Riaprono le Sterkfontein Caves in Sudafrica

Dopo tre anni di chiusura le celebri Sterkfontein Caves, uno dei siti paleoantropologici più importanti al mondo, riaprono al pubblico con un’esperienza di visita completamente rinnovata che permette di osservare da vicino gli scavi e la ricerca scientifica in attualmente in corso. Situate a circa 50 chilometri a nord-ovest di Johannesburg, questo insieme di grotte fa parte del sito UNESCO Cradle of Humankind (culla dell’Umanità), dichiarato nel 1999 patrimonio dell’umanità.

Nelle Grotte di Sterkfontein ©lulu and isabelle / Shutterstock
Nelle Grotte di Sterkfontein ©lulu and isabelle / Shutterstock
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La prolungata chiusura è servita per mettere in sicurezza l’intera area, duramente colpita da un’alluvione più di tre anni fa. La riapertura delle Sterkfontein Caves, rinomate perché qui sono state ritrovate alcune delle più antiche testimonianze sull’evoluzione umana, è importante anche per il nuovo approccio che caratterizza la loro fruizione. I visitatori, infatti, possono ora esplorare le profondità delle grotte seguendo un itinerario di 2,5 chilometri tra gallerie, formazioni calcaree e camere sotterranee, fino a raggiungere le spettacolari "Elephant Chambers", le camere più profonde dell’intero complesso di grotte. Tutto il percorso è illuminato con una luce a LED blu che contribuisce a esaltare la maestosità delle formazioni calcaree, creando un’atmosfera di mistero e scoperta. La vera novità, però, è la possibilità di assistere dal vivo al lavoro dei paleontologi dell’Università del Witwatersrand, responsabile della gestione dell’intero sito. Si possono vedere gli archeologi all’opera, dialogare con loro, visitare i laboratori dove si preparano i fossili, e partecipare a tour guidati. Un’opportunità, questa, che rende l’esperienza ancora più coinvolgente e istruttiva.

Replica di Mrs Ples ©Danny Ye / Shutterstock
Replica di Mrs Ples ©Danny Ye / Shutterstock

La culla dell’umanità

Il complesso delle Sterkfontein Caves è molto importante a livello internazionale perché in questo sito sono stati ritrovati alcuni tra i più importanti fossili umani. È qui che nel 1947 è stato rinvenuto il celebre cranio di “Mrs Ples”, uno degli esemplari più completi di Australopithecus africanus, risalente a circa 2,5 milioni di anni fa. E sempre qui, negli anni Novanta del secolo scorso, è stato scoperto “Little Foot”, uno scheletro quasi integro di un ominide vissuto oltre tre milioni di anni fa.

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Entrambe queste scoperte hanno permesso di comprendere ancora meglio l’evoluzione umana, confermando tra le altre cose l’Africa come culla dell’umanità. Inoltre, questi ritrovamenti hanno dimostrato un adattamento al bipedismo già presente milioni di anni prima della comparsa del genere Homo. Infine, la straordinaria completezza dello scheletro di Little Foot ha permesso di condurre analisi approfondite sulla locomozione, le proporzioni corporee e persino l’ecologia dell’habitat in cui questo ominide ha vissuto, offrendo nuove e preziose informazioni sull’evoluzione di noi esseri umani.

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