Sulawesi, Indonesia: cosa vedere e cosa fare sull’Isola dai Mille Volti
La complessa isola di Sulawesi regala molte sorprese. I viaggiatori sono attratti dalla cultura degli altipiani di Tana Toraja, dalle remote isole Togean e dalle immersioni intorno a Bunaken o allo stretto di Lembeh, ma pochi conoscono gli antichi megaliti della Valle di Bada, i crateri vulcanici degli altopiani di Minahasan, il paesaggio carsico di Rammang Rammang o le isole incontaminate intorno a Pulau Selayar. Così come quest’isola tropicale si è formata grazie al complesso e talvolta violento incontro di placche tettoniche, il suo affascinante tessuto sociale è il risultato del difficile e talvolta cruento scontro tra gruppi etnici, religioni ed ecosistemi. L’isola è circondata da acque e barriere coralline rigogliose, mentre l’entroterra è montagnoso, avvolto da una fitta giungla. Se state pianificando un viaggio, ecco una guida completa su cosa vedere, dove andare, come arrivare e quando visitare questa terra dai mille volti.

Dove si trova Sulawesi?
Sulawesi è situata nel cuore dell’arcipelago indonesiano, tra il Borneo (Kalimantan) a ovest, le Molucche a est e le Filippine a nord. Fa parte delle Grandi Isole della Sonda, insieme a Sumatra, Giava e Bali. La sua forma unica, con quattro lunghe penisole che si diramano da un centro montuoso, le conferisce un aspetto distintivo sulla mappa.
Le zone centrali e meridionali di Sulawes sono zone ben servite dalla strada, ma le distanze possono essere lunghe e i trasporti lenti. Isole come le Togeans e le Bunaken sono raggiungibili in barca. Makassar e Manado sono i principali scali aeroportuali.
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Come arrivare a Sulawesi
Non esistono voli diretti dall’Italia per Sulawesi. È necessario fare scalo a Giava o Bali e poi proseguire con voli interni. Le principali compagnie aeree che operano su Sulawesi includono Garuda, Lion Air, Batik Air, Citilink e Sriwijaya Air.
Makassar e Manado sono i principali snodi aeroportuali; i voli giornalieri tra le due località rendono comoda l’esplorazione del nord e del sud del paese. Per il resto, i collegamenti non sono eccellenti. Ci sono aeroporti a Palu, Poso, Gorontalo e Luwuk.
Le infrastrutture sull’isola non sono molto sviluppate, fatta eccezione per le città di Makassar e Manado, che sono i principali punti di ingresso. Lussuosi autobus con aria condizionata collegano Makassar a Rantepao. Altrove sono disponibili autobus, bemo (minibus) a lunga percorrenza o taxi a noleggio. I taxi condivisi hanno sostituito del tutto gli autobus su alcune tratte; pur essendo più veloci e più costosi, non sono per forza più comodi.

Quando andare a Sulawesi
Il periodo migliore per visitare Sulawesi varia a seconda della zona:
- Nord (Manado, Bunaken, Lembeh): clima equatoriale, senza una vera stagione secca. Le piogge sono più intense tra novembre e giugno, con una diminuzione tra luglio e ottobre.
- Sud (Makassar, Bira Beach): clima tropicale umido, con stagione delle piogge da novembre ad aprile e stagione secca da maggio a ottobre.
In generale, da aprile a ottobre l’umidità inizia a diminuire; è la stagione di punta per le immersioni, le escursioni e i festival. Da giugno ad agosto arriva la stagione più movimentata per le cerimonie funebri a Tana Toraja. Ad agosto si svolgono il festival del caffè di Toraja e il festival dei fiori di Tomohon. Da novembre a marzo arriva la stagione umida corrisponde alla bassa stagione turistica, anche se è il periodo migliore per le immersioni nello Stretto di Lembeh. Il Natale viene celebrato nelle regioni a maggioranza cristiana, soprattutto nel nord di Sulawesi e a Tana Toraja.
