Tre giorni a Parigi: l'itinerario definitivo (per chi ha già visto il Louvre e la Tour Eiffel)
Vado a Parigi ogni volta che posso. Ci sarò stata dieci volte, forse di più. Amici e parenti mi chiedono spesso che cosa fare in città, su quali ristoranti e locali puntare e dove fare shopping, così ho pensato che, con le Olimpiadi appena terminate e gli occhi del mondo puntati su Parigi, non sarebbe stato male condensare le mie esperienze in un itinerario di tre giorni a beneficio di tutti. Per iniziare, ho immaginato un primo giorno a ritmo lento, per orientarsi senza fretta. Il programma si svilupperà poi includendo i quartieri più conosciuti e anche gli angoli meno visitati, quelli che appartengono veramente ai parigini. Ma prima di cominciare, ecco alcuni aspetti da tenere presenti.

Quando andare: se potete, arrivate di giovedì e rimanete fino a sabato (molti musei, negozi e ristoranti restano chiusi la domenica e il lunedì). I mesi da marzo a maggio e settembre-ottobre sono i migliori: la folla è meno numerosa e il tempo è generalmente buono.
Come arrivare in città dall’aeroporto: la maggior parte dei voli internazionali atterra all’aeroporto Charles de Gaulle. Da lì si può prendere il treno diretto RER B, che ferma in diverse grandi stazioni di Parigi, tra cui la Gare du Nord, con comodissimi collegamenti via metropolitana.
Come muoversi a Parigi: i mezzi più veloci e pratici per spostarsi a Parigi sono la metropolitana e i treni RER. Utilizzate le app RATP, IDF Mobilités e SNCF per organizzare i vostri spostamenti. La formula più economica è la carta Navigo Easy, scaricabile gratuitamente tramite l’app RATP e utilizzabile come titolo di viaggio contactless o presso le biglietterie delle stazioni della metropolitana, della RER e i punti vendita RATP. La bicicletta è un altro mezzo eccellente, soprattutto perché Parigi ha recentemente ampliato la rete di piste ciclabili. È possibile noleggiare biciclette a ore o a tariffa fissa giornaliera o settimanale presso operatori come Paris à vélo, Rentabike Paris, Vélib e altri.
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Giovedì: Quartiere latino, Île de la Cité, Charonne
Mattina: iniziate la giornata alla Mokonuts Bakery per una colazione a base di caffè e dolci. Questo piccolo e affollato caffè, a ridosso di Rue du Faubourg Saint-Antoine, è molto amato dai parigini per gli irresistibili biscotti gommosi in gusti come miso-sesamo, cioccolato bianco e olive e cocco-Aosa (alghe essiccate), ma potrete anche optare per qualcosa di meno esotico come il burro di arachidi e le gocce di cioccolato.
Come trascorrere la giornata: spostatevi sulla Rive Gauche e passeggiate lungo la Senna fino al Quartiere Latino, uno dei più antichi di Parigi. Lungo la strada, curiosate tra i banchi dei bouquinistes, i librai all’aperto presenti sulle rive del fiume fin dal XIX secolo. Proseguite fino a Shakespeare and Company, l’iconica libreria in lingua inglese che evoca una Parigi d’altri tempi, più tranquilla nonostante il costante flusso di visitatori. Ciò che amo di questa libreria è che viene naturale trattenersi per un po’: cercate una sedia comoda e sfogliate i libri che vi interessano, magari vicino al gatto che poltrisce.
Da lì si può camminare fino a Notre Dame (che dovrebbe riaprire completamente ai visitatori entro dicembre 2024) o fare una breve passeggiata fino alla Conciergerie, conosciuta per essere il luogo in cui vennero rinchiusi Maria Antonietta e altri prigionieri durante la Rivoluzione: ospita anche la più grande sala medievale d’Europa, la Salle des Gens d’Armes, che ospita regolarmente mostre a tema artistico, storico e culturale. Se il tempo è bello recatevi alla piccola Sainte-Chapelle per ammirare le meravigliose vetrate istoriate del XIII secolo che scintillano al sole. Nelle giornate più calde attraversate di nuovo il fiume, prendete un caffè freddo al Café Nuances e gustatelo nei Jardins des Tuileries.
A cena: raccomandare Septime, uno dei miei ristoranti preferiti di Parigi, è un po’ un azzardo. Il problema non è il cibo (che è sublime), ma piuttosto il fatto che non accetta prenotazioni ed è sempre stracolmo. In ogni caso, se no ci fossero tavoli liberi aggiungete il vostro nome alla lista d’attesa e ingannate il tempo al bellissimo wine bar proprio accanto, Septime La Cave (uno dei miei ritrovi notturni prediletti), finché non vi chiamano. Se non avete voglia di aspettare, prendete in considerazione Waly Fay (dista appena due minuti a piedi), un ristorante senegalese che serve un perfetto aloco (banane fritte e gnocchi di pesce in salsa di pomodoro), o il Bistrot Paul Bert (a cinque minuti di strada), dove è possibile prenotare in anticipo per gustare classici come la bistecca con le patatine fritte.

