Il meglio del Kerala, un viaggio nel Sud dell’India
Tra gli stati dell’India del Sud, molti viaggiatori prediligono il Kerala per la sua bellezza e l’atmosfera serena. Questo stretto lembo di terra presenta un paesaggio variegato: quasi 600 km di coste e spiagge meravigliose affacciate sul Mare Arabico, una languida rete di scintillanti backwaters e distese di piantagioni di tè e spezie che ammantano le alture dei Ghati occidentali. Anche solo ritrovarsi in una natura tanto rigogliosa ha un grande potere rigenerante e induce a rallentare il passo. Il Kerala sembra lontano anni luce dalla frenesia tipica delle altre regioni indiane, come se l’India si fosse trasformata nel regno della serenità.

Oltre alle famose backwaters, alle eleganti houseboat, ai trattamenti ayurvedici e alla cucina saporita e delicatamente speziata, il Kerala ha elefanti selvatici, uccelli esotici e tigri, insieme a tradizioni suggestive come le esibizioni di kathakali, le feste nei templi e le regate di barche-serpente praticate anche nei villaggi più piccoli. È dunque facile intuire perché il Kerala viene soprannominato ‘il paese di Dio’.

1 Backwaters
L’aspetto indubbiamente più interessante di un viaggio in Kerala è la possibilità di navigare lungo i 900 km della rete di canali che costeggiano il litorale e penetrano nell’entroterra.
Molto tempo prima della creazione delle strade, queste vie d’acqua erano le ‘autostrade’ del Kerala, e numerosi abitanti dei villaggi utilizzano ancora oggi le canoe come principale mezzo di trasporto. Le escursioni nelle backwaters attraversano laghi orlati di palme e disseminati di reti da pesca cinesi e percorrono stretti canali ombreggiati dove fibra di cocco, copra (polpa di cocco disidratata) e anacardi vengono caricati sulle chiatte. Lungo il percorso si incontrano isolati villaggi in cui la vita dei contadini prosegue immutata da secoli.
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2 Wayanad
Avvistare elefanti selvatici, fare trekking e rilassarsi tra le foreste in una struttura lontana da tutto. Secondo molti abitanti del Kerala, la regione montana di Wayanad è la più bella dello stato. Comprendente parte di un’isolata riserva naturale che si estende anche nel Tamil Nadu e nel Karnataka, il paesaggio del distretto di Wayanad è un incantevole mosaico di montagne, risaie verdissime, scarni alberi di betel, bambù, terra rossa, campi di zenzero dalle foglie appuntite, piantagioni di gomma, cardamomo e caffè. I visitatori stranieri fanno sosta qui lungo il tragitto tra Mysuru (Mysore), Bengaluru (Bangalore) e Ooty e il Kerala, eppure la regione mantiene il suo fascino incontaminato e piacevolmente isolato. Inoltre nell’area è possibile avvistare elefanti selvatici.
La riserva, che si estende su una superficie di 345 kmq, è costituita da due aree separate: Muthanga, nella parte orientale del distretto, al confine con il Tamil Nadu, e Tholpetty, nella zona settentrionale, ai confini con il Karnataka. Nel distretto di Wayanad sono tre i principali centri urbani e nodi dei trasporti cui fare riferimento per partire all’esplorazione della riserva: Kalpetta, a sud, Sultanbatheri (o anche Sultan Battery), a est, e Mananthavadi, a nord-ovest – anche se le migliori strutturicettive sono sparse in tutta la regione.

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3 Varkala
Abbarbicata in posizione quasi precaria sull’orlo di una scogliera di laterite rossa alta 15 m, la North Cliff di Varkala sorge in posizione spettacolare ed è gradualmente diventata la meta più popolare del Kerala per i backpacker. Una breve striscia di sabbia si estende ai piedi della scogliera, mentre in cima ci sono ristoranti da cui provengono le suadenti note della world music e bancarelle che vendono T-shirt, pantaloni larghi e gioielli d’argento. Si tratta di un luogo indubbiamente turistico e i costanti richiami dei venditori possono risultare fastidiosi, eppure Varkala è un luogo magnifico dove lasciare che le giornate si trasformino lentamente in settimane, ed è facile sfuggire alla folla spostandosi a nord o a sud, dove le spiagge sono più pulite e tranquille.
Pur essendo frequentata dai backpacker, Varkala è essenzialmente una città di templi, e la stessa spiaggia principale, Papanasham Beach, è un luogo sacro, dove gli hindu vanno a fare offerte per i defunti, assistiti dai sacerdoti che hanno messo su bottega dietro l’Hindustan Hotel.

