuti di lettura

Questo viaggio in Africa via terra attraverso la natura selvaggia dell’area orientale e meridionale del continente riserva una raffica di forti emozioni intervallate da momenti di meditazione.

I tour  overland organizzati sono un’alternativa molto popolare ai viaggi fai da te ©RujStudio/Shutterstock
I tour overland organizzati sono un’alternativa molto popolare ai viaggi fai da te ©RujStudio/Shutterstock
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Affascinati dal mastodontico elefante africano che attraversa con nonchalance la strada polverosa davanti al vostro fuoristrada, potreste metterci un attimo a capire che nelle praterie pascola anche un rinoceronte nero. Senza contare la famiglia di giraffe che pasteggia in un gruppo di acacie poco distante, muovendo abilmente le lunghe lingue blu per aggirare le grandi spine e raggiungere le foglie più succulente.

Questo è un momento classico di un’avventura overland nell’Africa subsahariana, dove si trovano le riserve faunistiche più iconiche del continente. In effetti, è un momento che si può vivere in qualsiasi parco nazionale della regione, magari durante un safari. Ma forse solo durante un lungo viaggio attraverso l’Africa orientale e meridionale si può comprendere veramente quanto sia selvaggio, meraviglioso, fragile e complesso questo angolo di mondo.

Gnu al Ngorongoro National Park ©Simon Dannhauer/Shutterstock
Gnu al Ngorongoro National Park ©Simon Dannhauer/Shutterstock

Ehi Siri, metti la canzone dei Toto

I tour organizzati a bordo dei veicoli adattati per i viaggi overland (i cosiddetti ‘lando’) sono un’alternativa molto popolare a prezzi accessibili al viaggio fai da te. Molti viaggiatori rinunciano all’idea di organizzarsi in modo autonomo a causa degli aspetti logistici della ricerca del veicolo.

Uno degli itinerari più popolari è quello da Nairobi, Kenya a Cape Town, Sudafrica (o viceversa), che richiede circa sette settimane, anche se alcuni operatori offrono l’opzione di unirsi al gruppo (o lasciarlo) alle Cascate Vittoria, al confine tra Zimbabwe e Zambia, a chi non può effettuare il viaggio completo per motivi di tempo, di budget o perché non vuole trascorrere lunghi periodi in tenda.

Non pensiate però che l’itinerario più lungo possa sembrare ripetitivo: scoprirete qualcosa di nuovo ogni singolo giorno di questa avventura. Anzi, quasi tutti gli operatori consentono addirittura l’opzione di prolungarlo. Per esempio, un itinerario ad anello in Kenya, Uganda e Ruanda prima di dirigersi verso sud da Nairobi consente di vivere due delle esperienze più intense del continente: osservare i gorilla di montagna del Ruanda a rischio di estinzione nel loro habitat naturale, e visitare il Memoriale del genocidio nella capitale Kigali. Il centro, istituito a scopo commemorativo e didattico, ripercorre gli orrori delle uccisioni di massa che nell’arco di 100 giorni nel 1994 provocarono la morte di circa 800.000 tutsi e di un piccolo numero di hutu, offrendo una panoramica della turbolenta storia africana e del ruolo svolto dalle potenze coloniali. È un’esperienza a cui continuerete a pensare nel viaggio verso sud attraverso Kenya, Tanzania, Malawi, Zambia, Zimbabwe, Botswana, Namibia e infine Sudafrica, e molto probabilmente sarà una delle tante di questo viaggio che metteranno in discussione la vostra visione del mondo, costringendovi ad affrontare pregiudizi più o meno inconsci.


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Esperienze culturali

Benché questo viaggio sia soprattutto incentrato sulla natura, quasi tutti gli itinerari via terra prevedono numerose opportunità di interagire con la gente del posto e di conoscere le culture indigene. Scoprire la cultura dei san, riconosciuta dall’UNESCO, di solito in un museo vivente in Namibia, è per molti viaggiatori una grande attrattiva.

Le guide dei safari nei parchi nazionali sono enciclopedie ambulanti dei comportamenti della fauna, mentre le giornate in viaggio offrono l’opportunità di conoscere meglio la cultura e le esperienze di vita del vostro tour leader, che probabilmente proviene dal Kenya o dal Sudafrica. Anche se questi tour leader, più che essere guide a tempo pieno, di solito si occupano prevalentemente della gestione logistica, è molto probabile che avranno più di qualche storia affascinante da raccontare. Lo stesso vale per l’autista e il cuoco, se vi capiterà di averli entrambi.

