Le vie ferrate più emozionanti del mondo
Se amate l'adrenalina i vostri viaggi saranno sempre alla ricerca dei vostri limiti. Ecco perché abbiamo raccolto cinque vie ferrate estreme, incastonate in paesaggi davvero emozionanti, per ispirare la vostra prossima avventura in giro per il mondo. Siete pronti a rimanere sospesi nel vuoto?

Kinabalu, Malaysia
Dimora degli spiriti, monte più alto della Malaysia, elemento geografico dominante del Borneo settentrionale, faticosa scalata per i patiti del trekking, il Mt Kinabalu è anche uno dei luoghi di maggior richiamo turistico del Borneo. Ma non preoccupatevi: circondati dalla sola aria alpina che respirerete nel Sabah e, con un po’ di fortuna, da una vista che si apre sino alle Filippine, vivrete comunque momenti di pura libertà. E anche se la visuale dovesse essere coperta dalle nuvole, poco importa: la salita è in ogni modo entusiasmante.
Il Gunung Kinabalu, come viene chiamato in bahasa malaysia, è la montagna più alta del- la terza isola più grande al mondo. È anche la cima più elevata tra la catena dell’Himalaya e la Nuova Guinea. Alto quasi il doppio rispetto alle vette della vicina Crocker Range, il Mt Kinabalu culmina in una corona di aspre guglie granitiche, un’immagine davvero suggestiva. Il periodo migliore per l’ascensione va da marzo ad agosto (stagione secca).
I 4095 metri di altitudine del Mt Kinabalu non possono certo paragonarsi alle vette himalayane, ma l’ascensione al primo sito della Malaysia dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO è una delle principali attrattive turistiche della regione e ogni anno richiama migliaia di alpinisti. L’ascensione non è affatto una passeggiata, sebbene il sentiero che conduce in vetta sia fondamentalmente una lunga camminata che si inerpica su un pendio molto ripido, attraversando zone di giungla e spogli paesaggi lunari, con qualche punto più impervio qua e là. Nelle giornate più terse, dalla vetta riuscirete a vedere le Filippine; tenete presente, però, che di solito già la mattina la montagna è completamente avvolta dalla nebbia.
Guide e prodotti consigliati:
L’ascensione alla vetta
Il programma indicato di seguito presuppone che la vostra ascensione duri due giorni e una notte, anche perché non è più permesso compiere la salita in un’unica giornata (poco importa se siete super in forma). Dovrete presentarvi alla direzione del parco intorno alle 9 (non più tardi delle 7 se volete salire lungo la via ferrata) per pagare il biglietto di ingresso, farvi assegnare la guida e iniziare l’ascensione (che dura da 4 a 6 h) fino a Laban Rata (3272 m), dove trascorrerete la notte prima della salita finale. Il giorno seguente vi metterete in cammino intorno alle 2.30 di notte, in modo da raggiungere la vetta in tempo per ammirare la spettacolare alba sul Borneo.
L’ascensione al Mt Kinabalu è consigliata soltanto a chi è in buone condizioni fisiche. Il trekking è impegnativo e ogni singolo passo che farete sarà in salita. Lungo il percorso dovrete affrontare diversi ostacoli, tra cui pietre bagnate, una terribile umidità, venti gelidi ed escursionisti che procedono a passo di lumaca. Mountain Torq paragona questa esperienza a quella ipotetica di comprimere un trekking di cinque giorni nell’arco di 38 ore.
C’è un solo sentiero che sale in cima alla montagna, il Timpohon Trail. L’imbocco del sentiero si raggiunge in un’ora di cammino o con una breve corsa sull’autobus navetta dall’ingresso del Kinabalu National Park. Il Mesilau Trail, gravemente danneggiato durante il terremoto del 2015, è stato chiuso definitivamente. Se optate per la via ferrata di Mountain Torq, dovrete raggiungere Laban Rata in tempo per il briefing sulla sicurezza previsto alle 16.
Salendo verso la vetta incontrerete una serie di cartelli che indicano le tappe che avrete raggiunto: ce n’è uno ogni 500 m. A intervalli regolari vi imbatterete anche in alcuni pondok (ripari dove riposare) con servizi igienici alla turca e taniche contenenti acqua non filtrata (ma potabile). I tempi di percorrenza che riportiamo di seguito sono calcolati per eccesso: non stupitevi se procederete a un ritmo un po’ più spedito e soprattutto non scoraggiatevi se ci metterete di più, perché ognuno raggiunge la meta con il proprio passo.

Padurea Craiului, Romania
Nell’immaginario collettivo, la Transilvania evoca valli boscose e castelli gotici e, anche prima di arrivare, già si conosce questa terra di fosche fiabe, dove la nebbia avvolge come una ragnatela i Carpazi. Fatevi catturare dai paesaggi di questa catena montuosa durante le escursioni nel Parco Nazionale di Piatra Craiului, sui Monti Bucegi o sui più ardui Apuseni, oppure ammiratela ricoperta di neve nei comprensori sciistici di Poiana Braşov e Predeal. Poi abbandonatevi alle fantasie medievali passeggiando tra le torri di guardia e i vicoli acciottolati di Braşov e Sighişoara o visitando il famoso Castello di Bran, il fiabesco Castello di Peleş e il gotico maniero di Hunedoara.

