Goa vs Kerala: quale stato dell'India del Sud scegliere?
L'inverno avanza e voi state pianificando un viaggio in India? In questo articoli due autori Lonely Planet rivendicano le bellezze del loro stato indiano preferito dell'India del Sud. Quale sceglierete tra Goa e Kerala?
Scendendo verso la punta meridionale dell’India, le temperature salgono, le spiagge si susseguono, il cibo diventa sempre più piccante e bisogna decidersi sullo Stato in cui fare tappa. Se avete tempo e denaro a sufficienza, potete includere sia Goa che il Kerala, i più affascinanti sulla piazza, ma se dovete fare una scelta...
Noi non siamo stati in grado di eleggere il migliore, quindi abbiamo chiesto a due nostri autori di pronunciarsi a favore della loro destinazione preferita.
Andate a Goa...
Un’orgogliosa goenkar che ha trascorso la maggior parte della sua vita in questo Stato, Joanna Lobo, vuole mettere una buona parola sulla sua casa e mostrare la bellezza che va oltre i reel di Instagram e gli stereotipi. Era il 2020. Gli indiani, assediati entro i confini nazionali dal dilagante Coronavirus, cercavano una via di fuga in un angolo di tranquillità che fosse conveniente e facilmente raggiungibile. Dove hanno scelto di andare? A Goa, ovviamente. La meta post-pandemia per eccellenza.
La gente va in vacanza nel Kerala, ma viene a Goa per sentirsi a casa. Questo piccolo Stato è una destinazione unica dove non manca niente, visitata da un enorme numero di viaggiatori già da prima del 2020. Dalle coppie per la luna di miele, dalle famiglie per trascorrere del tempo insieme, dai giovani per una fuga lontano dagli occhi pressanti degli adulti e dagli amici per gli addii al celibato e al nubilato. In tutta l’India, Goa chalte hain, "andiamo a Goa", è una frase che ritorna sempre quando è il momento di organizzare un viaggio.
Nella botte piccola c’è il vino buono. Quindi, nonostante sia infinitamente più piccola del Kerala, Goa ha molto di più da offrire. È un luogo che abbraccia la tradizione lasciando spazio alla modernità. La presenza coloniale dei portoghesi durata 451 anni gli ha conferito un’atmosfera spiccatamente europea in termini di cibo, architettura, abbigliamento e musica.
Un reel sulle attrazioni di Goa sarebbe talmente lungo da diventare un film. Io cercherò di offrirvi un trailer. Storia, bellezza architettonica e forse anche un miracolo si concentrano nel sito storico della Basilica do Bom Jesus a Goa Velha, dove riposano le spoglie di San Francesco Saverio. I templi di Goa sono sbalorditivi, così come i suoi forti, soprattutto il Fort Aguada. Al Bhagwan Mahavir Wildlife Sanctuary e al Dr Salim Ali Bird Sanctuary, potrete ammirare la ricca biodiversità tropicale. Anche i musei sono divertenti, tra cui le Houses of Goa a forma di barca.
Non perdetevi le Dudhsagar Falls, cascate bianche come il latte, le seconde più alte dell’India. Rilassatevi nelle sterminate spiagge famose in tutto il mondo che offrono sabbia soffice, acque pulite e onde abbastanza dolci per i surfisti principianti.
Il distretto di North Goa offre mercatini vintage, locali notturni e casinò. South Goa è più tradizionale, con spiagge più tranquille e una foresta in gran parte incontaminata.
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La cucina di Goa dà allo Stato una marcia in più. I sapori qui si distinguono dagli altri piatti indiani: Goa ha preso il meglio di ciò che la cucina portoghese aveva da offrire e l’ha reso proprio. I curry sono complessi e saporiti, il pane raggiunge un altro livello e i dessert non sono eccessivamente dolci. Il fish-curry-rice è il pasto base, da mangiare nei ristorantini specializzati nel thali. Negli ultimi anni, la scena gastronomica è esplosa, accompagnata da un’entusiasmante cultura dei cocktail. Mentre nel Kerala si coltivano anacardi solo per mangiarli, a Goa si usa il succo di anacardi per ottenere liquori artigianali come feni e urrak.
Le attrazioni di Goa attirano tutti i tipi di content creator. Lo testimonia l’hashtag #OffbeatGoa e le storie (o reel) che ritraggono i pilot (mototaxi), le pittoresche case, i riti in cui le persone vengono sepolte sottoterra oppure il villaggio che viene sommerso dall’acqua ogni anno e riemerge per l’estate.
I danesi hanno la filosofia hygge, ma a Goa esiste la susegaad. È uno stato di quiete e serenità che si raggiunge solo a Goa.