Cosa vedere e cosa fare a Sulawesi
Le isole Togean (Kepulauan Togean)
Situate nel vasto Golfo di Tomini, le remote Isole Togean sono difficili da raggiungere, ma ancora più difficili da lasciare. Non c’è un aeroporto, non ci sono wi-fi e ricezione telefonica, non ci sono automobili, l’elettricità è limitata ai generatori e l’acqua potabile è un bene prezioso. Ci sono soltanto una serie di isole naufraghe, splendide spiagge dorate e deserte, acque cristalline e amache che dondolano dai bungalow in riva al mare. La varietà di vita marina e le sorprendenti formazioni coralline sono una grande ricchezza per i sub e gli amanti dello snorkelling. Diversi professionisti propongono corsi e immersioni. Circa sette gruppi etnici abitano nella regione, ma tutti sono felici di accogliere i visitatori e sono eccezionalmente ospitali.
Pulau Bunaken
La regione settentrionale di Sulawesi copre una vasta superficie, ma per la maggior parte dei viaggiato ri si riduce alla punta nord-orientale e alle isole e alle barriere coralline circostanti. Manado, la vivace capitale costiera di Sulawesi e seconda città dell’isola, è il cuore di questa zona, un importante crocevia aereo e marittimo e punto di partenza per Pulau Bunaken e le isole gemelle. Prima di partire per le isole, molti viaggiatori non rinunciano a una notte in un comodo hotel, a un po’ di shopping, e a esplorare la discreta proposta di ristoranti e la vita notturna della città. Il cristianesimo è la religione dominante (i centri commerciali iniziano a vendere decorazioni natalizie già a ottobre!) e l’influenza olandese è più forte che in qualsiasi altra parte del paese: la lingua olandese è ancora parlata tra le generazioni più anziane e le famiglie benestanti spesso mandano i figli a studiare nei Paesi Bassi.
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Lembeh
Mentre il Parco Marino di Bunaken è noto per le immersioni alla ricerca di coralli e tartarughe, lo Stretto di Lembeh, situato tra il porto industriale di Bitung e la grande isola di Pulau Lembeh, è famoso in tutto il mondo per il muck diving, e oggi conta più di dieci centri immersioni. Lembeh tendenzialmente richiama gli appassionati di fotografia subacquea e chi trascorre molto tempo a spuntare da lunghe liste tutte le creature bizzarre che hanno avvistato nelle profondità marine. Ci sono però anche alcune barriere coralline e cinque relitti. Inoltre è possibile fare immersioni in notturna con luce fosforescente. La maggior parte dei centri immersioni si trova sul lato occidentale di Pulau Lembeh. È abbastanza facile noleggiare una barca da Bitung, ma in genere le strutture si occupano del trasporto. Oltre ai nudibranchi e alle lumache di mare, nello Stretto di Lembeh si possono vedere alcune strane forme di vita come il pesce rana striato (Antennarius striatus), il polpo mimetico (Thaumocto-pusmimicus), in grado di assumere le sembianze di 15 altri animali, tra cui serpenti d’acqua, granchi, razze e meduse, e il minuscolo cavalluccio marino pigmeo (Hippocampus bargibanti)
Rantepao (Tanah Toraja)
Rantepao è il cuore della cultura dei Toraja, ottima base per le escursioni sulle colline, con un’ampia scelta di alloggi, ristoranti e interessanti mercati. Anche se il traffico può essere intenso lungo Jl Ahmad Yani e intorno alla stazione degli autobus, è una città facile da girare. In periferia si estendono lunghi campi coltivati dove non si è mai lontani dal canto di un gallo.
Appena a ovest del fiume, sorge Buntu Singki (930 m) una ripida collina sovrastata da una grande croce bianca visibile dalla città. Un sentiero pedonale con circa 300 gradini (30.000 Rp) conduce alla cima e alla vista panoramica su Rantepao e sulla campagna circostante. A circa 2 km a nord della centro, vicino alla stazione degli autobus, si trova il Pasar Bolu, un grande mercato coperto dove i toraja comprano e vendono merci ogni giorno. Poco più a sud si trova il più famoso mercato dei bufali d’acqua, il Pasar Hewan, che a quanto si dice, è il più grande del mondo. Si svolge ogni sei giorni (chiedere in zona per gli orari). Da tutta Sulawesi vengono esposti e venduti bufali d’acqua destinati perlopiù alla macellazione durante le cerimonie funebri.
