Gli 8 itinerari on the road per scoprire il meglio della Malaysia: spiagge, natura e molto altro

Con un sistema di autobus a lunga percorrenza e treni veloci che dalla capitale Kuala Lumpur sfrecciano attraverso il paese, la Malaysia si può esplorare comodamente senza mai salire in auto. Detto questo, muoversi per conto proprio, con un mezzo a disposizione, svela un intero mondo di piccole città poco conosciute, antichi borghi dell’epoca coloniale, montagne avvolte nella nebbia, laghi quasi sconosciuti e foreste pluviali in tutti i toni del verde. La maggior parte delle strade malesi, anche nelle zone più remote, sono in ottime condizioni, quindi muoversi con un'auto a noleggio è un gioco da ragazzi: con una patente internazionale potrete avere a disposizione un veicolo per un periodo fino a 90 giorni. Ecco allora gli otto itinerari migliori per scoprire la Malaysia on the road.

Malaysia da scoprire al di là dei centri urbani: campagne verdissime, cittadine storiche, parchi nazionali meravigliosi.
Malaysia da scoprire al di là dei centri urbani: campagne verdissime, cittadine storiche, parchi nazionali meravigliosi.
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1. Il grande itinerario sulla costa occidentale

Il miglior percorso panoramico


Kuala Lumpur-Penang; lunghezza 400 km; tempo di percorrenza 6 giorni.

 

Lasciate la trafficata autostrada E1 a nord di Kuala Lumpur e percorrete la costa occidentale sulla Route 5, meno battuta, passando per una serie di città spesso misconosciute come Kuala Selangor (che sorge sul fiume Selangor e ospita lo storico forte di Bukit Malawati) e la rurale Sekinchan. Dirigetevi verso l’interno, superando Sabak e attraversando sterminate risaie, fino a Teluk Intan, per ammirare la Menara Condong, la versione asiatica della Torre di Pisa. La Route 5 torna poi verso la costa toccando Sitiawan e Lumut, da cui salpano frequenti traghetti per Pulau Pangkor, dove vivono stormi di buceri e si trovano botteghe in cui si costruiscono barche e tranquille insenature sprofondate nella giungla.

 

Proseguendo verso nord, la Route 60 si snoda sul litorale, costeggiando il centro di conservazione delle tartarughe di Segari e le spiagge di Pantai Remis, rinomata per l’ottimo cibo sino-malese. La tappa successiva è l’imperdibile centro lacustre di Taiping, eletta terza città più sostenibile al mondo nel 2019, da cui una deviazione di 15 minuti consente di fare gite in barca tra le mangrovie e gustare frutti di mare freschi a Kuala Sepetang.

 

Girate a sinistra lungo la A190 al bivio per Simpang Empat Semanggol e viaggiate nel tempo fino alla Malesia coloniale nella città di pescatori di Kuala Kurau. Raggiungete quindi la vicina Kuala Gula, che ospita la più grande riserva ornitologica del paese e il tempio Hua Seng Keng, una macabra rappresentazione a grandezza naturale dei livelli dell’inferno buddista.

 

Fate poi un’ultima sosta a Parit Buntar per comprare un sacchetto dei tanto amati biscotti Guan Hiang (e per fare una crociera serale nella vicina Nibong Tebal, se il tempo lo permette). Per finire, attraversate l’isola di Penang sfrecciando sul Second Bridge, lungo 24 km, fino alle spiagge meridionali di Permatang Damar Laut, affacciate sulla baia più panoramica dell’isola. Raggiungete la storica George Town per concludere con una deliziosa cena a base di street food.

Una puntata alle Isole Perhentian è uno splendido diversivo durante il viaggio lungo la costa orientale della Malaysia. © Vincent Jary / Getty Images
Una puntata alle Isole Perhentian è uno splendido diversivo durante il viaggio lungo la costa orientale della Malaysia. © Vincent Jary / Getty Images

2. Lungo la costa orientale

Alla scoperta di spiagge e isole incantevoli


Kota Bahru-Kuantan o Pekan; lunghezza 370 km; tempo di percorrenza 4 giorni

 

Questo classico viaggio costiero è ricco di splendide isole turchesi, estuari fluviali costellati di minareti e sorprese culturali negli stati devotissimi all’Islam della Malaysia peninsulare. Prima di lasciare Kota Bharu, la conservatrice capitale del Kelantan, navigate per una ventina di chilometri verso nord per visitare il gruppo di bizzarri templi sino-thailandesi che punteggiano la campagna intorno a Tumpat, porta d’accesso alla travagliata provincia meridionale di Narathiwat. Il Wat Mai Suwan Kiri (Tempio della Barca del Drago) è particolarmente suggestivo. 