Insomma, sono riuscita a convincervi?
... Oppure andate nel Kerala
Luke Waterson ha trascorso un mese viaggiando attraverso lo stato del Kerala, sperimentando la ritiri ayurvedici sulla costa e degustando tè nelle piantagioni collinari di Munnar.
La storia dietro quest’avventura a base di rafting, pratiche curative ayurvediche e tè dell’India meridionale è molto avvincente. Rispetto alle affascinanti ma in qualche modo familiari località balneari di Goa, il Kerala affascina con dosi onnipotenti di tutto ciò che non avrete mai visto prima.
Il Kerala è un luogo spirituale, ed è l’espetto principale per cui lo amo. L’affascinante danza del kathakali, in cui i ballerini inscenano storie popolari indù indossando costumi sontuosi, è nata qui. Questo è il luogo da cui proviene l’Ayurveda, una delle pratiche di guarigione olistica più antiche e famose al mondo. Il sud del Kerala è pieno di "santuari" ayurvedici dove è possibile purificarsi attraverso trattamenti specifici, una dieta vegetale e il semplice relax che può offrire un ambiente tranquillo. L’influenza ayurvedica ha anche contribuito a rendere il Kerala la destinazione più amata dai vegetariani di tutto il mondo ed è qui che si tengono alcuni dei festival più spettacolari dell’India, come Onam, una festa che include una sfilata di elefanti decorati e di carri allegorici, spettacoli di kathakali e tappeti multicolori di petali di fiori disposti in disegni caleidoscopici.
La gente sceglie Goa per fare festa, ma viene in Kerala per aprire gli occhi e vivere la cultura.
Il Kerala è intriso della spiritualità grazie anche alla sua topografia. Il labirinto di canali, laghi e insenature che costituiscono le acque del Kerala si snoda da Alappuzha per circa 1000 km. Questo straordinario ecosistema di zone umide è costituito da acque dolci e salmastri, garantendo la sopravvivenza e la proliferazione di un’incredibile varietà di specie. Fate un giro a bordo di una casa galleggiante lungo i suoi corsi d’acqua alla ricerca di tartarughe, risaie e idilliache scene di quotidianità da villaggio: sarà un’esperienza indimenticabile del vostro viaggio in India.
Altrettanto magnifica (ma molto più montuosa) è la regione di Munnar, dove colline smeraldo sono ammantate di alcune delle più importanti piantagioni di tè dell’India del Sud. Sopra Munnar, i parchi nazionali di Eravikulam, Anamudi Shola e Pampadum Shola (per la cronaca, Goa ha solo un parco nazionale) tutelano le distese di shola tropicali ad alta quota circondate da praterie che ospitano molte specie in via di estinzione, tra cui il tahr del Nilgiri (ungulato selvatico), la martora del Nilgiri, leopardi e tigri.
Altre attrazioni meno conosciute a livello internazionale rispecchiano il carattere unico del Kerala, come le caverne incise con petroglifi di Edakkal, o il Tempio di Thirunelly fiancheggiato dalle montagne, uno dei templi più antichi dell’emisfero sud. E se siete le spiagge paradisiache sono un prerequisito per il vostro viaggio, ne troverete in sovrabbondanza: rimanete a bocca aperta davanti a quelle di Varkala, vicino a Thiruvananthapuram (nota per i vicini centri benessere ayurvedici) o alla tranquilla spiaggia di Marari. Forse la motivazione più importante per convincervi è sapere che il Kerala è un’enclave lussureggiante dove si può staccare la spina, godere della tranquillità e ricaricarsi in un modo impossibile da trovare altrove in India.
Le dimensioni e la personalità del Kerala sono ineguagliabili per Goa. Condividerò con voi un ricordo che riassume il motivo per cui la vostra scelta dovrebbe ricadere sul Kerala e non su Goa.
Appena tornato dalla costa a nord di Alappuzha, ricordo di essere arrivato con l’ultima luce incandescente del giorno presso la famiglia che mi avrebbe ospitato. Dopo aver avvistato una vecchia barchetta traballante ormeggiata a riva, ho deciso di remare per un po’ attraverso la laguna ombrosa, già immersa nell’ombra della sera. All’improvviso, dietro un’ansa, ho scovato un incantevole tratto di spiaggia sabbiosa orlata di palme. A differenza delle spiagge ben curate di Goa, non era affatto incontaminata, ma era popolata da un piccolo gruppo di local che facevano yoga, tinti dal rosso accesso del sole al tramonto.
Questa immagine incarna secondo me un’esperienza di viaggio nel Kerala.