4 Munnar
Le dolci colline nei dintorni di Munnar, la più grande regione di coltivazione del tè dell’India del Sud, sono ammantate di piantagioni color smeraldo, curate e tagliate quasi fossero siepi ornamentali. Lo sfondo delle basse montagne è magnifico: vi troverete spesso più in alto delle nuvole, a guardare i veli di foschia che lambiscono le cime dei monti.
Munnar in sé è uno sciatto e trafficato centro amministrativo, non troppo diverso da una hill station dell’India del Nord; tuttavia, allontanandosi di pochi chilometri dalla città, ci si ritrova immersi in un caleidoscopio di sfumature verdi.
Un tempo nota come High Range of Travancore, oggi Munnar è il centro commerciale di un’area di piantagioni di tè tra le più elevate del mondo. La maggior parte delle piantagioni è gestita oggi dal gigante industriale Tata, mentre alcune sono controllate dalla cooperativa locale Kannan Devan Hills Plantation Company (KDHP).
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5 Fort Cochin
A Fort Cochin si estende un paio di piccole spiagge sabbiose, dove di fatto non vi è null’altro da fare che osservare il viavai della gente la sera e guardare l’arrivo delle navi cisterna. Una passeggiata molto frequentata si snoda attorno Mahatma Gandhi Beach fino alle reti da pesca cinesi e al mercato del pesce.
Lungo la riva potrete inoltre avvistare i pochi resti di Fort Immanuel, la fortezza portoghese del XVI secolo che ha dato il nome a questa zona della città.
L’emblema ufficioso dellebackwaters del Kerala, e forse il più fotografato, è costituito da una mezza dozzina di enormi reti da pesca cinesi sospese, sul lato nord-est del lungomare di Fort Cochin. Retaggio dei commercianti della corte cinquecentesca di Kubla Khan, queste grandi strutture simili a ragnatele richiedono almeno quattro persone per far funzionare i contrappesi durante l’alta marea.
Purtroppo, le moderne tecniche di pesca stanno rendendo il sistema delle reti azionate a mano sempre meno vantaggioso, ma le reti vengono tuttora utilizzate per rifornire gran parte delle rivendite di pesce di lago della zona. Altre piccole reti da pesca si trovano lungo le sponde del Vembanad Lake; tra le meglio conservate vi sono quelle a nord di Cherai Beach, a Vypeen Island.

6 Kathakali
La forma artistica del kathakali assunse la sua definitiva struttura attuale all’incirca nello stesso periodo in cui Shakespeare componeva le sue opere teatrali. Le esibizioni di kathakali sono costituite dalla drammatizzazione di una vicenda, in genere tratta da uno dei poemi epici hindu come il Ramayana, il Mahabharata e i Purana. Vi trovano spazio tutte le grandi tematiche classiche: il bene e il male, la debolezza e il coraggio, la povertà e la prosperità, la guerra e la pace.
Percussionisti e cantanti accompagnano gli attori, che narrano la storia attraverso un repertorio di movimenti precisi, in particolare mudra (gesti delle mani) ed espressioni del viso.
La preparazione degli spettacoli è una procedura lunga, che prevede una rigida disciplina. Il trucco, i favolosi costumi, i copricapo ornamentali e la meditazione trasformano gli attori sia fisicamente sia psicologicamente negli dèi, negli eroi e nei demoni che stanno per interpretare. I ballerini si dipingono perfino gli occhi di rosso con semi di chundanga per intensificare la drammaticità dello spettacolo.
Le esibizioni tradizionali possono protrarsi anche per molte ore, ma potrete assistere a rappresentazioni brevi destinate ai turisti in località come Kochi, Munnar e Kumily. A Thiruvananthapuram e nei pressi di Thrissur hanno sede scuole di kathakali che accolgono volentieri i visitatori

8 Kannur
La costa settentrionale del Kerala è assai meno turistica di quella meridionale, fatto che per molti è di per sé un motivo di richiamo.
Le principali attrattive in questa parte della costa del Kerala sono le splendide spiagge incontaminate e le ammalianti danze rituali theyyam.
Sotto i raja Kolathiri, Kannur (l’ex Cannanore) era un importante porto commerciale internazionale – Marco Polo l’aveva ribattezzata ‘grande emporio delle spezie’. Da allora, le principali potenze coloniali, tra cui il Portogallo, l’Olanda e l’Inghilterra, tentarono di imporre il loro dominio sulla regione, lasciando qualche fortezza come traccia del loro passaggio. Oggi si tratta di una località anonima, seppure piacevole, nota soprattutto per l’industria della tessitura e il commercio degli anacardi.
Va ricordato che ci troviamo in un’area a prevalenza islamica e che è bene mostrare rispetto per la sensibilità della popolazione: in spiaggia è meglio indossare un sarong sopra il bikini.
Quando andare in Kerala
Tra dicembre e febbraio andate per la spiaggia e le backwaters. Si celebrano feste in tutto lo stato.
Aprile è il mese del Kathakali a Kottayam, delle feste a Kollam e della processione degli elefanti a Thrissur.
Tra agosto e ottobre, finiti i monsoni, arrivano la festa di Onam e le regate di barche‑serpente.