Saaremaa, l’isola più grande dell’Estonia
Saaremaa sarà anche lontana dalle principali destinazioni dell’Estonia ma vanta una ricca storia culturale, con insediamenti che risalgono a 5000 anni fa, miti locali ispirati dai vichinghi e storie di conquiste e battaglie dalle tracce ancora visibili.
Cosa vedere a Kuressaare
Kuressaare, il capoluogo di Saaremaa (poco più di 13.000 abitanti), è la base più ovvia per esplorare i siti culturali e storici dell’isola in auto o in bicicletta (che potrete noleggiare da Bivarix, bivarix.ee).
Castello vescovile
Nel 1227 i Cavalieri Portaspada fondarono una diocesi a Kuressaare. Il castello costruito successivamente, citato per la prima volta in un documento del 1381, è una delle fortezze meglio conservate del paese e ospita il Museo di Saaremaa, che ripercorre la storia locale dall’epoca medievale.
I giardini circostanti, che si estendono sopra le mura esterne del castello e sono liberamente accessibili, furono aggiunti nel XIX secolo, quando convertire le fortificazioni in aree verdi divenne una pratica diffusa in tutta Europa. Camminate lungo il percorso che corre intorno alle mura, poi fermatevi per un caffè da Õllekoda, nel cortile del castello.
Musei e gallerie d’arte
Lasciate la storia medievale per dare uno sguardo allo stile di vita degli anni ’70 e ’80 nel nuovo museo Saare Kek, a nord del centro di Kuressaare. Questa collezione retrò richiama i musei della DDR, l’ex Germania dell’Est, con oggetti di uso quotidiano che riportano i visitatori all’epoca sovietica.
Proprio nel cuore di Kuressaare, in una delle sale del Municipio seicentesco, si trova la Raegalerii, una galleria che espone opere di artisti estoni contemporanei. Su Lossi, vicino alla Chiesa ortodossa di San Nicola del XVIII secolo, si trova anche il Saaremaa Kunstistuudio, un’associazione no profit che offre laboratori per adulti e bambini e mostre temporanee di arti visive.
Shopping, ristoranti e locali
Nella strada principale di Kuressare, Lossi, e nelle vie adiacenti si trovano negozi di artigianato, articoli di seconda mano e antiquariato. Ogni weekend Tallina ospita un mercato – fermatevi alla bancarella di oggetti in legno fatti a mano da Jaan Lember per trovare souvenir unici – mentre posti come Saare Naise Näputöö, Arensburg Antiik e Lossi Antiik accolgono tutti i giorni chi va in cerca di piccoli tesori.
Il profumo delle girelle alla cannella appena sfornate vi indurrà a entrare da BÖNS, mentre il WAAG, ospitato in un edificio del 1785 già residenza del governatore della Livonia, offre piatti di mare, tra cui una famosa zuppa di anguilla.
Per un calice di vino e un piatto di ostriche andate alla Vinoteek, oppure puntate verso il dehors soleggiato del John Bull Pub, vicino al castello.
La buona birra non manca a Saaremaa, dove birrifici artigianali imbottigliano da decenni sapori tipicamente locali. Oltre alla famosa Tuulik, che però non viene più prodotta a Saaremaa, cercate le birre artigianali Pöide, prodotte vicino a Kuressaare. Pihtla, attivo dal 1990, sostiene di essere il microbirrificio più longevo dell’Estonia e ogni estate accoglie i visitatori nella sua sala degustazione.
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Cratere di Kaali
Il lago circolare noto come cratere di Kaali potrebbe non sembrare così rilevante a chi non conosce la sua storia. Questa depressione larga 100 m è il più grande dei nove crateri che si trovano a nord-est di Kuressaare, una zona dove 3500 o 7500 anni fa avvenne un impatto con un meteorite. Gli studiosi non hanno ancora raggiunto un parere unanime sulla datazione, ma in compenso il cratere di Kaali ha dato origine a molte leggende, ora confluite in quelle locali, che in passato consideravano sacro questo lago profondo 6 m.
Nei pressi dei crateri si trovano un piccolo museo e un caffè, mentre nelle vicinanze si può ammirare l’esterno del Kõljala Mõis, una dimora neoclassica abbandonata risalente al XVII secolo.
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Penisola di Sõrve
Una serie di minuscoli villaggi si susseguono sulla penisola di Sõrve (Sõrvemaa), che si estende per oltre 30 km nell’angolo sud-occidentale di Saaremaa. L’isolamento geografico di questo angolo di Estonia indusse gli abitanti a chiedere l’indipendenza al crollo dell’URSS nel 1992.
A causa di un piccolo errore nella costituzione dell’Estonia, la parrocchia di Torgu, uno degli insediamenti della penisola, si autoproclamò Regno di Torgu, una micronazione non riconosciuta con una propria moneta, il tallero di Torgu, il cui valore è legato al prezzo di mezzo litro di vodka locale. Nel 2022 il Regno di Torgu ha eletto il suo secondo re.
Lo scenografico faro di Sõrve è l’attrazione principale della regione, ma meritano una visita anche il museo militare e i bunker sparsi lungo la penisola, che fu teatro di duri combattimenti durante la seconda guerra mondiale, e il monumento di epoca sovietica alla battaglia notturna di Tehumardi.
Vilsandi
Esteso lungo la costa occidentale di Saaremaa, il Parco Nazionale di Vilsandi ha una superficie acquatica superiore a quella terrestre e conta 160 isole. Il centro visitatori si trova nell’entroterra, nel villaggio di Rootsiküla, ma per godere al massimo della natura e delle opportunità di birdwatching della riserva serve una barca privata. Islander organizza tour per l’isola di Vilsandi durante i mesi estivi. In alternativa potete raggiungere a piedi il faro pendente di Kiipsaare, costruito nel 1933 sulla penisola di Tagamõisa e ora situato in mare a causa dello spostamento della costa, percorrendo il sentiero escursionistico Harilaiu di 11 km.
La leggendaria quercia di Orissaare
La zona orientale di Saaremaa, di carattere rurale, non ha molte attrazioni da offrire ai visitatori, ma una quercia nella città di Orissaare è diventata un’icona dopo aver vinto il prezioso titolo di ‘albero europeo dell’anno’ nel 2015. Questo non è il suo unico primato. Secondo una storia locale, all’inizio degli anni ’50 le autorità sovietiche cercarono di abbatterla per costruire un campo da calcio, ma il tentativo fallì miseramente perché l’albero non cedette. L’amata quercia non è l’albero più vecchio (ha 150 anni) né il più grande della regione, ma è diventata un simbolo di resistenza per la comunità di Orissaare.