 

Iniziate il viaggio verso sud seguendo la costa. Una serie di spaziose spiagge vuote si estende fino a Kuala Terengganu e Marang, mentre alcune delle isole più belle (Pulau Perhentian, Pulau Redang, Pulau Kapas) sono raggiungibili con un breve tratto in barca. L’isola più comoda per una gita di un giorno è Pulau Perhentian, collegata regolarmente a Kuala Besut da veloci imbarcazioni.

 

La Route 3 costeggia il litorale e si inoltra verso sud toccando insenature dimenticate (fermatevi ad ammirare gli imponenti massi gemelli all’imboccatura di Kemasik Beach) e raggiunge Cherating, un paradiso per il surf. A Kuantan il ritmo delle giornate si fa più frenetico; una passeggiata al tramonto nella vivace Pantai Teluk Cempedak e una cena nella sua affollata food court sono tassative. Per prolungare il viaggio, dirigetevi per 40 km a sud verso Pekan, che vanta esempi unici e preziosi di architettura aristocratica malese.

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La giungla del Parco Nazionale Taman Negara, ricca di fauna selvatica, si esplora meglio a piedi (o in barca). © Pete Seaward / Lonely Planet
La giungla del Parco Nazionale Taman Negara, ricca di fauna selvatica, si esplora meglio a piedi (o in barca). © Pete Seaward / Lonely Planet

3. La strada della giungla

Perfetta per gli amanti della natura e per le famiglie


Penang-Kuala Lumpur; lunghezza 700 km; tempo di percorrenza almeno 10 giorni


Partite da Penang e scoprite quanto velocemente il contesto urbano ceda il passo ai ritmi sonnolenti degli insediamenti periferici disseminati nell’interno montuoso del paese. Partendo dal centro coloniale di George Town, attraversate lo stato di Kedah per raggiungere Lenggong, forse il meno conosciuto tra i siti Patrimonio dell’Umanità UNESCO. Scavata dall’impatto di un meteorite, questa valle pochissimo esplorata vanta diversi siti preistorici e grotte risalenti a quasi due milioni di anni fa.


Proseguite verso Tasik Temenggor, un lago artificiale che offre l’opportunità di soggiornare in incantevoli case galleggianti; da qui si raggiunge facilmente il Royal Belum State Park, uno degli ultimi habitat rimasti per la tigre malese, a serio rischio di estinzione. La Route 4 continua a salire attraverso la catena montuosa di Titiwangsa (2100 m) prima di scendere a Dabong passando per Jeli, dove il Gunung Stong State Forest Park e il profondo complesso di grotte calcaree di Gua Ikan sono tappe ideali per spezzare il viaggio.


Passando per Gua Musang si raggiunge poi la placida Pulai, dove vive una comunità cinese hakka: questa località è stata collegata per la prima volta da una strada asfaltata nel 1978. Il suo fiume scrosciante è fiancheggiato da file di pinnacoli calcarei carsici che ricordano Guilin, in Cina.


Prima di raggiungere la sonnolenta Jerantut, la principale porta d’accesso alle meraviglie della giungla del Taman Negara, si possono fare altre gite ed escursioni speleologiche a Merapoh e osservare i resti del dominio coloniale britannico a Kuala Lipis, un tempo importante stazione lungo la ferrovia che attraversava discontinuamente la giungla malese. Dedicate almeno una giornata alle escursioni nel Taman Negara (o esploratelo in barca) e poi guidate verso la capitale, fermandovi per un assaggio di durian dalla scorza irta di punte a Temerloh o per avvicinare gli elefanti nel santuario di Kuala Gandah.


L’ascesa finale sulle cime avvolte dalle nuvole della Karak Highway può essere piacevolmente intervallata con una tappa al casinò, i parchi a tema delle Genting Highlands o con un soggiorno in stile glamping nel pittoresco villaggio fluviale di Janda Baik. Per concludere, concedetevi un po’ di shopping e modernità al centro commerciale Suria KLCC di Kuala Lumpur e un omaggio alla statua d’oro del Signore Murugan, alta 43 metri, che precede i 272 gradini color arcobaleno che portano ai santuari indù delle grotte di Batu.