Venerdì: il Marais, Oberkampf
Mattina: passeggiate di buon’ora nel Marais per ammirare edifici splendidamente conservati in stile medievale e rinascimentale, come le case secentesche che delimitano la Place des Vosges e il Museo Picasso nell’Hôtel Salé. Per colazione, prendete un caffè e il divino sandwich cacio e pepe di Christophe Louie, magari coronando il tutto con una brioche alla rosa.
Come trascorrere la giornata: una volta un newyorkese mi ha detto che il Marais sembra il West Village, e in un certo senso è così, con i suoi caffè, le gallerie e le boutique. Trascorrete la giornata passeggiando nel quartiere, con qualche puntata in negozi particolarissimi come Merci per gli articoli per la casa, Boketto per i mobili vintage, Mélodies Graphiques per la cartoleria e Thank God I’m a VIP per la moda vintage. All’ora di pranzo recatevi da Chez Janou (prenotate in anticipo e lasciate un po’ di spazio per la famosa mousse al cioccolato) oppure ordinate un tagliere di affettati e un buon bicchiere di vino al The Butcher of Paris, nel Marché des Enfants Rouges.
Nel pomeriggio approfittate dei musei gratuiti della zona. Il Musée Carnavalet ha una preziosa collezione di manufatti che illustrano la storia parigina e una delle più belle librerie del museo, mentre alle Maisons Victor Hugo è possibile vedere gli oggetti personali del grande scrittore.
A cena: il Marais non offre tantissimo per quanto riguarda i ristoranti, a meno che non riusciate a prenotare al Parcelles (buona fortuna!), quindi prendete la metropolitana (circa 15 minuti fino alla fermata Arts et Métiers) per un vino naturale e uno spuntino (in particolare i fagioli giganti al burro con un’essenza di mandarino) al minuscolo wine bar La Buvette, prima di camminare per cinque minuti fino a Le Servan per la cucina francese con note asiatiche. Il menu stagionale cambia continuamente, quindi, pur non potendo consigliare un piatto specifico, posso dirvi che non ho mai mangiato nulla che non mi piacesse.

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Sabato: St-Ouen, Montmarte, Belleville
Mattina: Il Marché aux Puces St-Ouen, o “Les Puces”, è il più grande mercato delle pulci del mondo: si tiene nei fine settimana e il lunedì alla periferia di Parigi. Per raggiungerlo dirigetevi a Porte de Clignancourt, sulla linea 4 della metropolitana. Anche se non avete intenzione di fare acquisti, vale la pena visitarlo solo per respirarne l’energia e per guardarsi intorno; qui incontrerete personaggi di ogni tipo, alcune delle persone più eleganti che abbiate mai visto e altre incredibilmente eccentriche, un autentico spaccato di Parigi. Veniteci al mattino, prima che ci sia troppa gente, e iniziate con un caffè a La Chope des Puces. Fate poi un giro da Paul Bert per trovare oggetti di moda vintage, da Serpette per trovare di tutto, dalle stoviglie antiche alle valigie firmate alle eleganti sciarpe di seta, e da Vernsaison per i soprammobili e gli oggetti d’arte.
Come trascorrere la giornata: Salite poi in metropolitana alla volta del quartiere di Montmartre (fermata Barbès - Rochechouart, 20 minuti). Questa incantevole zona è una delle più visitate di Parigi: lontano dalle brasserie troppo costose e dai negozi di souvenir. Visitate il vecchio studio di Picasso, Le Bateau Lavoir, curiosate nel piccolo Musée de Montmartre per rivivere il passato bohémien della zona e vagate per le stradine tortuose alla ricerca dei mulini a vento raffigurati da Van Gogh nei propri dipinti. Date un’occhiata ai negozi di tessuti di St-Pierre e poi recatevi alla Halle St-Pierre, un edificio in stile Art Nouveau che ospita mostre d’arte e un delizioso caffè dove potete fare tappa per il pranzo.
A cena: Belleville è uno dei miei quartieri preferiti perché è profondamente parigino. Iniziate la serata con cocktail aromatizzati con combinazioni di ingredienti che probabilmente non avete mai assaggiato prima in un vivace Combat. Quando l’orologio segna l’ora di cena, scegliete tra il bistrot L’Orillion (la pancetta di maiale con mele e nocciole è un must), Le Cheval D’Or per i classici francesi e italiani rivisitati in stile asiatico, La Colline per un’atmosfera molto raccolta (sogno ancora le sardine fritte con peperoni del padron) o Candide (i broccoli con burro e acciughe per antipasto e il pollo alla normanna con patatine fritte croccanti per secondo sono la cena perfetto).
La nostra tre giorni parigina si conclude allo Studio de l’Ermitage, un jazz club che ospita musica dal vivo il sabato fino a tardi. Se il jazz non fa per voi, prendete la metropolitana e dirigetevi verso la stazione di Porte de St-Ouen (vicino al mercato delle pulci) per raggiungere Hasard Ludique, un bar-sala da ballo vivace e inclusiva che organizza molto spesso eventi. Si trova all’interno di un’ex stazione ferroviaria su una linea abbandonata ed è un luogo ideale per incontrare gente del posto. Se volete andarci presto, guadagnate tempo cenando a Les deux Coupoles: serve ottimi classici da bistrot con una colonna sonora di musica anni ’80 e Hasard Ludique è a soli 10 minuti a piedi.