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Parco nazionale di Piatra Craiului
Una cresta montuosa che si estende per 25 chilometri, boschi di abeti, laghi glaciali: il Parco Nazionale di Piatra Craiului regala panorami spettacolari a ogni passo. Tra i boschi e i picchi calcarei di questa area protetta, dichiarata riserva naturale nel 1938, vivono lupi, orsi, cervi, gufi reali e 17 specie di pipistrelli.
Nel parco si snodano circa 42 sentieri segnalati, molti dei quali si possono percorrere in giornata partendo da Zărneşti, che dista 2 chilometri dal margine nord-orientale della riserva. I biglietti di ingresso al parco sono in vendita presso le biglietterie a Zărnești e presso l’ufficio del parco.
Prima di intraprendere qualsiasi escursione, controllate le previsioni meteo e fatevi consigliare dal personale del centro informazioni i sentieri più adatti in base alla stagione. In maggio/giugno e in settembre, sulla zona della Piatra Craiului (Roccia del Re) si riversano piogge abbondanti, in estate possono scoppiare temporali, mentre in inverno gran parte della regione non è accessibile a causa dell’alto rischio di valanghe.
Da Zărneşti si possono fare diverse escursioni a piedi in giornata lungo circuiti che tornano al punto di partenza. Un sentiero adatto a tutti è quello che si inoltra nella Gola di zărnești e richiede circa tre ore tra andata e ritorno partendo da Culmea Prăpăstiilor, dove si può arrivare in auto; in alternativa partendo a piedi da Zărnești, calcolate circa sette ore tra andata e ritorno.
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A sud di Zărnești inizia un sentiero più impegnativo, segnalato da croci rosse e percorribile in circa sei ore tra andata e ritorno. Superata la cabana Gura Râului, il sentiero (contrassegnato da strisce verticali gialle) punta in direzione nord-ovest fino alla Cabana Curmătura, da dove si ritorna a Zărneşti. Un’altra opzione è quella di percorrere la ferrata segnalata da punti blu, per salire fino alla Piatra mică (1816 m); prima di affrontare l’ascensione, informatevi sulle previsioni meteo e sulle condizioni del sentiero.
Gli escursionisti più esperti e in buona forma fisica potranno cimentarsi con sentieri più impegnativi che si snodano sul versante occidentale della catena montuosa. Se desiderate percorrerli, raccomandiamo di ingaggiare una guida che conosca bene la zona (chiedete all’ufficio del parco). Dall’estremità nord-occidentale di Zărneşti, una strada contrassegnata da strisce rosse si snoda per 11 km fino alla cabana plaiu Foii, situata a quota 849 m. Dalla cabana parte un sentiero molto difficile (segnalato da strisce rosse, 4 h) che si inerpica su per pareti calcaree fino a La Lanturi (letteralmente ‘fino alle catene’, dal momento che per facilitare la salita lungo le strette pareti del canyon sono stati collocati alcuni cavi permanenti); se volete affrontare la salita, mettetevi in cammino al mattino presto. Non lontano da qui inizia l’impegnativa salita che arriva in cima a La Om (2237 m), la vetta più alta del parco. I sentieri lungo la cresta richiedono in genere due giorni e sono riservati agli escursionisti più esperti.

Gosau, Austria
Il Circuito del Gosaukamm è lungo di 23 chilometri ed è percorribile in due giorni. Offre la possibilità di ammirare da vicino le frastagliate montagne del Gosaukamm, conosciute anche come ‘Dolomiti di Salisburgo’ per via del loro aspetto e delle loro dimensioni. Il pezzo forte è la ferrata dello Steiglpass (2012 m), un passo esposto, con cavi d’acciaio fissi e alcuni tratti di arrampicata.
Il Gosausee è un piccolo lago circondato dai picchi scoscesi della catena del Gosaukamm (2459 m). Dalle sue sponde è possibile ammirare uno splendido panorama e per percorrere l’intero perimetro si impiega poco più di un’ora. La funivia del Gosaukammbahn raggiunge i 1475 m, da dove si può ammirare un panorama spettacolare e da dove iniziano alcuni bellissimi sentieri escursionistici.

Monte Hua Shan, Shaanxi, Cina
Una delle cinque montagne sacre del taoismo, il Huá Shān è un baluardo di vette di granito che un tempo ospitava saggi, eremiti e mistici taoisti (alcuni dei quali, a quanto si dice, erano in grado di volare). Oggi invece i sentieri che si snodano verso le cinque cime sono invasi da orde di escursionisti, attirati dal paesaggio fiabesco.
Lo spettacolo è davvero incredibile: salendo, incontrerete crinali affilati come lame di coltello e pini contorti che sbucano dai crepacci o si abbarbicano alle cenge, mentre dalle vette si ammirano panorami mozzafiato su monti e campagne verdeggianti che si estendono fino all’orizzonte. I taoisti che sperano di trovare un luogo tranquillo per contemplare il dào potrebbero rimanere delusi, ma tutti gli altri sembrano apprezzare l’impegnativa salita e quanti pernottano sulla montagna potranno ammirare anche il magnifico spettacolo delle prime luci dell’alba.