Il mercato notturno di Jonker Walk, nel paradiso gastronomico di Melaka. © Noraishah Tahir / Shutterstock
Il mercato notturno di Jonker Walk, nel paradiso gastronomico di Melaka. © Noraishah Tahir / Shutterstock
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4. La Malaysia meridionale

Il meglio per il buon cibo e la cultura


Kuala Lumpur-Johor Bahru; lunghezza 512 km; tempo di percorrenza 5 giorni


Lasciatevi alle spalle il trambusto della capitale per scoprire spiagge, cultura e natura su entrambi i lati della Malaysia peninsulare. Iniziate dalla costa sud-occidentale, visitando la località balneare di Port Dickson e l’ex avamposto coloniale olandese (e centro di cucina fusion) di Melaka (Malacca), Patrimonio UNESCO.


Prima di attraversare la penisola fino a Mersing – il principale imbarco dei traghetti per la selvaggia e incantevole Pulau Tioman – gustate la varietà di cibo cinese e malese a Muar, la piccola città reale dello stato di Johor, e fate una sosta nell’anticonformista Kluang per un’escursione sulla panoramica cima del Gunung Lambak.


Con un paio di giorni in più a disposizione potreste fare una breve deviazione a nord verso Bekok e le cascate e i villaggi del Parco nazionale di Endau-Rompin, dove vivono molte comunità di Orang Asli. Guidando verso sud da Mersing, la costa sud-orientale curva fino a raggiungere le località balneari di Desaru, molto glamour, famose per un banco di sabbia che diventa una sorta di “specchio del cielo” durante la bassa marea. In breve tempo si raggiunge la tentacolare Johor Bahru, la città più meridionale della Malesia, che lo Stretto di Johor separa dalla rutilante Singapore.

Avvicinare gli animali nel Semenggoh Wildlife Centre, vicino a Kuching, è una bellissima esperienza di viaggio in Borneo. © rmnunes / Getty Images
Avvicinare gli animali nel Semenggoh Wildlife Centre, vicino a Kuching, è una bellissima esperienza di viaggio in Borneo. © rmnunes / Getty Images

5. Esplorando Sarawak

Ideale per la natura incontaminata e il retaggio culturale malese


Kuching-Miri; lunghezza 750 km); tempo di percorrenza 6 giorni


Scoprite la straordinaria fauna selvatica, la cultura indigena dayak e i lussureggianti paesaggi costieri percorrendo un lungo tratto della Pan Borneo Highway. Prima di lasciare Kuching, visitate il Semenggoh Wildlife Centre per vedere da vicino gli oranghi che qui hanno trovato rifugio (potrete dare loro da mangiare ogni giorno alle 9.00 e alle 15.00), poi guidate verso l’entroterra, attraversando basse colline boscose e insediamenti malridotti, fino al bivio di Salcra. Una breve deviazione verso Lubuk Hantu conduce al Parco Nazionale di Batang Ai, un lago artificiale che pullula di animali selvatici ed è circondato dalle tipiche abitazioni del popolo iban.


Rinfrescatevi con un succoso ananas mentre attraversate la pittoresca Sarikei prima di raggiungere il porto fluviale di Sibu, dove la deliziosa cucina teochew si sposa bene con le escursioni alle longhouse del XVIII secolo nella vicina Bawang Assan. Arriverete poi sulla costa presso Mukah, il principale insediamento della popolazione melanau: a questo punto prendete in considerazione una sosta per la notte presso il superbo Lamin Dana, un elegantissimo lodge di Kampung Tellian che si mostra particolarmente attento alla salvaguardia del patrimonio locale.


Viaggiate lungo la costa del Mar Cinese Meridionale fino a Bintulu, un centro petrolifero: Pantai Tanjung Batu è un buon posto per un po’ di vita da spiaggia. Dirigetevi poi a nord-est della città verso il Parco Nazionale di Similajau per fare escursioni nella giungla prima di riprendere la strada verso Miri.


Le impressionanti grotte calcaree del Parco Nazionale di Niah sono una tappa obbligata lungo la strada; abitate da quasi quarantamila anni, custodiscono alcuni dei reperti umani più antiche del Sud-Est asiatico. Dopo una gita di un giorno al Parco Nazionale di Lambir Hills, a sud di Miri, concludete questo epico viaggio al tramonto sulla Canada Hill – il sito del primo pozzo petrolifero della città – e godetevi la vista sulla costa.

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6. Le Kelabit Highlands lungo la strada dei taglialegna

Un’esperienza estrema


Miri-Bario; lunghezza 250 km; tempo di percorrenza 10-14 ore


Quasi tutti si spostano in aereo tra Miri e Bario, città principale delle affascinanti Kelabit Highlands, a cavallo del confine tra Sarawak e il Kalimantan indonesiano: è un volo emozionante, a bordo di un piccolo Twin Otter. Tuttavia, alcuni coraggiosi decidono di raggiungere questo altopiano guidando veicoli 4x4 lungo una pista sconnessa e fangosa, che si snoda da Miri verso l’interno selvaggio dell’alto Sarawak.