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La penisola di Bira
Bira è un pittoresco villaggio costiero situato nel punto più meridionale di Sulawesi, con una serie di spiagge sabbiose e alcuni dei migliori siti per le immersioni e lo snorkelling del sud dell’isola. Fate un breve giro in barca fino alla vicina isola di Liukang Loe per vedere gli abitanti del luogo che confezionano i famosi sarong di seta di Bira, osservate gli abili carpentieri e artigiani che costruiscono enormi barche pinisi direttamente sulla spiaggia e ammirate l’alba e il tramonto dallo spettacolare belvedere spazzato dal vento che si protende nel Mar di Flores.
Spiagge di Bira
La regione di Bira è benedetta da ampie distese di morbida sabbia bianca. Tenete presente che gli abitanti del luogo sono piuttosto conservatori e le donne indossano maniche lunghe e pantaloni. Il bikini è accettabile (solo sulle spiagge), ma potreste essere guardati male. Dove non c’è sabbia, scogliere calcaree si ergono drammaticamente sull’acqua, offrendo nu merosi punti panoramici, soprattutto intorno al promontorio.
Pantai Bira, la spiaggia principale del villaggio, è una discreta mezzaluna di sabbia bianca fiancheggiata da bancarelle di souvenir e da caffè. Il gran numero di barche a remi e di centri per sport acquatici che affollano il litorale non lo rende un luogo ideale per nuotare.
Molto meglio Pantai Bara, una mezzaluna di sabbia bianca più tranquilla e più bella, circondata da basse scogliere e palme. Si può raggiungere a piedi lungo la costa in 30 minuti da Bira quando la marea è bassa. Il tratto migliore è quello orientale, più vicino al vil laggio; man mano che ci si dirige verso ovest iniziano ad apparire bancarelle di cibo e alloggi.
Dall’altra parte della città, dopo il porto dei traghetti, Pantai Panrang Luhu è un’altra lunga spiaggia bordata da palme con una serie di alloggi molto frequentati dai turisti che arrivano da Makassar per il fine settimana.

Esplorare le isole e le spiagge di Pulau Selayar
A sole due ore di barca da Bira, la lunga e stretta isola di Selayar è abitata dai Bugis, dai Makassaresi e dai Konjo, la maggior parte dei quali risiede lungo la costa occidentale e a Benteng, la città principale, e si dedica alla pesca o all’agricoltura. Lungo la costa occidentale di Selayar corre la strada principale ma le spiagge sono afflitte da tonnellate di plastica e rifiuti portati a riva dal mare. Molto meglio, ma di difficile accesso, sono i lidi del versante sud-orientale, come Pantai Pinang, dove si trovano un paio di resort per immersioni. Le immersioni e lo snorkelling sono eccezionali, tra pareti a strapiombo e barriere di frangenti, ma sono soggetti a una forte stagionalità, meglio venirci da ottobre-novembre ad aprile, quando il mare è calmo e l’isola riparata dai venti occidentali. Noleggiare una moto è un buon modo per visitare parte dell’isola, considerando che le strade migliori sono sulla costa occidentale.
Una gita molto apprezzata per ammirare l’isola e i suoi tramonti è quella a Puncak Tanadoang, sulle colline dell’entroterra, a circa 12 km a est di Benteng. Pulau Pasi, la grande isola di fronte a Benteng, è un’ottima meta per fare snorkelling, nuotare e visitare le spiagge. Le migliori si trovano nella zona meridionale, quindi è molto più semplice ed economico arrivarci con una barca dal porto di Padang, vicino all’aeroporto, a circa 12 km a sud di Benteng. Tra le tappe più gettonate ci sono Pantai Liang Kareta, Pantai Balo Jaha, Pantai Liang Tarrusu e la grotta di Balo Jaha. Se volete giocare a Robinson Crusoe, organizzate una gita in barca di un’intera giornata verso le splendide spiagge incontaminate di Pulau Bahuluang e Pulau Tambolongan.