Che cosa vedere e fare
Per salire sulla Cima Nord, la prima delle cinque vette, potete scegliere fra tre opzioni. Due partono dalla base orientale della montagna, dalla stazione della funivia della Cima Nord. La prima è l’ideale per chi non se la sente di affrontare la salita a piedi: una funivia di fabbricazione austriaca conduce silenziosamente alla Cima Nord con un tragitto panoramico di otto minuti, anche se nei periodi più affollati a volte bisogna fare più di un’ora di coda.
La seconda opzione è la più gettonata, ma è comunque impegnativa e richiede da tre a cinque ore di cammino. Un tracciato di 6 chilometri conduce alla Cima Nord dal villaggio di Huá Shān, alla base della montagna (sul versante opposto rispetto alla funivia). I primi 4 chilometri sono piuttosto semplici, ma poi è un continuo susseguirsi di ripidi scalini.
La terza possibilità è la più emozionante: si sale alla Cima Nord passando sotto la funivia. È un sentiero impegnativo che richiede circa due ore e comprende due tratti di una cinquantina di metri praticamente verticali, con il solo supporto di una catena di acciaio e di minuscole fessure scavate nella roccia dove infilare i piedi. Non per nulla si chiama ‘sentiero dei soldati’.
Il villaggio alla partenza del sentiero è un buon posto per fare scorta d’acqua e di spuntini; si incontrano anche dei negozi lungo il percorso, ma i prezzi raddoppiano o triplicano man mano che si sale sulla montagna. Non è necessario acquistare i guanti di cotone bianco proposti a gran voce da vecchie signore; nonostante vi verrà detto con insistenza che la ruggine delle catene cui ci si aggrappa nei tratti più ripidi vi si attaccherà alla mani, per nostra esperienza non è così.
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Se volete proseguire verso le altre cime, calcolate un minimo di otto ore di cammino in totale dalla base del Huá Shān. Un’altra possibilità, che dà tregua alle ginocchia, è prendere la funivia che conduce alla Cima Nord e poi salire sulle altre vette e tornare infine al punto di partenza. In questo modo il circuito richiede circa quattro o cinque ore, ma è comunque piuttosto impegnativo e in alcuni tratti molto faticoso. Vi sono anche punti che possono mettere un po’ di ansia. Il Huá Shān ha fama di essere un monte pericoloso, in particolare quando i sentieri sono affollati o in caso di umidità o di ghiaccio, quindi siate prudenti.
Il paesaggio è sublime. Lungo la Cresta del Drago Blu – che collega la Cima Nord con la Cima Est, la Cima Sud e la Cima Ovest – il sentiero è stato scavato lungo uno stretto crinale roccioso con spettacolari pareti a picco su entrambi i lati.
Presso la Cima Sud gli amanti del brivido potranno cimentarsi con il Plank Walk: una scala di metallo a pioli scende fino a un sentiero fatto di passerelle di legno sospese su una voragine di 2000 m. Fortunatamente, il biglietto comprende l’imbracatura e i moschettoni con cui ci si assicura ai cavi, ma malgrado queste misure di sicurezza è comunque un’esperienza da brivido. Nei momenti di affollamento, ma anche in bassa stagione, le file per accedere a questo percorso possono essere davvero lunghe.

Telluride, Colorado, USA
L’ex cittadina mineraria di Telluride, circondata su tre lati da cime imponenti e in tal modo letteralmente tagliata fuori dal resto del mondo, è una destinazione straordinaria. Nessun’altra cittadina del Colorado assomiglia più di questa a un villaggio delle Alpi svizzere.
Percorrendo la strada principale che passa per il centro vedrete le altissime catene montuose che si stagliano proprio innanzi a voi. Il comprensorio sciistico è validissimo, e offre altresì numerose opportunità per escursioni a piedi e in mountain bike; inoltre, nella cittadina vengono organizzati i migliori festival estivi di tutto il Colorado. Sebbene non siano molti i ristoranti e i locali per la vita notturna, quelli che ci sono hanno uno standard elevato.
La Via Ferrata di Telluride non è per i deboli di cuore, ma è un must se siete dei viaggiatori avventurosi. La scarica di adrenalina derivante dall’essere sospesi esclusivamente da un’imbracatura a 150 metri dal suolo è unica. La via è tecnica, mozzafiato ed esposta sull’estremità est e sulla parete a sud del canyon di Telluride.
Per accedere alla Ferrata seguite la strada che porta alle Bridal Veil Falls. C’è un tornante dopo la parte inferiore delle cascate da cui si accede al sentiero. Alla fine, il sentiero si restringe e vedrete le barre di metallo sporgere dalla roccia a strapiombo. Non tentate di accedere senza imbracatura dotata di moschettoni.