Serpeggiando tra sconfinate piantagioni di palma da olio – un triste richiamo al serio problema del disboscamento della Malesia – questa strada vi farà sobbalzare a ogni curva per 12 lunghe ore prima di arrivare finalmente al villaggio di Bario, sede di una fervente comunità cattolica, dove le longhouse ancora in piedi evocano uno stile di vita tribale ormai in declino.

Nel Sabah potrete approfondire molti aspetti della cultura locale. © Shutterstock / Lano Lan
Nel Sabah potrete approfondire molti aspetti della cultura locale. © Shutterstock / Lano Lan
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7. Il Sabah, un grande classico

Il miglior coast-to-coast della Malaysia


Kota Kinabalu-Sandakan; lunghezza 325 km; tempo di percorrenza 5 giorni


Lasciate i mercati notturni e le isole lontane di Kota Kinabalu e dirigetevi a ovest verso il monte Kinabalu, la vetta più alta del paese. Molti si spingono fin sulla cima (il trekking dura due giorni), ma se non ne avete voglia potrete apprezzare la scena artistica indigena nell’affascinante Tamparuli, che sorge lungo un fiume, e incontrare gli artisti della xilografia del collettivo Pangrok Sulap a Ranau, prima di dormire nella località montana di Kundasang.


L’indomani lasciatevi alle spalle le montagne e attraversate il cuore del Sabah, toccando piccole città e le immancabili piantagioni di palma da olio, fino al bivio di Sukau. Un’uscita in barca sul fiume Kinabatangan promette emozionanti avvistamenti di animali selvatici, e sempre lungo il fiume si trovano confortevoli sistemazioni per il pernottamento. L’itinerari prosegue poi in direzione di Sepilok, con i suoi santuari degli oranghi e degli orsi del sole, famosi in tutto il mondo. Con un breve trasferimento arriverete infine a Sandakan, multiculturale e dal ritmo lento: occupata dai giapponesi durante la Seconda guerra mondiale, si affaccia su una baia suggestiva e offre la possibilità di assaggiare ottimi frutti di mare freschi.

8. Sabah insolito

Un viaggio in auto davvero fuori dal comune


Lahad Datu-Kota Kinabalu; 564 km; tempo di percorrenza 7 giorni


Foreste pluviali, vita marina, cultura indigena: questo e molto altro vi attende lungo l’itinerario che parte dalla città costiera di Lahad Datu e consente un facile accesso alla Danum Valley Conservation Area e alla Tabin Wildlife Reserve. Attraversate la costa ricoperta di palme fino alla città di Semporna, il punto di partenza per isole paradisiache come Mabul, Kapalai e la protetta Sipadan, uno dei migliori siti di immersione al mondo.


Tornati sulla terraferma, rilassatevi sulle spiagge deserte di Tawau o seguite i percorsi naturalistici del Tawau Hills Park prima di partire per una puntata solitaria attraverso l’interno collinare del Sabah fino a Orou Sapulot, un importante centro per il popolo murut, e alla città di Keningau, ai piedi della fiorita Crocker Range. Si arriva infine a Kota Kinabalu, con il suo vivace lungomare e i suoi lussusi centri commerciali, non prima però di un’ultima tappa a Tambunan, punto di accesso al Monte Trusmadi, la seconda vetta più alta del Sabah.

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Suggerimenti per guidare in Malaysia

• In Malaysia si viaggia a sinistra, come nel Regno Unito.


• Gli stranieri che intendano guidare in Malaysia devono essere titolari di patente internazionale. Solo per i cittadini dei paesi del Commonwealth è sufficiente la patente nazionale.


• Per accedere a qualsiasi strada a pedaggio in Malaysia, compresi i ponti che portano all’isola di Penang, è necessario pagare con una carta ricaricabile Touch’n’Go, rilasciata però solo ai residenti. Chiedetene una alla vostra società di noleggio se intendete percorrere un tratto della North-South Expressway (Route E1) o della Karak Highway che collega Kuala Lumpur a Kuantan. La maggior parte delle strade senza pedaggio, in ogni caso, sono in condizioni molto buone.


• Quando si guida in città, bisogna prepararsi ad affrontare automobilisti molto indisciplinati, soprattutto a Penang, dove il traffico è difficile da gestire anche per i malesi provenienti da altri stati. Anche circolare a Kuala Lumpur può mettere in difficoltà i guidatori non troppo esperti.


• Nei giorni feriali, gli ingorghi sono la norma nella maggior parte delle città malesi; il sabato è solitamente più tranquillo della domenica.

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