Un impala nel Mana Pools National Park, Zimbabwe ©Martin Mecnarowsk/Shutterstock
Un impala nel Mana Pools National Park, Zimbabwe ©Martin Mecnarowsk/Shutterstock
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Ecco l’Africa

Pur non essendo fisicamente impegnativo, questo viaggio mette alla prova per altri versi. Le giornate sono lunghe: spesso iniziano prima che il sole si alzi sopra la savana brumosa e a volte non finiscono finché non splende la luna. I pasti da campo, anche se di solito sono salutari, possono essere semplici e ripetitivi. Attraversare le frontiere può richiedere ore, a volte giorni. E fare assolutamente tutto insieme a un gruppo di estranei di varie età, nazionalità e culture – per diverse settimane – può mettere a dura prova la capacità di lavorare in squadra e la pazienza. Ma i benefici compensano ampiamente.

Dalla scarica di adrenalina che sentite quando incrociate lo sguardo di un predatore durante un safari ai tranquilli momenti di riflessione mentre osservate l’infinito cielo stellato che scintilla sopra il vostro accampamento, potreste scoprire di non esservi mai sentiti così vivi o in pace. Anche i momenti critici non faranno altro che rendervi più forti, che si tratti di trovare il coraggio di fare una corsa in bagno a mezzanotte mentre una iena schiamazza nel buio (quasi tutti i campeggi si trovano all’interno o nei pressi dei parchi nazionali) o di partecipare a un’attività facoltativa ai limiti della vostra zona di comfort, come affrontare le imprevedibili rapide del fiume Zambesi vicino alla base delle Cascate Vittoria o fare un trekking sulle orme dei leoni nel Delta dell’Okavango in Botswana.

Una spiaggia sul Lago Malawi ©erichon/Shutterstock
Una spiaggia sul Lago Malawi ©erichon/Shutterstock

Esperienze imperdibili e spirito responsabile

Di solito gli itinerari via terra prevedono diversi giorni liberi con l’opportunità di scegliere escursioni facoltative. Usateli con criterio. Difficilmente ricorderete il giorno trascorso a fare il bucato a Swakopmund, sulla costa della Namibia, ma di certo ripenserete con piacere all’escursione a cui vi siete iscritti per scoprire i ‘Little Five’ dell’Africa. Potreste essere riluttanti a sborsare altri soldi se avete un budget limitato, ma raramente vi sembrerà che non ne sia valsa la pena.

Se potete concedervi solo un’opzione, un safari notturno nel South Luangwa National Park dello Zambia è un’occasione straordinaria per avvistare i predatori notturni. Se avete l’opportunità di accamparvi vicino a una pozza d’acqua – o di dedicare del tempo a osservarne una – nell’Etosha National Park in Namibia nella stagione secca, fatelo.

Se le condizioni sono buone per fare snorkelling nel lago Malawi, mettetevi la maschera. E se non avete fretta di tornare a casa, prolungate il viaggio per esplorare la spettacolare città costiera di Cape Town e i dintorni: scoprirete un nuovo mondo di meraviglie. Potreste anche essere tentati di partecipare a esperienze culturali e naturalistiche meno etiche o sicure. Se prima di partire vi documentate sul turismo responsabile nella regione, saprete che attività come camminare con i leoni (di solito in cattività) e visitare orfanotrofi e scuole possono essere più dannose che utili. E non c’è niente di meglio di un viaggio via terra nell’Africa subsahariana per motivarvi ad adottare tutte le misure possibili per salvaguardare questo angolo speciale del pianeta.

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Come organizzare il viaggio

Come arrivare

Arrivare e ripartire in aereo da Nairobi e Cape Town è l’unica opzione per gran parte dei viaggiatori. Gli autobus con formula hop on/hop off sono una soluzione comoda per proseguire fino a Johannesburg.

Quando andare

I tour organizzati si svolgono tutto l’anno. La stagione secca da giugno a settembre coincide con la grande migrazione degli gnu in Africa orientale, ma può essere un periodo affollato. Febbraio, generalmente secco, è media stagione: ideale per avvistare la fauna con meno turisti.

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